Il 2016, per noi è stato, un anno in risalita. Non perchè sia stato difficile, ma perchè siamo tornati su, piano piano di nuovo a galla, dopo un 2015 troppo duro per noi. Perciò anno bisesto, anno funesto, per noi non lo è stato. Abbiamoripreso in mano i nostri progetti, i viaggi nel cassetto, la nostra voglia di scoprire il mondo e soprattutto di farla scoprire al nostro piccolo Simo. Ecco allora che voglio ripercorrere con voi questo 2016 attraverso i luoghi che ci sono più rimasti nel cuore.
Quest’anno per le nostre ferie di agosto siamo partiti in uno dei giorni da bollino NERO e così anzichè avventurarci in una tappa in macchina che rischiava di diventare troppo lunga per il traffico (eravamo diretti in Croazia, ci avete seguito con l’hashtag #girovagandoversolacroazia?), abbiamo optato per una sosta intermedia tutta italiana. Così ci siamo fermati 3 giorni a Caorle: una cittadina sul mare, 60 km dopo Venezia, caratteristica per le sue casette colorate, i bellissimi percorsi in bicicletta, i ristorantini di pesce, i cartocci di fritto da passeggio e i dintorni da scoprire. 3 giorni che ci sono serviti per passare dal grigio della scrivania ai colori delle ferie, dai pranzi frugali di lavoro ai lunghi aperitivi veneti a base di Spritz e sarde in saor, in un posto decisamente adatto ai bambini. Tantissime sono, infatti, le possibilità che Caorle offre per le famiglie.
Ecco quindi come abbiamo organizzato i nostri 3 giorni a Caorle.
Innanzitutto avevamo portato la bici per nostro figlio mentre per noi avevo fatto attenzione a prenotare un hotel che ne avesse alcune in dotazione. Ho scoperto quando poi ero lì che praticamente tutti gli alberghi, anche quelli più piccoli ne hanno sempre un certo numero a disposizione, questo vi fa capire quanto la bici sia il mezzo più usato per gli spostamenti ed esplorare la città: le piste ciclabili infatti attraversano interamente la cittadina e i suoi dintorni.
Caorle è principalmente famosa per il suo centro storico da cartolina: casette colorate e camini che svettano sui tetti, persiane dai colori che contrastano con le facciate, calli in stile veneziano e un duomo romanico su cui svetta il famoso campanile cilindrico e anche un pò pendente.
E’ divisa praticamente a metà da un piccolo promontorio su cui si trova il Santuario della Madonna dell’Angelo che fa da spartiacque tra la spiaggia di Levante e quella di Ponente. La prima molto più larga, a forma di mezza luna e che dal Santuario si estende verso Trieste, la seconda più stretta (si fa per dire) e, se vogliamo, più vicina al centro e alla zona pedonale.
Entrambe sono attrezzatissime: servizio spiaggia, docce, bar, ristoranti, giochi per bambini, ampie zone per il gioco libero.
Proprio per questo il primo giorno lo abbiamo completamente dedicato al mare e al relax sulla spiaggia.
L’hotel 3 Rose dove abbiamo alloggiato è un grazioso albergo a gestione familiare che si trova dalla parte della spiaggia di Ponente, vicinissimo alla zona pedonale, a 150mt dal mare e con servizio spiaggia incluso. Cosa volere di più per il nostro primo giorno di ferie? La spiaggia è completamente sabbiosa e il fondale basso, molto adatto quindi ai bambini. Senza contare che per pranzo abbiamo potuto scegliere uno dei ristoranti che si trovano proprio lungo la spiaggia e gustare un bel piatto di spaghetti alla busera, piatto tipico della zona.
Nel pomeriggio, dalla spiaggia di Ponente siamo andati a piedi verso il Santuario della Madonna dell’Angelo che ricorda l’anima marinara di Caorle; pare infatti che l’effige della Madonna sia stata ritrovata dai pescatori nel mare in tempesta. Per raggiungerlo abbiamo attraversato quella che viene definita la passeggiata più bella dell’alto Adriatico: la Scogliera Viva, un tratto di lungomare dove gli scogli sono stati trasformati in vere e proprie sculture all’aria aperta da artisti proveniente da tutto il mondo. Questa passeggiata insieme ai colori delle casette del centro storico di Caorle, sono le due cose che sicuramente ci sono rimaste più impresse nella mente.
Lungo la scogliera, infatti, ci siamo tornati più volte durante i nostri giorni di permanenza in città. Al tramonto è forse il momento migliore per godersi questa passeggiata: il colore del sole che accarezza il Santuario e la lunga scogliera davanti sono davvero un paesaggio da cartolina, senza contare che ci siamo divertiti molto a scovare ogni volta forme e significati nuovi nelle sculture presenti.
La sera il centro di Caorle si anima con i ristoranti, i tavoli all’aperto, le gelaterie, i negozi, i vicoli che pullulano di gente e tutto crea una piacevole atmosfera di relax e allegria.
Per la nostra prima cena in ferie abbiamo optato per il ristorante All’Anguilla, d’obbligo prenotare perchè è davvero molto frequentato. L’ambiente è molto curato, il servizio impeccabile e il fritto di calamari con polenta arrosto davvero da provare. Questo ristorante è di fascia medio alta, ma per una sera, la prima delle nostre ferie, ci stava tutto! 🙂
Il giorno seguente, siamo usciti di buon mattino e con la bici del piccolo e quelle a disposizione nel nostro hotel siamo andati fino ai Casoni di Caorle: 12 km di pista ciclabile che ci ha condotti alla scoperta della laguna e delle antiche abitazioni dei pescatori.
Per raggiungerli si deve percorrere il lungomare della spiaggia di Levante, superare la zona dei campeggi e poi imboccare la ciclabile Palagon Falconera. Arrivati all’inizio della ciclabile, abbiamo iniziato un bellissimo percorso in mezzo alla natura lungo un crinale (sterrato) che separa la laguna dai campi coltivati. I Casoni sono delle abitazioni di legno con il il tetto spiovente e le pareti fatti di canne e sollevate da terra per sfuggire al pericolo delle alte maree. Servivano da rifugio per i pescatori, da riparo per le attrezzature da pesca ma anche da abitazione.
Il primo fra quelli che abbiamo incontrato lungo la ciclabile è stato adibito a ristorante, mentre gli altri sono a tutti gli effetti delle abitazioni. Arrivati verso la fine del percorso, si giunge all’Isola dei pescatori caorlotti, una vera e propria isola nella laguna dove sono stati costruiti nel passato diversi Casoni. Il primo che ci siamo trovati davanti era visitabile e ci ha permesso di scoprire la vita all’interno, i campi coltivati intorno, le tecniche usate per la costruzione dei casoni e le opere di artigianato realizzate dai pescatori stessi.
Dopo questa bella pedalata, che é consigliabile fare la mattina presto, ci siamo rilassati a mare ma, siccome fermi non riusciamo a stare e avendo letto i consigli di altre blogger, nel pomeriggio abbiamo affittato un risciò. Anche di questi, come delle biciclette, ce ne sono e se ne affittano tanti, così abbiamo fatto un bel giretto fino al tramonto fermandoci alla fine lungo la Scogliera Viva che in questo momento della giornata raggiunge il suo pieno splendore.
Nei giorni trascorsi a Caorle non ci siamo fatti mancare mai l’ora dell’aperitivo, d’altronde siamo nella patria dello Spritz, che dovevamo fare? Fra tutti mi va di consigliarvi quello al Porto dove la bevuta viene accompagnata da dei deliziosi cicchetti a base di baccalà, sarde in saor e altre specialità del posto.
Per cena abbiamo optato per una trattoria più “alla mano” che ci è piaciuta così tanto che ci siamo tornati anche il giorno dopo: si tratta dell’Hostaria Vecia, un ristorantino che nel marasma dei locali acchiappa turisti si distingue per la gestione (tutti ragazzi giovani molto allegri e cortesi), per la qualità delle portate e la bontà delle ricette. Vi consiglio di assaggiare i primi, in particolar modo gli spaghetti all’hostaria con radicchio trevigiano e gamberetti o gli spaghetti all’imbriagone con il nero di seppia e le seppie stesse cotte nel vino bianco. Se poi siete dei golosi come me, assaggiate anche la Polenta dolce di Caorle a base di pan di spagna e crema…una vera delizia!
Il terzo giorno a Caorle, il tempo era un pò incerto e così abbiamo optato per un giro nei dintorni. Le strade in questa zona del Veneto orientale passano in mezzo a distese sconfinate di mais e viti e accanto a siti di alto interesse naturalistico, si trovano borghi di pregio ricchi di patrimoni artistici. Consultando la guida e seguendo i consigli ricevuti dal personale del nostro Hotel, ci siamo infatti diretti per prima cosa a Concordia Sagittaria, storica colonia militare dell’Impero Romano e famosa per il suo bellissimo duomo con annesso battistero, appunto romanico, che la rese un centro nevralgico per la diffusione del Cristianesimo.
Proseguendo ci siamo fermati a Porto Gruaro, collegato a Concordia addirittura da una pista ciclabile lungo il fiume Lemene e comunque a metà strada tra Trieste e Venezia. Accedendo attraverso il parco posto lungo il confine del paese (e dove c’è il parcheggio per lasciare le auto), si viene catapultati lungo il fiume e davanti agli storici mulini. Qui, a parer mio, sembra di essere trasportati con la mente in Provenza, in particolare a Fontaine De Vaucluse: l’atmosfera che si respira è la stessa e anche il paesaggio, con i mulini e le cascate, mi ricorda molto quello del paesino nel sud della Francia.
Il centro storico é poi caratterizzato da lunghe file di palazzi signorili di epoca veneziana e dai portici che uniscono il nucleo centrale con le antiche porte di accesso alla cittá. Seguendo il loro percorso, vi ritroverete davanti al Duomo di Sant’Andrea, il Municipio con la facciata arricchita con le merlature e alla fontana con le gru, simbolo della città.
L’ultima sosta della giornata l’abbiamo fatta a Sesto al Reghena per visitare l’abbazia benedettina di Santa Maria in Silvis, di epoca romanica intorno alla quale sorgeva l’antico borgo. Un luogo abbastanza insolito, gli edifici del complesso si affacciano infatti su una corte alla quale si accede attraverso un torrione e anche molto suggestivo per il silenzio e la pace che trasmette. D’estate all’interno della corte vengono organizzati anche concerti e spettacolo teatrali.
Questi i nostri 3 giorni di inizio ferie a Caorle, rimanete sintonizzati perchè il diario continua con le tappe successive del nostro viaggio in Croazia!
Ho letto i #TravelDreams2016 su non so quanti blog, ho viaggiato in su e in giù per il pianeta talmente tanto che alla fine mi sono detta: perchè non scrivere anche i miei? Magari saranno davvero di buon auspicio o soltanto di spunto per qualcuno.. Intanto lo saranno per me, quest’anno voglio andare oltre, il 2015 ha portato via tanto alla mia famiglia e per questo nuovo anno voglio andare in giro a riprendermi un pò di serenità.
Quindi, grazie al bellissimo progetto di Farah di Viaggi nel cassetto, Manuela di Pensieri in viaggio e Lucia di Respirare con la pancia comincio subito ad elencarvi i #traveldreams2016 che spero di realizzare con mio figlio ( e ovviamente mio marito eh..)
Settimana Bianca
Sarà il primo e prossimo obiettivo del 2016. Al rientro dal Capodanno in Valtellina e sul trenino rosso, mi sono ripromessa di darmi da fare. Non sono un’esperta di montagna, vengo dal mare del Sud e ho messo gli sci ai piedi per la prima volta l’hanno scorso (se vuoi vedere come è andata, leggi qui) , ho un marito che invece la montagna la conosce e gli sci ai piedi li porta da quando è nato. MA e dico ma, anche quest’anno mi ha detto “Inizi a guardare tu dove andare?” E qui si apre un mondo… l’anno scorso, leggendo blog su blog, ho trovato una soluzione perfetta: Folgaria! Paesino delizioso, un sacco di attività sulle piste e impianti perfetti per tutti: per esperti sciatori (vd mio marito), 33enni alla loro prima lezione (IO) e 4enni felicemente spericolati (leggi: mio figlio) che dopo la prima lezione scendevano giù con il maestro che urlava “Simooo, fai la fetta di pizzaaaa” (leggi: fai lo spazzaneve e non scendere ad uovo anche se ti piace!). Passo Coe, l’Hotel Vittoria e tutte le persone che abbiamo conosciuto, ci sono rimaste nel cuore!
Per quest’anno, vorrei chiaramente rimanere in Trentino o in Alto Adige e sono a caccia di posti adatti ai bambini…avete qualcosa da suggerirmi?
Vietnam
Vi pare un #traveldreams2016 troppo azzardato per una famigliola con un bimbo di 4 anni e mezzo?
Lo pensavo anche io, anche se il Vietnam ce l’ho in mente da tanto e in Oriente ci vorrei proprio tornare. Ma poi a settembre ho partecipato ad una serata organizzata dalla mia adorata On the road libreria con ospiti 3 illustrissime travel blogger e ognuna di loro ci ha parlato del loro viaggio più bello. Fra queste, Cristina di In Ogni Viaggio ci ha parlato del suo viaggio in Vietnam e del suo amore per questo paese e suoi abitanti, dicendo di aver incontrato lungo il suo itinerario tante famiglie con bambini anche piccoli. (cit. Il Vietnam é un paese ancora poco turistico, tutto da scoprire e con un popolo che sorride ai turisti). Allora ho drizzato le antenne e ho rimesso in pista la mia voglia di Vietnam, ho letto i post di Francesca Cioccoloni di Non chiamatemi Turista che con marito e figlio, della stessa età del mio, hanno visitato questo paese e sul loro blog spiegano come hanno fatto e come si sono organizzati. Chissà che non si riesca ad organizzare una volta per tutte!
Mantova
Un week end lungo in una bella città italiana che ho molta molta curiosità di visitare per conoscere la storia e i retroscena della famiglia Gonzaga, dopo che un anno fa siamo stati a Ferrara. Mi piacerebbe visitarla di inverno però, magari sempre in periodo natalizio, con l’atmosfera e le lucine che rendono le città più magiche. Non so se però può essere la stagione giusta per fare una bella gita in barca sui laghi.
USA – 4 volte on the road
E qui si va sul sicuro… 2 dei miei 3 on the road negli Stati Uniti, li ho fatti con mio figlio: il primo quando aveva 1 anno e mezzo, da Denver fino allo Yellowstone, attraversando il vecchio West e il secondo a 3 anni nel New England. Credo non ci sia posto dove stare più tranquilli per attrezzature a disposizione ovunque, attrazioni e divertimento per i più piccoli. Aggiungici una natura mozzafiato e cittàche offrono tantissimo, direi che è fatta. Considerando che i grandi parchi sono stati già obiettivo del nostro primo viaggio negli Stati Uniti (prima che nascesse il pupo), ho in mente due itinerari, completamente diversi l’uno dall’altro, ma altrettanto elettrizzanti. Il primo nasce dall’essere mamma, vorrei percorrere la highway della Pacific Coast da San Francisco fino alle spiagge dell’Orange County per portare mio figlio a Disneyland Paris nel parco dove Topolino è davvero nato. E per finire vorrei spingermi più a sud fino a San Diego e oltre, sconfinando a Tijuana in territorio messicano.
Il secondo è molto più “avventuroso” e in questi giorni me lo sento proprio dentro grazie al libro che sto leggendo: “L’America in Vespa” di Giorgio Serafino che insieme alla sua fidanzata e al Generale Lee (leggi: 50Special) hanno percorso tutta la route 66 da Chicago a Los Angeles. Noi ne abbiamo percorso solo una cinquantina di km durante uno dei nostriviaggi ma il fascino di questa strada lo abbiamo percepito tutto: collezionisti di ogni genere celati dietro vecchie stazioni di servizio, piccoli centri abitati con veri saloon, auto d’epoca parcheggiate lungo la strada. Insomma un viaggio veramente “on the road” lungo, forse faticoso ma così affascinante.
Copenaghen e dintorni
Mi piacerebbe tornare in Danimarca dopo il mio Erasmus (ormai lontano) fatto nel 2003 a Lund (sud della Svezia), durante il quale ho visitato spesso questa città e la costa della Danimarca. La primissima volta con mamma e papà, l’avevo vista in un gelido capodanno che rendeva giustizia al fascino di questa città ma mi rendo conto sia stato poco agevole visitarla in condizioni climatiche avverse. Perciò mi piacerebbe tornarci con mio marito e mio figlio che invece non ci sono mai stati, in primavera, quando la Danimarca sboccia, passeggiare lungo il Nyavn, perdermi dentro il parco di Tivoli che non sono mai riuscita a trovare aperto, fotografare la Sirenetta senza rischiare di rimanere congelata accanto a lei. Da lì vorrei poi spingermi fino alla costa nord e affacciarmi dal castello di Kronborg, meglio conosciuto come il castello di Amleto dove Shakespeare ambientò il suo dramma. Chiaramente non ripartirei senza prevedere una giornata di sosta a Legoland dove il piccolo viaggiatore potrebbe sicuramente divertirsi (in realtà non solo lui, credo..)
Che dite ho sognato troppo in grande?
Facciamo così, siccome è oggettivamente improbabile che io riesca ad esaudire tutti i miei #traveldreams2016, va bene lo stesso se a fine anno ve ne avrò raccontato almeno uno di questi? 🙂