L’Isola d’Elba rappresenta da sempre un luogo incontaminato ricco di storia e di spiagge cristalline dove è facile perdersi. Ma l’Elba non è soltanto questo, è 147 chilometri di costa spalmati tra i comuni dell’Isola che sanno raccontare la personalità di questi luoghi in cui si alternano paesaggi marini e vegetazione.
Storia, cultura e bellezze naturali sono i motivi per i quali quest’isola è da sempre una delle preferite per le vacanze estive, sia dai turisti più audaci che qui possono trovare sentieri adatti alla loro esperienza, che dai turisti occasionali che cercano relax e divertimento.
Ma non solo, si tratta di uno luogo semplice da raggiungere, grazie ai numerosi collegamenti che si possono scegliere come, ad esempio, quelli disponibili su traghetti-elbareservation.it, in orari che più fanno al caso nostro. Tutti partono da Piombino e impiegano poco più di un’ora per la traversata.
Altro punto a favore della più grande tra le isole dell’Arcipelago toscano? Sicuramente il suo essere perfetta anche per un viaggio in famiglia dove i bambini possono trovare divertimento e tutto quello che cercano per una vacanza indimenticabile.
I luoghi da non perdere assolutamente all’Isola d’Elba
Sole, mare, ma anche cultura e riserve naturali. Così si presenta l’Elba, che in passato è stata uno dei più floridi centri minerari della zona, con i suoi numerosi luoghi da visitare assolutamente. Sì, perché solo così si può dire di averla davvero conosciuta.
Portoferraio
Primo comune elbano che si incontra arrivando in traghetto e anche il primo per popolazione. Deve il suo nome alle miniere di ferro molto attive già ai tempi degli etruschi che hanno fatto la sua fortuna per molti decenni.
Sarà suggestivo passeggiare per i suoi vicoli tipici delle isole, così come scoprire le ville residenziali di Napoleone Bonaparte che fu esiliato proprio in queste zone: Villa San Martino e Villa dei Mulini.
Porto Azzurro
Antico borgo di pescatori, Porto Azzurro è uno dei paesi più ricchi di fascino di tutta l’isola. A renderlo unico, tra gli altri dettagli, è il suo porticciolo in cui spiccano barche a vela che raccontano la sua atmosfera senza tempo e la sua storia legata al re di Spagna Filippo III che nel 1609 ne fece una fortificazione per difendersi dagli attacchi saraceni.
Capoliveri
Paese in cui si trova la movida elbana, Capoliveri, è l’unico luogo che conserva ancora la sua struttura di borgo medioevale arroccato in cima alla collina da dove si aprono i suoi 4 rioni: il Fosso, la Torre, la Fortezza e il Baluardo.
Difficile resistere al suo fascino in cui s’intrecciano bellezze del paesaggio e suggestione per il suo passato storico e culturale.
Marciana
Si tratta del più antico paese dell’isola d’Elba, che si trova a 375 metri sul livello del mare, quindi perfetto per ripararsi dal caldo estivo. Caratterizzata dalle stradine lastricate, le case strette e i vicoletti, Marciana va visitata assolutamente soprattutto per le testimonianze storiche e archeologiche, alcune delle quali possono essere scoperte proprio all’interno del museo archeologico del paese.
Consigli utili
Per visitare l’isola d’Elba non sono richieste particolari accortezze perché non presenta problemi legati al meteo, neanche d’inverno, e ci sono davvero moltissime cose da poter fare.
Ci sono, però, semplici consigli da seguire:
attenzione al vento: all’Elba il vento è quasi sempre presente, basta sapere da che parte tira e spostarsi in una spiaggia riparata. Il gioco è fatto;
scarpette di gomma: sono numerose le spiagge di sassi, quindi è necessario munirsi di scarpette apposite se non si vuole incorrere in fastidiosi mal di piedi. Saranno utili anche per evitare di farsi pungere dai ricci che nel mare elbano sono presenti.
Siete alla ricerca di un’idea per una gita fuori porta di una giornata, facilmente raggiugibile da Firenze, Siena o Roma?
Venite con me a scoprire cosa vedere a Monte San Savino, un borgo medievale situato nel cuore della Val di Chiana, in provincia di Arezzo
Questo borgo venne fondato nel XII secolo come avamposto strategico e ha poi attraversato secoli di storia tumultuosa, passando di mano tra varie famiglie nobili e subendo gli alti e bassi delle guerre e delle rivoluzioni che hanno segnato la storia italiana.
Divenne un importante centro militare nel Medioevo e nel XIV secolo fu conquistato dalla Repubblica Fiorentina e rimase sotto il suo dominio fino al XVI secolo.
Oggi, il borgo conserva ancora il suo fascino medievale, con le sue mura antiche e i suoi edifici storici che raccontano le storie del passato.
Monte San Savino è anche il paese natale di Piero della Francesca, uno dei più importanti pittori del Rinascimento.
Cosa vedere a Monte San Savino: un tour dettagliato
Il Cassero Il Cassero è un’antica fortezza del XIV secolo che domina il centro storico di Monte San Savino. All’interno del Cassero si trova il Museo della Ceramica, che ospita una collezione di ceramiche di epoca medievale e rinascimentale. Dal Cassero si gode una splendida vista panoramica sul paese e sulla Val di Chiana.
La sua torre presenta una leggera inclinazione che è diventata una delle caratteristiche distintive del borgo. La leggenda vuole che la torre sia stata costruita deliberatamente in questo modo per confondere gli invasori nemici.
La Chiesa di Santa Chiara La Chiesa di Santa Chiara è una chiesa gotica del XIII secolo che si trova in Corso Sangallo. La chiesa custodisce un Crocifisso ligneo di Donatello, considerato uno dei capolavori del maestro scultore.
Palazzo di Monte Palazzo di Monte è un palazzo rinascimentale che si trova in Piazza del Popolo. Il palazzo ospita la sede del Comune di Monte San Savino. Al piano terra del palazzo si trova la Loggia dei Mercanti, un loggiato rinascimentale con colonne in pietra serena.
Le Logge dei Mercanti Le Logge dei Mercanti sono un loggiato rinascimentale che si trova in Piazza del Popolo. Le logge sono decorate con affreschi del XVI secolo.
La Pieve La Pieve è una chiesa romanica del XII secolo che si trova in Piazza della Pieve. La chiesa custodisce un’Assunzione di Maria Vergine di Pietro della Francesca, considerata uno dei capolavori del pittore.
La Chiesa di Sant’Agostino La Chiesa di Sant’Agostino è una chiesa gotica del XIV secolo che si trova in Via Sant’Agostino. La chiesa custodisce una pala d’altare di Giorgio Vasari, raffigurante la Deposizione dalla Croce.
Il quartiere ebraico Nel XIV secolo, Monte San Savino ospitava una vivace comunità ebraica, che ha lasciato un’impronta indelebile sulla cultura e sulla storia del borgo. Oggi è possibile visitare il quartiere ebraico e ammirare i resti delle antiche sinagoghe.
La cisterna La Cisterna di Monte San Savino è un’imponente struttura risalente al periodo medievale, che testimonia l’importanza dell’approvvigionamento idrico nel corso dei secoli. Costruita nel XIV secolo, la cisterna era originariamente utilizzata per raccogliere e conservare l’acqua piovana per uso domestico e agricolo. E’ caratterizzata da una volta a botte sorretta da pilastri e archi in mattoni. Le pareti spesse e robuste della cisterna sono state progettate per resistere alle intemperie e garantire la conservazione dell’acqua in condizioni ottimali.
Eventi da non perdere a Monte San Savino:
La “Fiera della Porchetta“, una manifestazione gastronomica dedicata alla porchetta di Monte San Savino e che solitamente si tiene nel mese di settembre. La porchetta è infatti una delle specialità culinarie più celebri di questo borgo, risultato di secoli di tradizione e maestria culinaria tramandata di generazione in generazione.
A prescindere da quando visiterete Monte San Savino, vi consiglio comunque di assaggiarla in uno dei locali tipici che troverete nelle vie del centro, piccole gastronomie, macellerie e alimentari che vi faranno sentire il gusto unico e il sapore avvolgente e ricco di questo piatto!
La Notte del Conte Baldovino, una rievocazione storica che si tiene nei sette giorni a cavallo degli ultimi due sabati di Giugno, per celebrare la nomina a feudatario di Monte San Savino del Conte Baldovino, fratello del papa Giulio III, da parte del duca di Toscana Cosimo I dei Medici. La manifestazione scandisce le “allegrezze” ovvero i festeggiamenti che la comunità indiceva in occasioni importanti come quella della concessione dell’indipendenza come contea dalla giurisdizione fiorentina dell’epoca (Cosimo infatti era talmente felice dell’elezione a papa di un suo conterreaneo che volle festeggiare con questa decisione).
Uno dei momenti più suggestivi della festa è il corteo del Conte Baldovino, durante il quale un attore vestito con abiti medievali impersona il leggendario conte e guida una processione attraverso le strade del borgo.
Monte San Savino – cosa vedere nei dintorni
Nei dintorni del borgo, vi consiglio di visitare il Castello di Gargonza, una vera chicca del passato medioevale della zona.
Il Castello di Gargonza ha una storia che risale almeno all’XI secolo, quando venne costruito dagli Ubertini, una potente famiglia ghibellina come una roccaforte difensiva nel cuore della campagna toscana. Nel corso dei secoli, il castello ha subito varie trasformazioni e ampliamenti, diventando un centro di potere e cultura nella regione: è stata la residenza per nobili famiglie, un luogo di difesa durante le guerre e anche un centro di attività culturali e sociali.
Oggi, il Castello di Gargonza è stato restaurato con cura e trasformato in un’affascinante struttura ricettiva ma è possibile comunque varcarne le mura per visitarlo, fare una passeggiata fra le vie acciottolate, la Chiesa di San Niccolò, il chiostro, i giardini e le viste panoramiche sulla Val Di Chiana.
Che siate appassionati di storia, amanti della buona cucina o semplicemente in cerca di una fuga tranquilla dalla routine quotidiana, Monte San Savino e i suoi dintorni vi accoglieranno a braccia aperte, offrendovi come è stato per noi una bella giornata da trascorrere nella splendida campagna toscana.
Se nominate Livorno, vi verrà sicuramente in mente un luogo di passaggio o meglio di partenza in nave verso la Sardegna o la Corsica. E’ invece un’interessante città portuale da scoprire, tra fossi, ponti, canali, maestose piazze, monumenti e mercati. E non ultimo, il suo spiccato umorismo, a volte un pò spinto ma sempre molto spassoso! Perciò vi porto a scoprire cosa vedere a Livorno in 1 giorno, come abbiamo fatto noi in un bel sabato soleggiato di aprile.
Le origini di Livorno risalgono al 1300, costruita con l’intento di difendere la Repubblica di Pisa. Successivamente fu fortificata dalla famiglia dei Medici: Cosimo I la trasformò infatti in una vera roccaforte marina abitata da mercanti e uomini di cultura.
Ma Livorno è nota anche per le “Leggi Livornine” emanate tra il 1591 e il 1593, dal Granduca di Toscana Ferdinando I, per garantire la libertà di culto della popolazione ebraica e integrarli nella società. Il clima di tolleranza che si generò con queste leggi, portò in città rabbini e studiosi che qui trovarono rifugio a aiuto e ancora oggi non è difficile imbattersi in qualche sinagoga, camminando per il centro.
Livorno si gira comodamente a piedi, noi abbiamo lasciato l’auto davanti al Palazzo del Governo e da lí abbiamo girato per tutto il centro.
Livorno: cosa vedere in 1 giorno
Il nostro itinerario a piedi è iniziato da Piazza Grande, dove sorge il Duomo, la Cattedrale di San Francesco. La chiesa risale al ‘500, su progetto di Buontalenti, ma fu quasi completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale e successivamente ricostruita fedelmente.
Noi purtroppo lo abbiamo trovato chiuso, ma al suo interno ci sarebbe stato da vedere il Cristo Coronato di Spine di Beato Angelico.
Dalla piazza abbiamo percorso l’omonima Via Grande, la via principale della città che porta al mare, ricca di negozi e dove si affacciano alcuni importanti palazzi:
Palazzo Comunale
Palazzo Granducale
Palazzo della Dogana
Deviando dalla via dello shopping, ci siamo diretti al Mercato Centrale, meglio conosciuto come il Mercato delle Vettovaglie, costruito nel 1894 in vetro e ferro: una bellissima testimonianza del passaggio dal Neoclassicismo a l’Art Nouveau
Il mercato delle Vettovaglie è tra i più grandi mercati coperti d’Europa, insieme a La Boqueria di Barcellona, in Spagna.
Noi ci siamo immersi nell’atmosfera del mercato, entrando all’interno della struttura e facendoci largo tra le oltre 200 botteghe, dai banchi del pesce, della frutta e verdura, a quelli del pane e dei prodotti tipici. Un ottimo modo per entrare a contatto con l’essenza di questa città!
Orari d’apertura: i banchi sono aperti tutti i giorni dalle 5.30 alle 15.
Livorno: cosa vedere in 1 giorno
Dal mercato centrale, ci siamo spinti verso il mare, passando nei pressi della sinagoga, fino ad arrivare a Piazza Micheli per vedere il Monumento dei 4 Mori, il monumento simbolo della città.
Ferdinando I de’ Medici amava Livorno, lavorò per il suo sviluppo e allo stesso tempo combattè i pirati che attaccavano la città dal mare.
Il monumento è composto da due parti distinte: la statua in marmo di Carrara di Ferdinando I, al centro, commissionata nel tentativo di autocelebrarsi e i 4 Mori in bronzo, incatenati ai suoi piedi.
In realtà Ferdinando non vide mail il monumento, inizialmente dedicato esclusivamente a lui, perché fu finito successivamente alla sua morte e inaugurato dal figlio Cosimo II nel 1617.
I 4 Mori furono aggiunti qualche anno dopo, insieme ad alcuni trofei appartenuti ai corsi: una scimitarra, un turcasso, un arco e un turbante.
La bellezza delle 4 statue in bronzo e i dettagli della rappresentazione, hanno fatto passare in secondo piano il momento toccante che raffigurano, motivo per cui negli anni i Livornesi hanno rinominato il monumento dedicandolo proprio ai 4 Mori.
Da qui è poi anche possibile avere un bel punto di vista sulla Darsena Vecchia, i pescherecci fermi e, guardando il mare, a destra, sulla Fortezza Vecchia, la prima fortificazione costruita dai Medici intorno al 1530, appena presero il potere a Livorno.
Nello spazio che circonda il monumento c’è poi una particolarità: esiste infatti un punto esatto in cui si vedono tutti e 4 i nasi dei Mori contemporaneamente. E trovarlo pare che porti fortuna!
Tornando verso l’interno della città, ci siamo diretti verso Piazza della Repubblica, una delle più belle di Livorno con i monumenti dedicati ai granduchi di Toscana, Ferdinando III e Leopoldo II.
E’ anche la più grande piazza ponte d’Europa poiché è stata costruita sopra il Fosso Reale, il fossato che un tempo segnava l’inizio della linea difensiva della città. I Livornesi la chiamano anche Il Voltone, per la grande volta che copre il Fosso e fa scorrere l’acqua sotto la piazza-ponte.
Livorno: cosa vedere in 1 giorno
Da Piazza della Repubblica ci siamo diretti verso la Fortezza Nuova, costruita alla fine del 1500 dal Buontalenti per volere di Francesco I dei Medici che volle creare un nuovo spazio protetto per gli abitanti di Livorno.
La Fortezza ha una forma di pentagono protetto da una cinta muraria e da un sistema di fossi ed è costruita in mattoncini rossi e pietra serena. Venne successivamente in parte abbattuta per fare spazio ai due nuovi quartieri della Venezia e San Marco, realizzati per far fronte alla forte crescita demografica del 1700.
Durante la seconda guerra mondiale divenne rifugio di molti livornesi che ci rimasero addirittura ad alloggiare fino agli anni ’60. Al suo interno oggi ospita un parco pubblico e un salone per manifestazioni culturali.
Il quartiere che rappresenta per eccellenza Livorno è quello chiamato Venezia Nuova, l’unico tra l’altro che dopo la Seconda Guerra Mondiale ha potuto conservare intatti gran parte dei suoi monumenti storici ed architettonici.
Si tratta di una zona costruita intorno ai canali che portano il mare fin dentro la città. Ma non è solo per la sua somiglianza a Venezia che ne deve il nome. Quando nel ‘700 Livorno visse una forte espansione e un importante incremento demografico, furono infatti chiamati in città i maestri veneziani, gli unici in grado di costruire le case sull’acqua. Così prese vita un nucleo commerciale e abitativo, collegato al porto da vari canali, dove proprio dall’acqua si accedeva e sono tutt’ora visibili, alle cantine, con le botteghe al piano strada e le abitazioni più in alto.
Oggi è un quartiere pieno di locali e ristoranti che si affacciano sui canali.
Livorno: cosa vedere in 1 giorno
Ripresa l’auto, ci siamo avvicinati al mare per passeggiare sul lungomare e soprattutto sulla celebre Terrazza Mascagni, dedicata al celebre compositore livornese.
Si può dire che la pavimentazione a scacchiera sia un altro celebre simbolo e segno di riconoscimento di Livorno.
Qui un tempo sorgeva un belvedere di difesa (il Forte dei Cavalleggeri) e solo negli anni ’30 fu trasformata in una terrazza con vista sul mare e spazio in abbondanza per concerti, passeggiate e divertimento all’aperto. La casina a forma di tempietto fu distrutta nella seconda guerra mondiale e ricostruita identica e le macerie della guerra furono anche usate per allargare la terrazza fino alle dimensioni attuali.
Oggi il contrasto che fanno le 34mila piastrelle bianche e nere, la balaustra formata da 4 mila colonnine e la vista sul mare, ne fanno sicuramente un luogo suggestivo per passeggiare e scattare foto.
Infine se avete bambini, vi consiglio una visita all’Acquario di Livorno, proprio sul Lungomare.
Noi c’eravamo stati qualche anno fa, in questo articolo trovate la nostra esperienza.
Livorno: cosa vedere in 1 giorno
Ripresa l’auto, ci siamo diretti verso il Santuario della Madonna delle Grazie di Montenero che risale al 1345.
Quell’anno nel giorno della Pentecoste, il 15 maggio, un pastore storpio trovò l’immagine miracolosa della Vergine Maria in Piazza delle Carrozze e pare che la Vergine gli chiese di portala sul colle di Montenero, luogo già conosciuto come rifugio di briganti e per questo considerato il “monte del diavolo”. Dopo mille peripezie l’uomo arrivò in cima al colle e si accorse di non zoppicare più. Da qui la devozione verso la Vergine e la costruzione del Santuario dove oggi è possibile vedere tanti ex voto che riempiono la chiesa.
Oltre a questa versione più leggendaria, esistono altre versioni sul ritrovamento di questa immagine e di come fu condotta fin qui, sta di fatto che nel tempo la sua popolarità è cresciuta. Tanti sono gli ordini di frati che si sono avvicendati nella sua custodia, fino a che nel 1792 i monaci benedettini di Vallombrosa lo hanno preso in carico e ampliato fino all’attuale struttura.
Abbiamo visitato la chiesa in stile puro barocco con stucchi e colonne di marmo, dove al centro dell’altare c’è l’immagine della Madonna, dalla quale prende il nome l’interno complesso monastico e la galleria ex-voto donati per le grazie ricevute.
Nel percorso si attraversa anche la galleria dei comuni dove sono esposti tutti gli stemmi dei comuni toscani che sono stati donati alla Vergine, proclamata patrona principale della Regione dal 1947.
Livorno: cosa vedere in 1 giorno >> dove mangiare
Qui si è concluso il nostro itinerario di 1 giorno a Livorno e dintorni ma prima di chiudere il mio articolo voglio consigliarvi un posticino dove mangiare.
Abbiamo cercato e trovato un posticino caratteristico lungo i canali del quartiere Venezia Nuova.
I l ristorante si chiama proprio L’Antica Venezia, gestito da ragazzi giovani molto gentili e attenti al servizio. Non potevamo che assaggiare i piatti più tipici di Livorno, a cominciare dal famoso cacciucco (con 5 C), il baccalà alla livornese e per finire con il ponce alla livornese! Si tratta di una bevanda tipica di Livorno, che i cittadini considerano un rimedio naturale contro qualunque acciacco. Per scoprirne gli ingredienti, non vi resta che assaggiarlo!
In Toscana non mancano borghi e città da visitare ma a volte diamo per scontato i luoghi più conosciuti nel mondo. E così, come nel mio caso, erano passati quasi 20 anni dalla mia ultimi visita alla città di Pisa.
Complice la curiosità di Simone nel vedere la Torre pendente, abbiamo organizzato una domenica alla scoperta di questa città. Se non avete grosse pretese (ad esempio nel voler visitare più mostre e musei), un giorno è sufficiente per visitare le principali attrazioni e camminare per il centro storico di quella che fu una ricca e fiorente Repubblica Marinara del Medioevo.
Vi lascio quindi i nostri consigli su cosa vedere a Pisa in un giorno.
Piazza dei Miracoli
E’ la piazza dove si concentrano le opera architettorniche simbolo della città.
Proclamata patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, è da sempre il centro religioso per eccellenza, i cui monumenti rappresentano le tappe principali della vita di un uomo: la nascita con il Battistero, la vita con la Cattedrale di Santa Maria Assunta e la morte con il Camposanto.
La Piazza è circondata da un immenso prato verde che genera un bel contrasto cromatico con il bianco dei monumenti e che fa venire una gran voglia di sdraiarcisi sopra come effettivamente fanno studenti e turisti nelle giornate belle.
La costruzione della piazza iniziò a partire dall’XI secolo con la realizzazione della Cattedrale nell’epoca in cui Pisa era una fiorente Repubblica Marinara. La stessa piazza ha poi subito nei secoli varie modifiche, ampliamenti e ristrutturazioni, oltre che l’edificazione delle porte di accesso.
Nell’epoca mediceo-lorena furono addirittura costruiti degli edifici intorno ai monumenti, poi abbattuti dall’architetto Alessandro la Gherardesca che nel XIX secolo diede alla piazza l’attuale struttura e aspetto. Gli ultimi ritocchi risalgono al periodo fascista con il posizionamento del monumento La Lupa di Roma alle spalle della torre e dei 17 cipressi in memoria dei caduti di guerra.
La cattedrale di Santa Maria Assunta
Il duomo di Pisa è in stile romanico, ma raccoglie in sè elementi riconducibili a epoche diverse, da quella classica e quella normanna, bizantina, paleocristiana e araba.
Fu realizzato a partire dal 1064 dall’architetto Buscheto, nel periodo di massimo splendore per Pisa. Tant’è che il mix di stili che la rappresenta, fu proprio voluto perchè la Cattedrale fosse bella quanto San Pietro a Roma, la mosche di Cordoba e la chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli. E se la osservate bene, sia dall’esterno che all’interno, trovere in effetti tanti elementi di ognuna.
All’interno abbiamo ammirato molti capolavori e testimonianze storiche: dal pulpito di Giovanni Pisano,al monumento seplocrare dell’imperatore Arrigo VII, alle spoglie di San Raniero patrono della città.
Il Battistero di San Giovanni
Quello di Pisa è il più grande Battistero al mondo della cristianità.
La sua costruzione iniziò nel 1153 per opera dell’architetto Diotisalvi, grazie all’autofinanziamento che gli stessi Pisani si imposero e durò per oltre 2 secoli.
Il portale di ingresso è rivolto esattamente verso la cattedrale e sulla cupola si possono notare due diverse fatture, secondo alcuni dovute alla mancanza di denaro: tegole rosse nel versante della cupola rivolto verso il mare e lastre di piombo nella parte che volge a levante.
All’interno, la doppia cupola consente un’acustica di altissimo livello e anche molto particolare. Se siete fortunati, pare che si possa assistere a delle dimostrazioni fatte dal personale del museo.
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Il Camposanto monumentale
Sempre su piazza dei Miracoli si affaccia il Camposanto, all’interno del quale sono sepolti personaggi illustri della storia pisana.
Prende il nome dal fatto che qui è stata portata la Terra Santa del Golgota dalle navi pisane di ritorno vittoriose dalla Terza Crociata.
Dall’esterno si notano 43 archi ciechi in marmo bianco e due porte di ingresso. L’interno è un grande chiostro con arcate a sesto acuto dove si trovano dei sarcogafi romani e alle cui pareti furono realizzati nel Trecento degli affreschi sul tema della Vita e della Morte ad opera di Buffalmacco (il protagonista delle novelle di Boccaccio). Purtroppo gli affreschi furono gravemente danneggiati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e i lavori di ristrutturazioni, sebbene iniziati subito dopo il conflitto, non sono ancora terminati.
La Torre di Pisa
E’ uno dei monumenti più famosi al mondo ma quanti di voi sanno che in realtà non è solo una Torre ma che si tratta della Campanile della Cattedrale di Pisa?
Fu costruita a partire dal 1173 su progetto dello stesso architetto Diotisalvi che lavorò al Battistero. I lavori iniziarono però su un terreno sabbioso e per questo motivo si fermarono già al momento della costruzione del terzo anello a causa del cedimento dello stesso.
L’opera riprese in più fasi e con diversi tentativi (tutti falliti) di raddrizzare la torre, fino al suo completamento nel secolo successivo quando fu realizzata la cella campanaria.
La Torre è costituita da due cilindri concentrici collegati tra loro da una scala interna a chiocciola, la stessa che si usa per salire in cima.
La sua pendenza pare oggi essersi arrestata grazie ai lavori realizzati alla fine degli anni ’90 (la Torre è rimasta chiusa ai turisti per 10 anni) e che hanno visto la rimozione del terreno sul lato nord e l’installazione di tiranti d’acciaio e contrappesi in piombo di 900 tonnellate.
Detto ciò, potete comunque stare tranquilli perchè la Torre è saldamente in piedi dato che la linea del baricentro cade dentro l’area della base della torre.
Oggi è visitabile, occorre prenotare l’ingresso ed è possibile salire fino alla cella campanaria dove si trovano le 7 campane e da dove si può godere uno spettacolare panorama sulla città e su Piazza dei Miracoli.
Cosa vedere a Pisa in un giorno – Piazza dei Cavalieri
Centralissima piazza, è il luogo di Pisa con i più importanti edifici storici:
il Palazzo della Carovana attualmente sede della Scuola Normale di Pisa
la Torre dell’Orologio (o Torre della Fame) dove venne imprigionato il conte Ugolino citato da Dante nella Divina Commedia
la Canonica
il Palazzo del Consiglio dei Dodici che deve il suo nome all’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano che ebbe qui la sua sede
la Chiesa di Santo Stefano che custodisce importanti opere di Giorgio Vasari
Borgo stretto e Borgo largo
Proseguendo da Piazza dei Cavalieri, si accede alla zona più storica e caratteristiche di Pisa: il Borgo Stretto, una via che vede ai suoi lati dei bellissimi loggiati dove un tempo si svolgeva il mercato cittadino e nei cui palazzi intorno abitava la nobiltà cittadina. Oggi qui si trovano negozi e caffetterie.
Fa parte del Borgo Stretto anche Piazza delle Vettovaglie, uno dei angoli forse più autentici di Pisa. Anche qui un tempo c’era il mercato (ecco da dove deriva il suo nome) e anche oggi sotto ai suoi loggiati ci sono negozi di generi alimentari.
I lungarni
Pisa è divisa in due dal fiume Arno e sulle sue sponde si aprono bellissime vie (più larghe di come sono abituata a Firenze) per passeggiate romantiche, scorci da fotografare e ritrovo per i giovani all’ora dell’aperitivo.
Sui Lungarni si affacciano anche tanto palazzi medioevali e chiese, rendendo la vista ancora più caratteristica.
Una passeggiata, specie al tramonto, è assolutamente da fare.
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Chiesa Santa Maria della Spina
Questa piccola Chiesa si trova esattamente sui Lungarni pisani ed è caratterizzata da una facciata molto particolare in stile gotico, divisa al centro da un pilastro su cui è posta la Madonna con il Bambino tra due angeli.
Deve il suo nome al fatto che un tempo custodiva una delle spine dalla corona di Gesù.
Anche questa chiesa ha subito nel tempo delle modifiche strutturali a causa dei danni provocati dalle piene dell’Arno, tant’è che nel 1871 fu addirittura “smontata” e ricostruita 1 metro più in alto del livello originario.
Cosa vedere a Pisa in un giorno – Informazioni utili
Per prenotare i biglietti di ingresso alla Torre di Pisa, Battistero, Campo Santo e Cattedrale, andare sul sito ufficiale della OPA di Pisa