Fine settembre, aria buona, tempo bello, domenica perfetta per organizzare qualcosa. Nasce cosí la nostra giornata al Parco Preistorico di Peccioli, il parco con le riproduzioni a grandezza naturale dei dinosauri, meta quindi decisamente gettonata dai bambini.
Dalla Fi-Pi-Li uscite a Pontedera e seguite le indicazioni (ricordandovi di girare a sinistra appena dopo l’uscita dalla superstrada, dopodichè sarà sempre segnalato) e a circa 10km troverete il parco (biglietto 5€ adulti, 4€ per bambini – parcheggio gratuito).
Il parco nasce dalla mente di un ex-circense ritiratosi qui dalla vita itinerante del circo, e che acquistò a Peccioli l’attuale terreno e una vigna, scoprendo piano piano che poco sotto i suoi peidi c’erano conchiglie e resti fossil. Da lì cominciò a coltivare l’idea di creare un luogo dove mostrare questi piccoli tesori, magari incastonandoli in un ambiente che poteva riprodurre la natura e gli animali dell’epoca a cui risalivano i suoi ritrovamenti. E così alla fine degli anni ’70 fu aperto il parco con le prime riproduzioni a grandezza naturale dei dinosauri preistorici. Ad oggi sono poco più di 20, incastonati tra gli alberi, con tanto di vulcano che erutta nel sottofondo e con la ricostruzione più grande in Europa di un branchiosauro.
Il parco non è grandissimo, in un’ora circa si fa tutto il giro, leggendo tutti i pannelli didattici e osservando da vicino questi enormi dinosauri e per i bambini è davvero ideale: curiosità ed entusiasmo la faranno da padroni nel rivedere gli animali dei loro cartoni, dei libri da leggere e da colorare.
Il mio correva da uno all’altro al grido di “mamma, babbo, guardate c’è il t-rex”, oppure “lo sapete che questo mangia solo l’erba?”, tutto questo camminando fra un brontosauro, un velocitaptor, uno stegosauro e molti altri compreso un gigantesco mammuth che non poteva che catapultarci nelle immagini dell’Era Glaciale. Che poi mi domando, come fa a sapere certe cose a 4 anni? Dove le ha imparate? Io non ho idea se sia più forte un T-Rex o un velociraptor mentre lui mi risponde sicuro che il T-Rex è quello più cattivo di tutti!!
Appena fuori dal parco, c’è poi a disposizione un’ampia zona giochi e molti tavoli da pic-nic e anche i servizi igienici, così così se siete vicini all’ora di pranzo e soprattutto siete partiti attrezzati, c’è la possibilità di rimanere qui.
Noi abbiamo optato per usare l’area giochi, la carrucola ha avuto molto successo con mio figlio, non so quante volte è andato su e giù, dopodichè abbiamo optato per un pranzo nel borgo di Peccioli, in un ristorante cercato su internet nei giorni passati e che non ha deluso le nostre aspettative, L’ Amicone (appena mi pubblicano la recensione, ve la posto).
Per il resto della giornata, visto che avevamo ancora voglia di starcene un pò a zonzo, abbiamo attraversato la tenuta di Castelfalfi, un vecchio borgo abbandonato e recentemente ristrutturato da una società tedesca che lo ha trasformato in un resort di fascia medio alta. Nel borgo troverete diverse botteghe dove assaporare i sapori del luogo, un ristorante di qualità e tutto intorno un bellissimo campo da golf, piscine, frantoi, cantine e le strutture ricettive della tenuta.
Proseguendo, data la vicinanza (circa 20 km) abbiamo concluso la nostra serata a San Gimignano, deliziandoci con uno dei gelati più premiati d’Italia e gustandolo tra le affascinanti torri del Borgo più bello d’Italia