8 cose da vedere ad Aosta

Di ritorno dal nostro viaggio in Normandia e Bretagna in macchina, abbiamo deciso di spezzare il viaggio da Parigi fermandoci ad Aosta, dove personalmente non ero mai stata. La città mi ha enormemente sorpreso: un mix di eleganza da località di alta montagna, contrapposta alle testimonianze romane innestate nel centro storico della città e sullo sfondo lo splendido panorama alpino ben visibile da molte angolazioni. Per visitarla può andar bene un week end lungo, ma se come noi siete alla ricerca di una sosta veloce da un lungo viaggio da nord, ecco le 8 cose da vedere ad Aosta in un giorno:

  1. Arco di Augusto
  2. Porta Pretoria
  3. Il Teatro Romano
  4. Piazza Chanoux
  5. Cattedrale di Santa Maria Assunta
  6. Il Criptoportico
  7. La Chiesa Paleocristiana di San Lorenzo
  8. La Colleggiata di Sant’Orso

La storia di Aosta risale all’epoca romana, quando venne fondata nel 25 a.C. con il nome di Augusta Praetoria Salassorum dallo stesso imperatore Augusto, per consolidare il controllo romano sulla regione e proteggere le vie di transito attraverso le Alpi. Divenne negli anni successivi un importante centro amministrativo e commerciale, grazie alla sua posizione strategica e per questo fu abbellita di opere architettoniche ancora oggi visibili.

Nei secolo successivi attraversò varie dominazioni, dai Longobardi ai Franchi, fino ai Savoia nel Rinascimento che la inglobarono nel Regno di Sardegna.

Nel XIX secolo, con la creazione del Regno d’Italia nel 1861, Aosta entrò a far parte del nuovo stato italiano e divenne una parte integrante della nazione.

Oggi, Aosta è una città moderna che ha saputo preservare il suo patrimonio storico e culturale. Il centro storico è ricco di testimonianze romane che rendono affascinante il contrasto tra i siti archeologici e le splendide Alpi che si intravedono sullo sfondo.

La città è piuttosto raccolta intorno al suo centro storico, quindi anche in un giorno intero riuscite a vedere le principali attrazioni, ecco quelle che abbiamo scelto e visto noi:

L’Arco di Augusto

E’ uno dei principali simboli della città e costituisce un’importante testimonianza dell’epoca romana, costruito in onore dell’omonimo imperatore per celebrare la vittoria sui Salassi, una tribù celtica che abitava la regione alpina della Valle d’Aosta.
Sotto di esso passava l’antica via romana delle Gallie. Avvicinandosi si possono vedere dettagli raffiguranti scene di battaglie e simboli di potere dell’Impero Romano, oltre che celabrativi su Augusto ed oggi si può osservare una particolarità: ovvero il crocifisso posto al centro che però fu aggiunto in epoca medioevale.

8 cose da vedere ad Aosta - Arco di Augusto

Cose da vedere ad Aosta: Porta Pretoria

Questa porta rappresentava l’ingresso alla città romana, faceva parte delle antiche mura difensive della città romana di Augusta Praetoria Salassorum, l’antico nome di Aosta ed era uno dei punti di accesso per i soldati o i visitatori provenienti dalla Via delle Gallie, l’importante strada romana che attraversava le Alpi.
È costituita da due torri gemelle, tra le quali si apre l’arco centrale, sostenuto da pilastri e arricchito da decorazioni scultoree tipiche dello stile romano. E’ molto ben conservata, si dice che sia addirittura la porta romana meglio conservata al mondo. Forse dovuto anche la fatto che in epoca medievalefu abitata da una nobile famiglia che andò a vivere nella torre difensiva posta sul lato nord e che oggi ospita l’Ufficio del Turismo.

8 cose da vedere ad Aosta - Porta Pretoria

Cose da vedere ad Aosta: il Teatro Romano

Proseguendo la camminata nel centro storio, abbiamo raggiungo il Teatro Romano che fu costruito sempre per la volontà di celebrare la vittoria di Augusto sui Salassi. La struttura fu scavata nella roccia per sfruttare il pendio naturale della collina, e poteva ospitare un quasi 4.000 spettatori, tant’è che fu uno dei più grandi teatri dell’epoca in tutta la regione delle Alpi

Del teatro sopravviva ancora la facciata meridionale lunga 60 metri ed alta 22. Passeggiando tra i resti, sono poi ben visibili i tre livelli di gradinate, l’orchestra, il proscenio e i locali di servizio.

Consiglio di acquistare il biglietto unico che consente di visitare oltre al Teatro, anche il criptoportico, la basilica di san Lorenzo e il museo archeologico.

8 cose da vedere ad Aosta - Il teatro Romano

Cose da vedere ad Aosta: Piazza Chanoux

Questa piazza rappresenta il salotto elegante di Aosta, da un lato le vie dello shopping, dall’altro gli eleganti caffè e sullo sfondo lo splendido panorama delle Alpi.

La piazza ha una forma rettangolare, è sede del Municipio e qui si trova anche l’Hôtel des États, la sede del Conseil des Commis ovvero il parlamento locale istituito nel 1536.
Al centro, oltre alla statua di Emile Chanoux, il politico valdostano che fu sindaco di Aosta e morì durante la Seconda Guerra Mondiale, si trovano due statue neoclassiche che rappresentano i due fiumi principali di Aosta: la Dora Baltea e il torrente Buthier.

Per gli appassionati di fiction, questa piazza e in particolare il caffè Nazionale è stato scenario di riprese per la serie che ha avuto come protagonista l’ispettore Rocco Schiavone, interpretato da Marco Giallini.

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Cose da vedere ad Aosta: Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista

La cattedrale è un bellissimo esempio di architettura romanico-gotica. La sua costruzione inizò nel IV secolo d.C., quando venne edificata una basilica paleocristiana e poi, nel corso dei secoli successivi, grazie soprattutto al vescovo Anselmo, la struttura subì varie trasformazioni, assumendo l’aspetto romanico-gotico che possiamo ammirare oggi.

La facciata della Cattedrale ha la particolarità di essere composta da due parti distinte: un atrio cinquecentesco con affreschi e statue di terracotta che narrano la storia della Vergine Maria ed una fronte neoclassica aggiunta nel 1848

Al suo interno bellissime testimonianze artistiche, tra cui l’altare maggiore in stile barocco e marmo nero con intarsi multicolore e la cripta che conserva ancora tracce della basilica paleocristiana originale.

Oggi è il luogo di culto principale della città e continua a essere un importante centro di devozione e spiritualità.

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Cose da vedere ad Aosta: il Criptoportico

Il criptoportico di Aosta è una struttura sotterranea sosprendente che risale all’epoca romana. Fu costruito nel I secolo d.C. come parte di un complesso edilizio collegato al foro romano della città.
E’ fatto da una serie di corridoi e gallerie sotterranee a ferro di cavallo, costruiti principalmente in pietra, con volte a botte e colonne che avevano lo scopo di sostenere e livellare la piazza sovrastante dove persisteva un dislivello tra l’area sacra dove sorgeva la cattdrale e quella antistante dove aveva sede il foro romano. Veniva però anche utilizzato come area di mercato e come luogo di ritrovo per i cittadini.

Il criptoportico è veramente ben conservato e passeggiare lungo questi corridoi sotterrani ci ha proprio trasmesso della grandezza dell’antica città romana.

8 cose da vedere ad Aosta - Criptoportico

Cose da vedere ad Aosta: Chiesa Paleocristiana di San Lorenzo

Tornando indietro nel percorso (oppure fermandosi dopo aver visitato l’arco di Augusto) siamo arrivati davanti questa chiesa che testimonia la presenza cristiana nell’antica città di Augusta Praetoria Salassorum, l’attuale Aosta.
Risale al IV secolo d.C. e la sua costruzione avvenne in un momento storico in cui il cristianesimo stava guadagnando sempre più popolarità e influenza nell’Impero Romano.

La chiesa fu scoperta casualmente nel 1969 durante dei lavori di scavo, e da allora sono stati condotti studi e ricerche per comprendere meglio la sua importanza storica e architettonica.

Uno degli aspetti più interessanti della chiesa di San Lorenzo è la presenza di una cripta sotterranea, che fu utilizzata come luogo di sepoltura dei cristiani nel corso dei secoli e rappresenta un importante esempio di arte funeraria paleocristiana con affreschi e decorazioni dell’epoca.

Cose da vedere ad Aosta: La Colleggiata di Sant’Orso

La Collegiata di Sant’Orso risale al V secolo d.C. e faceva parte di una vasta necropoli extraurbana dove sorgeva appunto un complesso paleocristiano. Successivamente nel IX secolo iniziò a subire varie trasformazioni e ampliamenti, assumendo l’aspetto romanico-gotico che oggi è visibile con l’attuale torre campanaria, distaccata dalla chiesa e costruita nel XII secolo, che apparteneva originariamente ad un sistema difensivo costituito da una cinta muraria intorno alla chiesa.

All’interno del complesso monumentale, ricopre un’importanza particolare il chiostro romanico, il cui porticato presenta dei capitelli, scolpiti in marmo e rivestiti di vernice scura, posti su colonne semplici e binate dalle forme diverse che raffigurano scene simboliche del Nuovo e Vecchio Testamento, della vita di Sant’Orso, personaggi e animali fantastici. Queste testimonianze sono considerate fra le più alte espressioni della scultura romanica religiosa.

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Dove mangiare ad Aosta centro

E se alla fine di questa lunga passeggiata vi è venuta fame, vi consiglio due posticini dove mangiare ad Aosta:

  • Punto Pasta: post top per un pranzo veloce senza troppi fronzoli, sia in formula take away che sul posto (ci sono solo due piccoli banconi, quindi bisogna avere fortuna o prenotare)
    Solo pasta fresca e sughi fatti in casa, di qualità e saporiti. I ravioli toma e timo erano talmente buoni che ne abbiamo acquistato mezzo chilo da cucinare a casa! Proprietario gentilissimo e attento ai clienti. Assolutamente ve lo consiglio
  • L’Osteria: questo ristorante è invece più adatto per cenare in tranquillità. Molto curate le sale interne e il servizio (tutti i camerieri sono stati gentilissimi). Piatti della tradizione ben cucinati e presentati. Consiglio la fonduta (come piatto unico), ma molto buone anche le polente e la carne alla valdostana. Ottimo anche il dolce “tegolata”. Da provare per un’esperienza immersiva nella tradizione culinaria della Val D’Aosta

Piaciuto il mio itinerario ad Aosta? Vi aspetto nei commenti per sapere la vostra!

Cosa vedere a Milano e dintorni

Dopo tanti viaggi per lavoro, andata e ritorno nella stessa giornata, abbiamo organizzato un week end lungo per scoprire cosa vedere a Milano e dintorni.

Quello che avevo sempre intercettato nelle mie visite fugaci alla città, era un grande fascino che negli ultimi 15 anni è cresciuto tanto in questa città. Da città fredda fortemente industrializzata, l’ho percepita crescere ed evolversi attraverso eventi e attività che hanno arricchito e completato una metropoli (perchè di fatto lo è) con una componente storico-artistica piuttosto importante.

Perciò alla fine del nostro week end lungo, posso dire che Milano mi è piaciuta tanto che meriterebbe di essere vissuta per qualche giorno in più, c’è davvero tantissimo da visitare!

Veniamo a quello che siamo riusciti a visitare compatibilmente al tempo, il meteo (pioveva a dirotto) e le regole anti-covid per la prenotazione delle visite.

Cominciamo quindi con 8 cose da vedere assolutamente a Milano e dintorni

1 – Il Duomo

L’opera più imponente della città è senza dubbio il Duomo, la cui costruzione si è prolungata per cinque secoli a partire dal 1386 quando iniziarono i lavori. Il marmo bianco si erge in un mix di stile tra cui prevale quello gotico, incastonando statue, guglie e architravi. Gli altri stili visibili sono quello barocco che si manifesta nei portali e nei finestroni, quello neogotico e quello di primo Ottocento ripreso nella struttura a “capanna”. Sulla sua sommità si erge la famosa Madonnina, in rame dorato, simbolo indiscusso della città.

La facciata attualmente visibile fu ultimata da Napoleone che contribuì al completamento dei lavori della cattedrale.

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Le statue presenti sono oltre 3.000 e rappresentano santi, martiri e figure sacre. Alcune molto particolari, merita soffermarsi e cercarne qualcuna caratteristica, come Sant’Erasmo con la pancia squarciata o Santa Margherita con il diavolo al guinzaglio

La cattedrale sorge dove un tempo si ergeva la Basilica di Santa Maria Maggiore e di Santa Tecla. Dall’interno della chiesa è possibile scendere al piano sottostante e visitare appunto i resti delle due precedenti chiese.

La struttura interna è a croce latina, divisa in cinque navate, con 52 pilastri e dove una della cose più caratteristiche è certamente la presenza di bellissime vetrate con soggetti religiosi e il rosone centrale con lo stemma dei Visconi.

Oltre a visitarla nell’interno, abbiamo acquistato il biglietto per salire 250 gradini per affacciarci dalle terrazze e camminare sul tetto del Duomo. Da qui si possono toccare quasi con mano le 135 guglie alte circa 17 metri che in questa struttura non hanno solo una funziona decorativa ma anche di sostegno. La guglia principale è quella dove oggi si trova la Madonnina alta 108 da terra. E da quassù è veramente ben visibile.

7 cose da vedere a Milano e dintorni - Il Duomo

2 – La Galleria Vittorio Emanuele

Si tratta forse del tratto più rappresentativo della città. Da Piazza Duomo si può imboccare direttamente la galleria che la collega alla Piazza della Scala. Deve il suo nome al re Vittorio Emanuele II che la inaugurò nel 1867.

La sua copertura in ferro e vetro, sovrasta la struttura a croce alta 47 metri.

Al suo interno, la tradizione vuole che si facciano tre giri sulle palle del toro che si trova disegnato sul pavimento. Al centro della galleria sono infatti presenti le effigi di quattro città italiane: il toro che rappresenta Torino, la croce di Milano, il giglio di Firenze e la lupa di Roma. In alto invece è possibile ammirare le rappresentazioni dei 4 continenti.

Oggi la galleria è il salotto buono di Milano, dove passeggiare per farsi notare, fermarsi a prendere un caffè e guardare le vetrine dei negozi chic che si trovano all’interno.

 

7 cose da vedere a milano e dintorni - la Galleria Vittorio Emanuele

3 – Piazza dei Mercanti

Questa piazza di origine medioevale rappresenta il fulcro del borgo dell’epoca in cui è stata realizzata, dove avvenivano gli scambi commerciali. Ai suoi lati sorgono quattro palazzi: il Palazzo della Ragione è il principale. Si tratta dell’edificio che un tempo ospitava la magistratura ed è composto da un loggiato a sette campate.

Di fronte si trova la Loggia degli Osii, a destra le scuole palatine e a sinistra la Casa del Panigarola. Il pozzo al centro fu costruito invece nel XVI secolo.

La piazza fu anche luogo di giustizia: da una delle finestre del Palazzo della Ragione veniva infatti calata una fune destinata ai condannati e in piazza si trovava il carcere. Pare inoltre che vicino al pozzo ci fosse anche la ‘pietra dei falliti‘, una pietra spigolosa sulla quale venivano fatti sedere a natiche nude i debitori prima della sentenza così da essere umiliati pubblicamente.

7 cose da vedere a Milano e dintorni - Piazza dei Mercanti

 

Un’ultima curiosità legata alla piazza è la presenza della scrofa semilanuta, un bassorilievo che si trova su un arco del palazzo della Ragione. A questo animale pare sia legato il nome di Milano. Secondo la leggenda un capo celtico che andò in cerca di terre da coltivare, vide in sogno una dea che gli indicò un luogo dove fondare una città. L’uomo parti alla ricerca di questa terra e si imbattè in mezzo alla Pianura Padana in una scrofa semilanuta che nella sua tradizione è simbolo propiziatorio, così si fermo in quel punto e decise che quello era il luogo dove fondare la città di Mediolanum.

4 – Piazza Gae Aulenti

 

7 cose da vedere a Milano e dintorni - piazza Gae AulentiQuesta piazza e l’intera zona è la dimostrazione dello sviluppo architettonico e urbanistico di Milano negli ultimi 10 anni.

Arrivando da Corso Como, anche questo interamente riqualificato e oggi centro della movida milanese, si accede a Piazza Gae Aulenti dove si viene catapultati subito in mezzo a panchine con fontane di acqua, negozi e palazzi dove hanno sede molte multinazionali dell’area tech.

Guardando oltre la piazza si scorgono subito due palazzi: la torre dell’Unicredit con il suo pennacchio che richiama la mosceha di Samara in Iraq e il famoso edificio conosciuto come il bosco verticale, il grattacielo nero sui cui balconi sporgono (non causalmente) fitte e numerose piante ben visibili anche da lontano.

 

5 – I Navigli

Quando si arriva in questo quartiere si ha la sensazione di essere trasportati altrove dato che ci si trova davanti un paesaggio inaspettato. Canali grandi e piccoli, ballatoi e cortili nascosti su cui si affacciano le “case di ringhiera” e vicoli caratteristici, tutti contornati da locali e bar dove i milanesi si fermano (a tutte le ore) a bere un aperitivo.

La zona nasce dai tempi in cui questi canali collegavano il Lago Maggiore e il lago di Como a Milano e venivano usati per il commercio in città. La Darsena circondava la città ma oggi sono rimasti visibili solo il Naviglio grande e quello Pavese.

Il primo risale al XII secolo e fu costruito per irrigare i campi. Poi fu reso navigabile e collegato al fossato che circondava la città per far arrivare le imbarcazioni fino in Piazza Duomo.

Il Naviglio Pavese collegava invece la città al Ticino e fu completato da Napoleone. Oggi ospita barconi con locali notturni.

All’incrocio dei due canali si trova la Darsena, quello che un tempo era un vero porto di arrivo e partenza delle barche da Milano.

Passeggiando lungo i Navigli, si trova il Vicolo dei Lavandai, un angolo molto caratteristico e fuori dal tempo dove sorgeva appunto un lavatoio rimasto in funzione fino agli anni ’50.

7 cose da vedere a Milano e dintorni - I Navigli

Cosa vedere a Milano e dintorni

6- Museo della Scienza e della Tecnica

Questo museo super adatto ai bambini, è stata una vera e propria scoperta. Al suo interno è infatti presente un importante tributo a Leonardo Da Vinci con una ricca esposizione dei suoi disegni, dei suoi prototipi, delle opere di pittura, appunti ed esperimenti fatti dal genio toscano.

Nel Museo ci sono poi esposizioni permanenti, ma anche la possibilità di prenotare con il biglietto di ingresso, un laboratorio o una visita guidata.

Noi abbiamo scelto la visita accompagnata al padiglione ferroviario e a quello aeronavale.

Cosa vedere a Milano - il museo della scienza e della tecnica

Altre zone molto affascinanti e piene di esperimenti tutti da provare sono l’area dedicata alle telecomunicazioni, allo spazio, al cibo e alla sostenibilità.

Una delle esposizioni che mi ha fatto più riflettere è comunque quella temporanea SOCIOCROMIE che ripercorre 100 anni di storia attraverso fatti ed eventi nominati attraverso l’uso dei colori: 25 cromotipi che rappresentano nel gergo comune eventi di ogni natura: dalle brigate rosse ai black bloc, dalla notte bianca al telefono azzurro, dalle quote rosa al black friday, dal pallone d’oro e maglia rosa fino all’istituzione del termine zona rossa.

Cosa vedere a Milano - il museo della scienza e della tecnica

7 – Museo Storico Alfa Romeo

Il museo si trova ad Arese, poco fuori Milano, esattamente dove sorgeva lo stabilimento italiano più grande del marchio Alfa Romeo.

Il museo fu inaugurato nel 1976 ma in seguito alla dismissione del sito produttivo e alla conseguente perdita della funzione direzionale della sede di Arese fu chiuso nel 2011. Oggi è nuovamente visitabile (solo su prenotazione) con una bellissima e ampia esposizione che ripercorrono la gloria dell’Alfa Romeo e delle persone che hanno fatto grande questo marchio.

Il museo è diviso in tre aree.

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La timeline – dal 1910 al futuro

Il percorso qui inizia con un pò di storia sul logo e sui traguardi raggiunti e quasi subito si viene immersi nell’area dove sono esposte le auto più vecchie: dai modelli da corsa, a quelli che hanno corso la Mille Miglia, dalla 24 HP alle granturismo degli anni Venti e Trenta. Ovviamente sono poi presenti i modelli da sogno del secondo dopoguerra, la grande epoca segnata dalla Giulia e dalla Giulietta e successivamente dalle sportive Alfetta e Alfasud.

Bellezza – Fascino italiano

In questa area sono invece esposti i modello che si sono distinti nel design, anche grazie alla firma di alcuni famosi costruttori. Molti modelli sono stati utilizzati in pellicole cinematografiche per risaltare le scene e dare lustro agli attori.

Oltre a questi sono anche esposti tutti i più famosi prototipi che per varie ragioni non sono mai andate in commercio.

Velocità – Cuore Sportivo

Questa è invece l’esposizione in cui i protagonisti sono Nino Farina e Juan Manuel Fangio avendo dominato i primi due campionati di Formula 1 con la mitica Alfetta.

Infine ci sono i modelli Alfa Romeo usati negli anni 70 dai Carabinieri e successivamente dall’esercito e dalla Polizia.

Per visitare il museo, è disponibile una App da scaricare e che farà da audioguida all’interno, spiegandovi modello per modello, epoca dopo epoca, la storia di questo grande marchio e dei uomini e delle donne che lo hanno reso tale con dedizione, impegno e l’orgoglio di far parte di questa azienda.

8 – Il Murales di Fraintesa

Una tappa che vi consiglio di fare è quella per vedere il bellissimo murales dedicato a Fraintesa davanti al cimitero monumentale. Francesca Barbieri era una travel blogger tra le più famose in Italia, che ha iniziato il suo giro del mondo dopo aver annunciato la sua battaglia (allora vinta) contro il cancro. Ma quel giro del mondo fu però interrotto dal ripresentarsi improvviso della malattia. Malattia che poi l’ha portata via. Ma Francesca ha fatto e lasciato tantissimo, primo su tutti il suo incoraggiamento alla vita, a non dare per scontato nulla e a cogliere tutte le occasioni che ci si possono presentare.

Il murales, realizzato grazie al suo compagno Andrea Riscassi, è opera di Stereal , rappresenta il suo modo di essere e con lei sono rappresentate tutte le cose e le parole che per lei avevano un significato.

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Cosa vedere a Milano e dintorni

Piaciuto il nostro itinerario a Milano?

In realtà c’è un’altra cosa famosissima che avremmo voluto vedere ma non siamo riusciti per via delle restrizioni anti-Covid. E’ accessibile infatti solo su prenotazione, ma con numeri limitatissimi e non siamo riusciti a trovare i biglietti per quei giorni.

Secondo voi quale è? Vi dò un indizio: si trova all’interno di una chiesa!

Vi aspetto nei commenti!

Le 10 piazze più belle d’Italia

Qualche tempo fa ho pubblicato la foto di Piazza Santa Croce a Firenze, scattata durante un giro in bici fatto in una Firenze deserta, post lockdown. Nel post ho spiegato le ragioni per le quali questa piazza sia la più bella di Firenze e ho chiesto ad amici e follower di raccontarmi quale sia la loro piazza del cuore.
Così ho raccolto i commenti e qualche ricordo dei miei viaggi per questo articolo che alla fine fa, a tutti gli effetti, una panoramica delle 10 piazze più belle d’Italia.

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza Santa Croce a Firenze

piazze_piu_belle_italia_firenzeE’ una delle piazze più importanti di Firenze e anche la mia preferita. La Chiesa di Santa Croce che si affaccia sulla piazza è la più grande chiesa francescana del mondo, anche soprannominata il Pantheon degli artisti o Tempio delle Glorie italiane.

Al suo interno sono infatti sepolti grandi nomi della cultura e della storia italiana: da Michelangelo Buonarroti a Galileo Galilei, da Ugo Foscolo a Niccoló Macchiavelli. Ma la chiesa ospita anche tra le più belle e famose opere di Brunelleschi, Giotto e Donatello.

Nella piazza, accanto alla Chiesa si erge poi la statua di Dante, risalente al 1865, anno delle fastose celebrazioni dantesche. Molti potrebbero pensare di trovare sepolto all’interno della chiesa anche il celebre sommo poeta, ma in realtà il sarcofago è vuoto poichè le sue spoglie si trovano a Ravenna.

Il perimetro della piazza è circondato da bellissimi palazzi di epoca medioevali dove oggi, nei piani bassi si trovano molti negozi di pelletteria e bar.

La piazza è anche teatro di grandi manifestazioni, una su tutte il calcio storico fiorentino che si tiene ogni anno a giugno. Le 4 squadre (Blu, Rossi, Bianchi e Verdi) che rappresentano i 4 quartieri storici di Firenze (Santa Croce, Santa Maria Novella, Santo Spirito e San Giovanni) si sfidano in 3 partite molto accese dato che le regole del gioco sono molto “violente”, pensate che è consentito colpire l’avversario a testate e gomitate. E’ per questo che spesso le partite finiscono in rissa tra le urla degli spettatori!

L’ultima partita si gioca il giorno di San Giovanni, patrono di Firenze ed è sempre accompagnata da uno spettacolo degli sbandieratori e da una sfilata in costume.

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza San Marco a Venezia

I ricordi di Roberta di In viaggio con Lollo mi hanno portato in questa bellissima piazza. Roberta ha ricordato quando camminava tra le pozzanghere della piazza ascoltando Besame Mucho in sottofondo, in un’atmosfera che non è riuscita a ritrovare altrove. E come darle torto.

I miei primi ricordi di questa piazza risalgono alle foto sfogliate negli album di famiglia, di una piccolissima me seduta per terra a dare da mangiare ai piccioni. L’ultima visita risale invece a pochi anni fa, in un caldo settembre che ancora affollava Venezia di turisti.

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Piazza San Marco è il luogo simbolo della città, soprannominato addirittura il Salotto D’Europa.

Si compone in realtà di tre piazze:

  • Piazza San Marco, la zona più estesa che è racchiusa tra le Procuratie vecchie e nuove e dove si affaccia la famosissima basilica ma anche li campanile. Sapete che il campanile è formato da 5 diverse campane, ognuna con un proprio nome ed una propria funzione? Servivano infatti a scandire differentemente i momenti della giornata ma anche per comunicare fatti e appuntamenti importanti per la città
  • Piazzetta San Marco che è quella  che si affaccia sul bacino di San Marco. Ai lati le facciate della biblioteca Marciana e della Zecca. Avvicinandosi al mare troneggiano le Colonne di San Marco e San Teodoro, dedicate all’attuale e al precedente patrono della città
  • Piazzetta dei Leoncini, chiamata così per la presenza di due statue a forma di leone

Non so voi ma nella mia lista dei desideri, vorrei essere in questa piazza in occasione del famoso Carnevale.

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza Vecchia a Bergamo Alta

Hilary (Con quel nome da straniera) mi ha invece catapultato in una città che non conosco e di cui ho da poco scoperto l’esistenza di una città alta e bassa.

La sua piazza del cuore è la Piazza Vecchia con il Campanone che svetta e la fontana Contarini con i leoni. Questa piazza un tempo rappresentava il centro politico e sociale della città. Ancora oggi è luogo di incontro su cui si affacciano il Palazzo della Ragione e il Palazzo Nuovo, un tempo sede del comune e oggi Biblioteca.

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Se volete saperne di più sulla piazza e su cosa visitare a Bergamo, vi consiglio di leggere l’articolo di Francesca Sparaco, alias MumWhatElse che racconta Cosa fare a Bergamo con i bambini

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza Maggiore a Bologna

La mia amica Eleonora ha invece scelto Bologna e Piazza Maggiore come suo luogo del cuore. Come darle torto. Se non mi fossi trasferita a Firenze per l’università, avrei scelto certamente Bologna!

Su questa piazza, cuore pulsante della città, si affacciano i più importanti edifici medievali: il Palazzo del Podestà, la basilica gotica di San Petronio, il Palazzo dei Banchi con il portico diell’Archigginasio, sede medioevale dell’Università di Bologna e oggi sede di una delle biblioteche più ricche d’Europa.

Nella piazza troneggia poi la famosa statua di Nettuno realizzata dal Giambologna. Lo sapete che la statua è oggetto di una curiosa illusione ottica? Il Giambologna infatti creo la statua con l’indicazione di non dare evidenza agli organi maschili, cercando addirittura di mimetizzarli. Questo però avrebbe spoporzionato la statua. Quindi per vendicarsi, l’artista realizzò la mano posizionandola in un modo tale che, osservandola da una certa prospettiva (dai gradini della Sala Borsa), sembrasse si avesse l’illusione di vedere addirittura un membro eretto!

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza Navona a Roma

piazze_piu_belle_italia_romaE’ una delle piazze più ricche di Roma, espressione di una Roma barocca. Ho ricordi di ogni tipo di questa piazza, affollata durante il mercato dell’Epifania, pacifica nelle calde sere d’estate, con il tepore dell’autunno.

La sua forma deriva dallo stadio di Domiziano che aveva una capienza di oltre 30.000 spettatori e da cui ha ereditato la forma rettangolare con uno dei lati corti a forma curva, lo stesso dove poi nel Rinascimento furono costruite chiese e palazzi.

3 fontane troneggiano nella piazza. La fontana del Moro costruita sotto l’influenza del Bernini, la fontana dei Fiumi con l’obelisco, costruita dallo stesso Bernini e in cui sono rappresentati i 4 fiumi principali dell’epoca: il Nilo, il Danubio, il Gange e il Río de la Plata.

Infine la fontana del Nettuno che rimase disadorna per lungo periodo fino a che nel XXIX secolo non fu completata con il dio dell’acqua che combatte con il suo tridente contro un polipo.

 

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza del Plebiscito a Napoli

Questa piazza è impressa nella mia memoria come la Piazza dei grandi concerti, primi fra tutti quelli del grande Pino Daniele.

Fu edificata nell’Ottocento con un colonnato ispirato a quello del Bernini di Piazza San Pietro, chiamata così dopo il plebiscito del 21 ottobre 1860 decretò l’annessione del Regno delle due Sicilie al Regno d’Italia. 25 mila metri quadrati circondati da monumenti: dalla Basilica di San Francesco di Paola, al palazzo Salerno, al palazzo della Prefettura, fino al Palazzo Reale, una delle quattro residenze reali dei Borbone risalente al 1600.

Piazza Plebiscito tra le 10 piazze più belle d'Italia

Sapete perchè molti turisti provano ad attraversare la piazza bendati, cercando i passare in mezzo alle due statue a cavallo di Antonio Canova?

La verità che è pare sia un’impresa impossibile, a causa di una maledizione della regina Margherita che, secondo la tradizione, pare fosse disposta a concedere la grazia ad uno dei suoi prigionieri a patto che riuscisse ad attraversare la piazza partendo dalla porta di Palazzo Reale. Non ci riuscì mai nessuno e pare che la maledizione duri ancora adesso.

[Leggi anche Weekend a Napoli: cosa vedere e dove mangiare]

 

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza delle Erbe a Verona

piazze_piu_belle_italia_veronaSono tornata a Verona la scorsa estate dopo ben 25 anni e sono rimasta molto affascinata dal suo centro storico, ricco di storia, di vita pulsante e del suo fascino.

La Piazza delle Erbe è la piazza più antica della città. La sua costruzione risale infatti ai tempi dei romani che qui crearono il loro foro. Solo nel XIV secolo prese il nome di piazza delle Erbe dato che qui si teneva una grande mercato di frutta e verdura che tutt’ora colora la piazza.

Su di essa si affacciano molti edifici storici: il palazzo della Ragione, la torre dei Lamberti, le Case Mazzanti, edifici antichissimi di Verona decorati con affreschi che rappresentano l’Ignoranza, la Prudenza e l’Invidia.

Poi c’è Palazzo Maffei e la torre delle Ore chiamato così perchè su di essa è posto un antichissimo orologio meccanico a campana. Infine sul lato occidentale si può ammirare il Domus Mercatorum, sede nel 1300 delle Arti e dei Mestieri.

Nel centro della piazza, si trova la Fontana Madonna Verona: il corpo femminile della statua è circondata dalle effigi dei re del passato, raffigurando una vera e propria signora medioevale, simbolo della ricchezza e dello splendore della città.

A caratterizzare ancora di più la statua e a confermare questa simbologia, l’incisione leggibile tra le mani della figura femminile dove si legge
“Questa città è dispensatrice di giustizia e amante della lode”.

 

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza San Carlo a Torino

L’eleganza di Torino assume la sua massima espressione in Piazza San Carlo, un vero e proprio salotto per la città. Un tempo era la Piazza Reale, ma Maria Cristina di Francia, moglie di Vittorio Amedeo I di Savoia la trasformò perchè nostalgica della sua Parigi. E in effetti sembra di essere proprio in una piazza della capitale francese.

Nella piazza si erge una delle statue più famose di Torino, quella del duca Emanuele a cavallo che ringuaina la spada dopo la battaglia vinta di San Quintino. Duca al quale viene riconosciuto il merito di aver portato la Sacra Sindone in città nel 1578.

Le 10 piazze piu belle d'Italia Torino

Sulla piazza si affacciano le chiese gemelle di Santa Cristina e San Carlo Borromeo, nate però a qualche decennio di differenza.

Oltre alla sua bellezza, la piazza è famosa per il suo ruolo sociale avuto fin dalla sua costruzione. Ai lati della piazza infatti, sotto i portici sorgono da sempre caffè dove nobili e letterati si sono soffermati un tempo e dove ancora oggi i torinesi si ritrovano.

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza Unità d’Italia a Trieste

Questa è un’altra piazza legata a doppio filo con la storia del nostro paese. Affacciata sul Golfo di Trieste, deve il suo nome all’annessione della città all’Italia il 4 novembre 1918, dopo oltre 550 anni di dominio asburgico.

Le 10 Piazze più belle d'Italia - Trieste

Sulla piazza si affacciano i più bei palazzi della dominazione austriaca:

  • il palazzo della Luogotenenza austriaca
  • il palazzo Stratti dove in cima si possono ammirare delle allegorie di fortuna e progresso rappresentanti la città di Trieste
  • il palazzo Modello
  • il Municipio, ribattezzato dai triestini Palazzo Cheba per la sua struttura simile ad una gigantesca gabbia per uccelli ma anche Palazzo Sipario in quanto con la sua imponenza nascondeva le brutture della Cittavecchia dietro di sè.
  • il palazzo Pitteri, il più antico della piazza
  • il Grand Hotel Duchi d’Aosta
  • il palazzo della compagnia di navigazione Lloyd Austriaco di Navigazione

Osservandola dal mare si ha la sensazione di essere abbracciati e accolti da questa piazza a ferro di cavallo sul Golfo.

Nei pressi del Municipio si trova la Fontana dei Continenti, che come a Roma, vengono rappresentati da quattro importanti fiumi: il Gange, il Mississippi, il Danubio e il Nilo.

Fate caso al fatto che manca però un continente, visto che quando fu costruita nel 1751, l’Oceania, e in particolare l’Australia, non era ancora stata scoperta.

Sono passata velocemente da questa città e questa piazza ma ci tornerò perchè voglio assolutamente vederla al tramonto con un aperitivo in mano come usano i Triestini.

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza dei 4 Canti a Palermo

piazze_piu_belle_italia_palermoI 4 Canti di Palermo rappresentano una piazza ottagonale che incrocia le popolarissime Via Maqueda e il Cassaro. E’ il fulcro della Palermo barocca, il punto di incontro dei 4 quartieri o cantoni della città: Palazzo Reale, Castellammare, Tribunali e Monte di Pietà.

La piazza fu voluta dal vicerè spagnolo Villena (nome con cui viene anche riconosciuta la piazza) dove fece costruire edifici barocchi, chiese e palazzi nobili.

I Quattro canti sono i quattro apparati che delimitano l’incrocio e che sono costruiti su livelli.

Dal basso verso l’alto, si trovano infatti una fontana a rappresentare una stagione, la statua di un sovrano spagnolo e le statue delle sante patrone di Palermo.

Nel piano più basso si trovano quindi le fontane che rappresentano i fiumi della città antica (Oreto, Kemonia, Pannaria, Papireto); salendo si possono vedere le allegorie delle quattro stagioni (rappresentate da Eolo, Venere, Cerere e Bacco.

Più in alto, in stile ionico, le statue di Carlo V, Filippo II, Filippo III e Filippo IV. Infine, al livello più alto, le quattro sante palermitane, Agata, Ninfa, Oliva e Cristina, patrone della città già prima dell’avvento di Santa Rosalia (1624).

I quattro edifici simboleggiano il rispettivo quartiere che si trova alle loro spalle.

[Se vuoi saperne di più, leggi i nostri articoli sulla città di Palermo]