Il nostro viaggio in Brasile ci ha visto attraversare il paese da nord a sud perchè, come primo viaggio non volevamo perdere le tappe più belle. Dopo la prima tappa per visitare Rio de Janeiro, abbiamo fatto rotta verso sud, verso le cascate di Iguazù.
Se a Rio dovevamo trovare sole e temperature miti e abbiamo invece trovato pioggia e 18 gradi, atterrati ad Iguazù ci siamo ritrovati con sole pieno e 30 gradi! Quindi come vedete il meteo d’estate in Brasile è piuttosto imprevedibile e trovare questo clima alle cascate non ce lo aspettavamo proprio!
Ma veniamo a cosa c’è da visitare e come organizzarsi.
Il Rio di Iguazù nasce nella catena montuosa del Paranà e lungo il suo percorso di oltre 600km incorpora moltissimi affluenti, attraversa foreste fino a gettarsi nelle cascate di Iguazù, formate da 275 salti a 80 metri lungo una superficie di 3km e con una portata d’acqua di 1,9 milioni di metri cubi al secondo! Pensate che dalla sorgente alle cascate ci sono 6 dighe.
Le cascate di Iguazù superano le cascate Vittoria per ampiezza e le cascate del Niagara per altezza. A detta di chi le ha visitate tutte e tre, sono anche le più spettacolari. Io posso solo dire che sono di gran lunga più affascinanti di quelle del Niagara e che per me sono andate oltre ogni aspettativa.
Famosa è l’esclamazione di Eleanor Roosevelt che quando arrivò ad Iguazù disse “Povere Niagara! Queste le fanno sembrare un rubinetto da cucina”.
Furono scoperte dal Don Alvaro Nunes nel 1541 e se migliaia di anni rima erano un luogo sacro di sepoltura per le tribù della zona, oggi formano un confine naturale tra la Provincia di Misiones in Argentina e lo Stato del Paranà in Brasile.
Dal 1986 sono Patrimonio dell’Umanità dichiarato dall’Unesco e sono una tra le 7 Meraviglie del Mondo.
Su entrambi i lati sono immerse in un parco nazionale: il Parque Nacional do Iguaçù in Brasile e il Parque Nacional Iguazù in Argentina.
Le Cascate di Iguazù: lato argentino o brasiliano?
Non so dirvi quale dei due lati è più belli: ciascuno dà una visione diversa delle cascate e per me meritano entrambi.
Se vi state chiedendo quanto tempo ci vuole per visitarle da entrambe le parti, vi dico due giorni se siete da soli.
Noi abbiamo fatto entrambi i percorsi in una stessa giornata ma avevamo una guida che ci ha aiutato a velocizzare il passaggio alla frontiera che a volte può richiedere molto tempo (a proposito, ricordatevi di portare il passaporto con voi e non lasciarlo in albergo).
I controlli infatti sono molto puntigliosi in quanto ci si trova nel triangolo Paraguay-Argentina-Brasile dove i trafficanti di droga e i contrabbandieri tentano ogni giorno di passare la frontiera. Quindi la polizia è piuttosto meticolosa nel verificare documenti e merci.
Il percorso che richiede più tempo è quello argentino. E’ anche quello che fa vivere le cascate più da vicino grazie a tre i percorsi: il circuito superiore, quello inferiore e il circuito della Garganta del Diablo e poi ci sono anche dei sentieri secondari che si possono percorrere.
Noi abbiamo fatto il Circuito Superior e poi la Garganta del Diablo.
Il primo inizia dopo circa mezz’ora di trenino nella foresta subtropicale fino alla stazione del treno chiamata Estación Cataratas. Lungo tutto il percorso si godono dei panorami spettacolari e il percorso a piedi è senza dubbio quello più panoramico dal lato argentino con numerosi scorci sopra le cascate, l’isola San Martin e in lontananza la passerella della Garganta del Diablo. Il percorso torna poi indietro attraversa il fiume per arrivare di nuovo alla Stazione del treno.
La Garganta del Diablo è invece un sentiero che passa attraverso diversi isolotti sul fiume fino alla terrazza sulla portata massima in prossimità della cascata. 13mila metti cubi di acqua al secondo precipitano da 90 metri in 14 salti che formano un ferro di cavallo: una vera esperienza sensoriale di suoni e luci (con la fortuna di aver trovato il sole, abbiamo anche visto dei bellissimi arcobaleni tuffarsi dentro le cascate).
La terrazza sulle cascate consente di avvicinarsi a pochi metri dal magnifico salto, immergendosi totalmente nel rumore, la potenza e il vapore della cascata.
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Fermatevi un momento, sentite gli spruzzi d’acqua sulla faccia, il rumore assordante dei salti davanti a voi: io non avevo mai percepito così da vicino la forza di madre natura. Una visione che mi ha incantato e non riuscivo più a venir via… nonostante mi stessi completamente bagnando!!
A questo proposito, ricordatevi di attrezzarvi con coperture adeguate per voi e per l’attrezzatura che porterete (sotto vi darò qualche consiglio).
Il lato brasilano è invece più tranquillo e più panoramico sulla totalità dei salti che compongono le cascate di Iguazù.
Non è possibile entrare con l’auto privata quindi bisogna affidarsi ai pullman autorizzati.
Il percorso a piedi Trilha das Caratas inizia dal bellissimo Hotel das Caratas in tipico stile coloniale portoghese. Il sentiero corre lungo la sponda della montagna e offre punti panoramici di fronte agli incredibili salti delle cascate.
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La camminata dura circa un paio di ore e culmina con la passerella panoramica che corre accanto ad altre due cascate imponenti fino alla Garganta del Diablo dal punto opposto a quello argentino.
Anche qui, il sole fa sì che bellissimi arcobaleni colorino il celo e la spuma bianca delle cascate.. un vero incanto!
Le cascate di Iguazù – Come vestirsi e cosa portare
Nel mese di agosto, il clima è generalmente più asciutto e fresco. A parte le temperature alte durante il giorno, in realtà al tramonto e di sera fa piuttosto freddo.
L’importante secondo me è vestirsi a strati, con abbigliamento tecnico che si asciuga facilmente in caso ci si bagni con l’acqua delle cascate.
In più ecco cosa mettere in valigia e perchè:
il k-way o una mantella anti-pioggia sono praticamente obbligatori se volete percorrere le passerelle verso la Garganta del Diablo (da entrambi i lati).
una custodia impermeabile per scattare le foto con il cellulare, altrimenti è veramente sconsigliato tirarlo fuori dalle tasche
una copertura antipioggia per la macchina fotografica se volete portare a casa un ricordo di questa esperienza. Io avendo la reflex con un obiettivo 18-200 ho comprato questae mi sono trovata benissimo, sono riuscita a tenerla anche nei punti più vicini dove la nebulizzazione dell’acqua era veramente notevole.
un spray contro gli insetti
la crema solare
Cos’altro visitare
Oltre alla cascate, una sosta imperdibile, soprattutto se avete bambini è il Parque Das Aves dove potrete ammirare i più begli esemplari di fauna locale: dai tucani ai fenicotteri, dai pappagalli blu, agli ibis rossi alle farfalle più colorate che io abbia mai visto.
Si tratta di un parco di 16 ettari dove vengono accolti animali sottratti ai contrabbandieri di fauna selvatica o salvati da situazioni di maltrattamento.
Oggi qui vivono oltre 1300 uccelli appartenenti a più di 130 specie diverse.
L’impegno di questo parco è quello di creare un ecosistema per gli uccelli della foresta subtropicale che subisce attualmente una delle peggiori crisi nella sua conservazione.
Il parco offre un’esperienza immersa grazie alle passerelle che attraversano le immense voliere dove abbiamo visto a pochissima distanza una miriade di uccelli della foresta subtropicale. Alcuni se ne stavano appoggiati al corri mano e si sono fatti ammirare da molto vicino!
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Le cascate di Iguazù – Dove dormire
Noi abbiamo alloggiato all’Hotel Vivaz Cataratas, un bellissimo hotel a 4 stelle dove troverete tutti i confort dopo una giornata di cammino nel parco delle cascate. Bellissima piscina all’aperto con bar e sala giochi, ristorate alla carta o buffet che mi aspettavo migliore per il livello del ristorante. Ma abbiamo scelto comunque di non recarci in città un pò per evitare locali troppo turistici, un pò perchè Iguacù non è poi una cittadina così sicura e comunque non c’è nulla di rilevante da visitare. E’ solo un piccolo centro nato a ridosso del parco e della frontiera Paraguay-Argentina.
Siamo arrivati a Rio de Janiero con un’enorme curiosità di tuffarci nell’atmosfera carioca della città, le spiagge, il Carnevale, il Cristo Redentore. Le attrazioni da visitare, i quartieri da scoprire e le nostre aspettative erano infatti tantissime. Alla fine posso dire con enorme piacere che le aspettative sono state superate e che Rio de Janeiro è certamente una città dove tornare e ritornare, da vivere e rivivere per cogliere le mille sfaccettature degli abitanti carioca e della loro storia e cultura.
Difficile consigliare un itinerario preciso per visitare Rio de Janeiro, così ho deciso di raccogliere una lista di posti da non perdere, dove mangiare e dove fermarsi per una sosta curiosa e fuori dagli schemi.
All’arrivo dei portoghesi, nel 1500, Rio era una palude piena di zanzare, ma piano piano si impose come città portuale. 200 anni dopo divenne capitale del Brasile coloniale e rimase tale in tutti i regni successivi fino al 1960 quando la capitale fu spostata a Brasilia, senza però perdere la sua vitalità e natura cosmopolita così vivace.
Oggi Rio de Janeiro conta 7 milioni di abitanti, di questi, 2 milioni e mezzo vivono nelle favelas. Nell’immaginario comune questi quartieri sono zone di periferia e decentrate. Nella realtà sono invece incastonate tra un quartiere e l’altro, rendendo questa città ancora più piena di contrasti e contraddizioni: un attimo siete a Copacabana e l’attimo dopo, svoltando l’angolo potreste ritrovarvi nel cuore di una favelas.
Pensate che ce ne sono 1080 sparse in tutta la città. Alcune, fino a poco tempo fa, erano visitabili con guide locali, ma oggi per questioni di sicurezza non lo sono più dato che molte sono governate dai signori della droga.
Ma veniamo alle attrazioni, i quartieri e i monumenti che abbiamo visitato nei nostri 4 giorni a Rio de Janiero.
Prima di tutto però voglio ringraziare la nostra guida Rodrigo perchè grazie a lui abbiamo visto e scoperto Rio in un modo che da soli non saremmo riusciti. La sua simpatia, lo spirito pratico, la sua disponibilità, i suoi contatti ed esperienza hanno fatto della nostra permanenza in Brasile una tappa indimenticabile!! Grazie RODRIGO!!!
Visitare Rio de Janeiro: 11 posti da non perdere
Cattedrale di San Sebastiano
La Cattedrale di San Sebastiano risale agli anni ’60. A colpo d’occhio risulta una costruzione dalla forma atipica, sensazione accentuata certamente dallo smog che ha ricoperto le facciate.
La sua forma è infatti ispirata ai tempi Maya di Chichinitza. E’ alta 90 mt ed è l’unica al mondo ad essere stata visitata dagli ultimi 3 Papi.
Al suo interno ha 4 bellissime vetrate mosaico di origine tedesca e sull’altare le statue di san Sebastiano e la Madonna realizzate con lo stesso materiale di rivestimento del Cristo (pietra saponaria).
Biblioteca Nazionale
La seconda biblioteca più ricca di opere al mondo dopo quella di Lisbona. La collezione di libri fu avviata dal re portoghese che portò qui 60.000 libri nel 1814. Pensate che oggi ne conta oltre 9 milioni!
Entrarci dentro e respirare l’aria della carte di antichi e più moderni volumi, è stato curioso anche per il piccolo Simo.
Il centro e le sue chiese più famose
Facendo una passeggiata nella zona del Centro, si arriva in piazza XV Novembre, resa famosa x l’abolizione della schiavitù, dove si affaccia il Palazzo Imperiale in stile coloniale, un tempo residenza dei governatori portoghesi. Su questa piazza si affacciano anche due chiese, una di fianco all’altra: la Igreja de Nossa Senhora do Carro da AntigaSé che fu la cappella reale portoghese e cattedrale della città fino alla costruzione della cattedrale metropolitana. A fianco si erge la Igreja da Ordem Terceira de Nossa Senhora do Monte do Carmo molto più sobria con la sua facciata in granito.
Un’altra chiesa assolutamente da visitare è la Chiesa di nostra Signora della Candelora, che è una delle più belle e imponenti del Brasile. Secondo la tradizione fu costruita per volontà di un capitano di una nave che, scampato per miracolo ad un naufragio, tornò a casa sano e salvo, fece costruire la chiesa in onore della Vergine.
Pan di Zucchero
Salire al Pao de Açucar è una tappa irrinunciabile soprattutto per ammirare Rio de Janiero dall’alto.
Per salire occorre prendere due funicolari che conducono ad un’altezza di 396mt.
La prima sosta, a 220 mt, si chiama Morro da Urca e ci si arriva in meno di 30 secondi.
Il panorama più bello è però nella tappa più alta dove si vede a perdita d’occhio tutta la città, dal Corcovado e il cristo Redentore a ovest, fino a Copacabana a sud.
Se il tempo è incerto come lo è stato per noi, meditate bene sul momento migliore per salire, perchè la nebbia potrebbe essere un grande nemico 😉
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Cristo Redentor
La statua del Cristo Redentore, dichiarata una delle 7 Meraviglie del mondo, domina la città di Rio dall’alto dei sui 710 metri della collina su cui si trova.
L’apertura delle sue braccia è rivolta verso il mare e fu realizzata per festeggiare indipendenza dal Portogallo nel 1922.
La sua costruzione terminò in realtà nel 1926 e fu anche occasione per la chiesa cattolica di rafforzare la sua presenza nel paese.
E’ alto 30 metri, su una base di 8 e un’apertura delle braccia di 30 metri. E’ visibile da ogni parte della città dato che si trova in cima ad una collina, chiamata Corcovado (che vuol dire Gobbo).
Per salire sulla montagna occorre prendere un trenino a cremagliera che parte ogni 30 minuti e ne impiega 17 per salire. E’ possibile fermarsi alle soste intermedie, soprattuto a Paineiras dove si può scendere per ammirare il panorama e la foresta Tijuca, la più grande foresta ripiantata. (salendo con il treno ci sono in realtà molti scorci da vedere, per questo vi consiglio di sedervi sul lato destro).
Visitare una scuola di Samba
Il Carnevale a Rio de Janeiro è la festa più importante e spettacolare della città, famosissima in tutto il mondo. La sfilata lungo il Sambodromo è solo l’apice di un lavoro e una dedizione che dura 365 giorni e vede impegnate centinaia, se non migliaia di persone.
Se anche non amate il Carnevale, visitare una scuola di Samba vi farà cambiare idea, soprattutto se vi farete guidare all’interno della storia e della tradizione di questa festa.
12 scuole di samba concorrono a vincere la manifestazione, sfilando per poco più di un’ora, davanti ai giudici presenti sugli spalti e milioni di persone collegate da tutto il mondo. Pensate che ogni scuola di samba mette in scena da 3.000 a 5.000 figuranti, vestiti eccentrici, appariscenti e volutamente eccessivi, carri molto elaborati nelle animazioni e coloratissimi per raccontare uno dei temi scelti dalla scuola.
Il carnevale è un momento di spensieratezza durante il quale anche gli abitanti delle favelas diventano protagonisti.
Noi abbiamo visitato la Scuola di samba Rio Grande con un tour guidato all’interno dei capannoni dove vengono smontati e riscostruiti i nuovi carri, dove nascono i bozzetti, i temi da sviluppare e i costumi. La nostra guida Cinzia ci ha trasportato in un vibrante ambiente in cui il Carnevale ti scorre nelle vene e ognuno è protagonista di questa esilarante spettacolo.
Vi racconterò di più in un articolo interamente dedicato!
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Visitare il più grande murales al mondo “Todos somos uno”
In occasione delle Olimpiadi di Rio del 2016, l’artista brasiliano Eduardo Kobra ha voluto rendere omaggio alle etnie e i 5 continenti.
E’ il murales più grande mai realizzato da un’unica persona: alto 15 mt, occupa una superficie di 9750 metri quadrati.
Kobra ha rappresentato 5 volti di persone provenienti dai cinque continenti della terra: un Mursi dell’Etiopia per rappresentare l’Africa, un Huli della Papua Nuova Guinea per l’Oceania, un Chukchi siberiano per l’Europa, un Karen della Thailandia per l’Asia e un membro dei Tapajos dell’Amazzonia brasiliana per le Americhe.
Si trova lungo il Boulevard Olimpico per portare un messaggio di uguaglianza e pace: un invito coloratissimo ad abbattere le barriere geografiche e culturali.
L’obiettivo di questo imponente murale, oltre ad abbellire un vecchio edificio abbandonato al centro dei giochi olimpici, è infatti di dimostrare la connessione tra le persone di tutto il mondo in un potente messaggio di uguaglianza.
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Monastero di San Benedetto
Risale all’epoca coloniale ed è, a detta della nostra guida Rodrigo, la chiesa più bella del Brasile.
Fu costruito dagli schiavi su una terra che apparteneva ai signori di Rio, il Morro de Sao Bento, una delle quattro colline che nel 600 identificavano Rio. Apparentemente semplice, in realtà al suo interno nasconde un pomposo stile barocco impreziosito da decorazioni dorate. Il suo soffitto a botte è anche un esempio unico di questa architettura in Sudamerica.
Adiacente al monastero oggi c’è un famoso istituto scolastico, un collegio frequentato soprattutto da ragazzi di famiglie europee.
Stadio Maracanà
Questa visita non era prevista ma dopo il pomeriggio trascorso nel quartiere S. Teresa, la nostra guida ci ha proposto una sosta allo stadio e, visto l’entusiasmo di Simone non ci siamo potuti tirare indietro.
Per la verità, già la sera prima, con la partita del Flamengo (una delle squadre più famose di Rio), lo stadio aveva catalizzato l’attenzione di turisti e non.
Si tratta di un vero e proprio tempio per il calcio brasiliano, qui lo sport in assoluto più sentito, praticato e seguito.
Al suo interno si può visitare il museo dello sport, dove si trova una raccolta di trofei, impronte dei calciatori brasiliani più famosi al mondo (a cominciare da Pelè), maglie e fotografie di partite di mondiali o derby disputate al Maracanà.
Poi è possibile accedere agli spogliatoi, la sala stampa e infine uscire dal tunnel dei calciatori ed entrare a bordo campo!
Quartiere Santa Teresa
Questo quartiere è chiamato la Montmartre carioca, un mix di passato e presente, con i suoi edifici storici dove da sempre si rifugiano poeti e letterati.
E’ un luogo dove il caos di Rio sembra fermarsi, le stradine hanno i ciottoli in terra e ci si imbatte in atelier di artisti locali e bar tipici dove vale la pena fermarsi a bere un caffè brasiliani.
Prende il nome dal convento delle suore carmelitane fondato nel 1750 e dal XIX secolo divenne una zona residenziale molto ambita, abitata da esponenti della borghesia che prendevano il tram (il bonde) per andare a lavoro in centro. Ma dato che alle pendici sono presenti alcune favelas è da sempre ricca di contrasti sebbene oggi sia in corso un lungo processo di riqualificazione del quartiere.
E’ un quartiere dove secondo noi è meglio andare accompagnati da una guida, pensate che il baracchino dove si comprano i biglietti del tram non accetta contanti per paura delle rapine.
Il Bonde, il tram giallo, è il simbolo di questo quartiere. Un tempo era possibile salire a bordo anche solo tenendosi aggrappati da fuori, oggi per questioni di sicurezza si deve salire in modo ordinato e accomodarsi sulle panche di legno. Noi lo abbiamo preso per tornare giù in centro, percorrendo le strade acciottolate, i murales sugli edifici e passando sopra all’acquedotto romano che segna l’ingresso nella zona centrale di Rio.
Alle porte di questo quartiere si trova la famosa Escalinada Selaron.
Per visitarla per bene bisognerebbe andarci la mattina all’alba. Durante il giorno infatti è letteralmente assediata dai turisti e fare una foto a modo è un’impresa impossibile!
Si tratta di una variopinta scalinata dipinta dell’artista di origine cilena Jorge Selarón negli anni 90, che accolto dalla città di Rio, ha ricambiato abbellendo i 215 gradini con un vivace carosello di colori.
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Un pò eccentrica ma assolutamente caratterizzante, l’artista ha voluto rendere omaggio ai vari popoli che vivono in Brasile, un omaggio a questo paese che lo ha accolto dopo un lungo peregrinare in giro per il mondo.
Selaron ha raccolto oltre 2000 piastrelle da tutte le parti del mondo, da oltre 130 paesi, portate qui dai turisti o addirittura spedite e ha impiegato oltre 10 anni per decorarla.
Noi siamo andati a caccia delle piastrelle italiane, ma anche di quelle dipinte dall’artista con le donne delle favelas o altri dettagli della cultura carioca.
Passeggiare per Copacabana
La più bella descrizione del lungomare di Copacabana, l’ho trovata nel libro di Bruno Barba intitolato Rio De Janeiro. Copacabana è “un modo di essere più che un quartiere”.
E’ esattamente così. Noi abbiamo trovato le nuvole su una delle spiagge più famose al mondo ma in ogni caso, abbiamo osservato ragazzi e persone di ogni età andare in spiaggia coun telo o con una palla a piedi nudi sulla sabbia e fermarsi a giocare a futevolei, uno sport ibrido tra il calcio e la pallavolo.
Una spiaggia dove la vita mondana è un must, che al tramonto si anima con i chioschi che vendono il cocco e i barettini dove fermarsi a bere una birra ghiacciata o ancora meglio una caipirinha.
Copacabana è una sorta di stile di vita, un quartiere molto ambito negli anni addietro, un insieme di contraddizioni e di vita che pulsano dall’alba tramonto.
Il grande marciapiede calçadao in mosaico bianco e nero a rappresentare le onde, è il più grande mosaico pubblico al mondo ed è qui che ogni Capodanno si tiene il più grande e affollato veglione al mondo!
Noi abbiamo passeggiato con grande curiosità ed un pizzico di attenzione su questo lungomare, osservando le decine e decine di gruppi di ragazzi che giocavano a futevolei, i gruppi che suonavano, i tornei di calcio più o meno improvvisati, i venditori ambulanti. E non ci siamo fatti mancare una sosta per una bella e buona caipirnha!
Visitare Rio de Janeiro – Dove mangiare
Caffetteria Colombo
Questa caffetteria si trova nel centro storico di Rio, nella centralissima Rua Gonçalves Dias. Quando la nostra guida ci aveva preannunciato questa sosta, non pensavamo di trovarvi davanti ad un locale così barocco, dalle sfumature europee. Dal 1894 accoglie l’alta borghesia carioca e i nostalgici europei per una pausa dolce a base delle migliori prelibatezze. Assolutamente da assaggiare il famoso brigadeiro al cioccolato (con cioccolata e latte condensato) e il pastel de nata (con panna).
Pranzo da Belmonte
Questo ristorante si trova a Leme. Molto ampio e con spazio sia interno che esterno. Noi ci abbiamo pranzato il primo giorno, avendo l’hotel a pochissima distanza ed è stata anche la prima piquana con riso e fagioli che abbiamo assaggiato. I camerieri (come in qualsiasi altro posto) non parlano una parola di inglese quindi attenzione a cosa ordinate 😉
Carretao
Cenare qui è un’esperienza. Dall’esterno vi sembrerà una churrascaria per turisti da cui stare alla larga. Ma non è così. Certamente frequentata principalmente da stranieri, ma vi consente di assaggiare le migliori carni brasiliane cucinate alla griglia e servite in modo teatrale. Sul tavolo troverete infatti un bollino rosso da una parte e verde dall’altro. Ebbene finché lo terrete con il colore verde verso l’alto, i camerieri si fermeranno al vostro piatto con degli enormi spiedi per tagliarvi una fetta di piquana, di filetto o di decine di altri pezzi di carne. Quando non ne vorrete più, dovrete girare sul rosso il bollino.
Pranzo al ristorante A Mineira
Questo ristorante offre un buono e ricco buffet a costo fisso. Si possono mangiare diversi piatti della tradizione carioca: dalla fejolada, alle frittelle di manioca, carne arrosto, salsicce, ma anche pesce e verdure. Molto buono anche il tipico budino al creme caramel. Frequentato da turisti e locali ma spazioso a sufficienza per non fare troppo coda.
Opus – un panino da 10 e lode!
Questa paninoteca l’abbiamo scoperta solo grazie alla nostra guida che ci ha portato in pieno centro per un pranzetto davvero locale! Si può scegliere tra panino con la salsiccia, la porchetta o il prosciutto, aggiungendo poi formaggio, cipolle caramellate o insalata. Il pane è fatto in casa ma praticamente non lo sentirete quasi dato che la caratteristiche del panino è la quantità di companatico che viene messo dentro.
Davvero godurioso. Pochissimi i posti intorno al bancone, se capitate in orario di punta dei brasiliani, ci sarà da aspettare ma vale davvero la pena!
Ho iniziato (quasi) subito a scrivere del nostro viaggio in Brasile perchè voglio fissare in mente colori, sapori, luci, contrasti e storia che ci hanno colpito molto profondamente.
Il Brasile non è stato fin da subito fra i nostri pensieri ma si è poi rivelato il perfetto connubio di natura, cultura e tradizioni che stavamo cercando e soprattutto molto adatto anche ai bambini.
E’ il quinto paese più grande al mondo, quindi scegliere cosa visitare e quali tappe fare è davvero difficile. Avendo a disposizione 2 settimane abbiamo scelto 4 tra le principali tappe che si possono fare e dopo essere tornati, vi posso assicurare che torneremo per visitarne altre.
In questo post ho raccolto un pò di consigli, Vi racconto quindi il nostro itinerario di circa 13 giorni in Brasile, tutto quello che c’è da sapere prima di visitarlo e i nostri consigli sulla base di quello che abbiamo visto, fatto, assaggiato e testato personalmente.
Viaggio in Brasile con i bambini: è pericoloso?
In tantissimi mi hanno chiesto se è sicuro viaggiare in Brasile. Noi abbiamo scelto di fare questo itinerario con delle guide. Con il senno di poi, posso dirvi che siamo stati contenti di questa scelta.
Viaggiare in Brasile può non essere facile (attenzione non ho detto non sicuro), per diversi fattori. Tanto per cominciare la lingua.
A parte qualche rarissimo caso, nessuno parla inglese e non mostrano nemmeno grande iniziativa nel cercare di comunicare, se non in portoghese.
E’ talmente radicata questa condizione, che vi posso assicurare che nemmeno il personale di terra degli aeroporti e le hostess, parlano inglese!
In generale poi, viaggiando per il paese, si ha questa sensazione di regole poco chiare in molte circostanze e che a volte possono disorientare soprattutto i turisti.
In ogni caso questo non deve scoraggiare perché il popolo brasiliano è molto accogliente e il paese offre moltissimo.
Bisogna stare attenti?
Si, non posso dirvi il contrario. Capita di sentire racconti di frequenti furti ai turisti. Serve quindi qualche accortezza.
Noi ad esempio abbiamo lasciato in Italia qualsiasi oggetto prezioso (anelli, orecchini e persino la fede nuziale) e siamo andati in giro sempre con pochi contanti, vestiti in maniera semplice e non appariscente e soprattutto sempre con in tasca la fotocopia del passaporto, lasciando l’originale in cassaforte in hotel.
Abbiamo girato con le guide, ma anche autonomamente per le città. Ad esempio abbiamo passeggiato sul lungomare di Copacabana, per i vicoli di Sao Louis e nel Pelourinho di Savaldor, senza mai trovarci in situazioni di pericolo.
Ripeto, basta girare con le dovute accortezze.
Viaggio in Brasile – quando andare
La maggior parte del paese di trova nell’emisfero sud, quindi le stagioni sono invertite rispetto alle nostre. In ogni caso siccome si trova il Brasile si trova nella fascia tropicale, il clima non è mai eccessivamente freddo e in alcune zone può essere particolarmente caldo. Ma attenzione anche alle pioggia, specie a sud.
Noi siamo andati nel mese di agosto e abbiamo trovato inaspettatamente tempo incerto a Rio con la temperatura che però si aggirava intorno ai 20-25 gradi, mentre abbiamo visto le cascate di Iguazù con un bellissimo sole e 30 gradi!
Considerate che in Brasile, l’alta stagione è nel periodo tra Natale e Carnevale e in questo periodo molti brasiliani si spostano per le ferie. Quindi potreste trovare deserte le città e molto affollate le spiagge.
Se vi state chiedendo quanti italiani abbiamo incontrato, vi dico che tutte le guide ci hanno detto che l’ultimo anno ha registrato la più alta presenza di italiani in Brasile. Devo dire che noi li abbiamo trovati principalmente a Rio de Janeiro, pochi ad Iguazù e nessuno a Barrerinhas e Salvador.
Viaggio in Brasile – Spostamenti e mezzi
Noleggiare i mezzi è piuttosto sconsigliato, parola delle guide locali.
I navigatori infatti potrebbero far attraversare quartieri o favelas senza distinzione e questo può essere pericoloso.
Le distanze sono immense, manca una segnaletica adeguata. Fuori città le strade sono piene di dissuasori della velocità, alcuni molto alti e spesso, di notte, la gente non si ferma ai semafori rossi per paura di essere rapinati!
Motivo in più per affidarsi ad una guida.
Pensate che Rio de Janeiro si estende su una superficie di oltre 1.200 chilometri quadrati (con oltre 1000 favelas), quindi organizzare un giro in città anche con i mezzi pubblici può essere dispendioso in termini di tempo, meglio andare mirati.
Per quanto riguarda i voli, sia intercontinentali che nazionali, abbiamo volato con LATAM. Purtroppo, alla fine del viaggio, non posso portarvi una buona opinione della compagnia.
Abbiamo riscontrato un servizio appena sufficiente e molto molto disagiato per i turisti stranieri.
Dall’applicazione non funzionante, al sito che non consentiva di fare il check-in online al primo tentativo.
In volo, nessuna attenzione ai bambini, nessun film per grandi o piccoli era sottotitolato in italiano, seppure il volo partisse da Milano e nessuna hostess parlava inglese, nè sui voli intercontinentali, né su quelli nazionali!
Sui voli nazionali, seppure tratte di 2/3 ore, quasi mai abbiamo trovato servizi a bordo (bevande o snack).
Inoltre, durante uno dei nostri spostamenti, da Sao Louis, il volo è partito con oltre 2 ore di ritardo per motivi sconosciuti dato che, nonostante i vari solleciti, nessuno e dico nessuno, tra il personale di terra è stato in grado di darci una spiegazione in inglese. A Brasilia, abbiamo di conseguenza perso la coincidenza per Salvador de Baia e anche qui siamo stati presi in carico da personale che non parlava una parola di inglese e ci ha tenuti fino a mezzanotte in aeroporto perchè non riusciva a ri-assegnarci sul volo del mattino seguente.
Il mattino dopo, al momento della partenza, si sono fatti carico di farci il check-in anche dell’ultimo volo nei giorni successivi per Milano. Peccato che al momento di partire per l’Italia quel check-in sia risultato invalido e siamo rimasti oltre un’ora bloccati ai controlli.
Insomma… alla fine devo dire che l’esperienza con questa compagnia aerea non è stata per nulla positiva.
In ogni caso, i nostri voli e spostamenti interni sono stati:
Milano -> San Paolo / San Paolo -> Rio de Janiero
Rio de Janeiro -> Foz do Iguazù
Foz di Iguazù -> San Paolo / San Paolo -> Sao Louis
Sao Louis -> Brasilia / Brasilia -> Salvador
Salvador -> San Paolo / San Paolo -> Milano
Viaggio in Brasile – Moneta locale
La moneta locale brasiliana è il Real (R$). Al momento del nostro viaggio, il cambio valeva 1€ = 4.50 R$.
Questo è stato il cambio che abbiamo trovato a Rio mentre alla fine del viaggio, in Bahia era molto più svantaggioso (4.05R$)
Noi non abbiamo cambiato in aeroporto come nostro solito, ma abbiamo seguito le indicazioni della nostra guida e trovato un cambio migliore altrove.
In alcuni posti vengono accettati anche Euro o dollari ma vi consiglio di portare pochi contanti e pagare quanto possibile con il bancomat o la carta di credito.
Viaggio in Brasile – fuso orario e jet-lag
Il Brasile si trova ad un fuso orario di -5 ore dall’Italia, quando è in vigore l’ora legale (altrimenti -4) . Apparentemente non eccessivo.
All’andata, poco male: ci siamo solo svegliati abbastanza presto e così siamo arrivati con largo anticipo agli appuntamenti con le guide 🙂
Al rientro, invece, io l’ho accusato parecchio.
Ho impiegato diversi giorni per riprendermi e ho anche preso qualche pasticca di melatonina.
Vaccinazioni e assicurazione viaggio
Non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Tuttavia se si viaggia in alcune zone (es. Manhaus e Amazzonia) è consigliata la profilassi anti malaria, secondo il periodo dell’anno e anche la febbre gialla.
Ovviamente è opportuno consultare la propria ASL di riferimento.
Noi, viaggiando lontani da queste zone, non abbiamo fatto alcuna vaccinazione.
In ogni caso, abbiamo stipulato un’assicurazione sanitaria per la copertura delle spese mediche e qualsiasi necessità di servizio sanitario in loco.
Siamo partiti con il nostro consueto kit di medicine da viaggio a cui abbiamo aggiunto un buon spray anti-zanzare.
Viaggio in Brasile – come scegliere gli alloggi
Abbiamo alloggiato sempre in hotel di media categoria, ma tenete presente che la classificazione degli alberghi in Brasile è leggermente differente e non corrisponde a quella europea. Se volete cercare un hotel 3 stelle, meglio cercare tra quelli a 4 stelle.
Tutto comunque dipende dalla zona. Al nostro arrivo a Sao Louis, ad esempio, ci siamo ritrovati in un albergo a 4 stelle, ma vi assicuro che non era lentamente così. Ci trovavamo però in una delle zone più povere del paese, quindi era tutto commisurato al contesto.
A Barrerinhas invece abbiamo alloggiato in una bellissima pousada, tipico alloggio brasiliano, spesso immerso nel verde, con atmosfera familiare, cibo tradizionale e arredato con oggetti tipici della zona.
Viaggio in Brasile con i bambini – il nostro Itinerario
Come vi ho detto all’inizio abbiamo scelto un itinerario tra quelli consigliati che toccasse le principali tappe. Adesso che siamo rientrati, posso dirvi che abbiamo intenzione di tornarci per scoprire altre mete e ritornare in alcune che meritano di essere riviste (es. Rio de Janeiro o la regione di Barrerinhas)
La prima tappa è stata Rio de Janeiro, la città da 7 milioni di abitanti, di cui oltre 2 milioni e mezzo vivono nelle favelas.
Tre giorni intensissimi pieni di monumenti da visitare, abitudini carioca da osservare lungo la spiaggia di Copacabana, murales incredibili e quartieri da attraversare per conoscere cultura, vita e abitudini degli abitanti di Rio.
Siamo ovviamente saliti sul Pan di Zucchero (Pão de Açúcar) anche se la nebbia ha minacciato di non farci vedere il bellissimo panorama sulla città e le sue insenature.
E poi siamo arrivati ai piedi del Cristo Redentore, una delle sette meraviglie del mondo.
Le chiese del centro di Rio sono cariche di storia e di un tempo lontano segnato dalla schiavitù del popolo nero.
Sempre in centro, abbiamo visitato la Biblioteca
E poi il quartiere di S.Teresa con la Escadaria Selaron decorata dall’artista cileno con mattonelle donate da ogni parte del mondo, le strade con vecchie dimore che nel 700 furono tanto ambite dalle famiglie ricche e poi da intellettuali e artisti e il vecchio tram giallo che collega il quartiere con il centro città.
Per la gioia di Siamo, abbiamo visitato lo stadio Maracanà dove oltre a immergervi nella passione brasiliana così sentita per il calcio, c’è un museo con le impronte e le maglie dei più famosi giocatori.
Ma la visita più emozionante è stata senza dubbio quella ad una delle scuole di Samba, cuore pulsante del Carnevale di Rio. Siamo entrati nei segreti del Carnevale di Rio, nella sua storia e tradizione e nella dedizione di tutti coloro che lavorano per 365 giorni in maniera incessante alla realizzazione di questi incredibili carri allegorici. E poi che gran divertimento vestire i panni dei figuranti del carnevale!!
Da Rio ci siamo spostati al sud, a Foz do Iguazù, piccola cittadina di confine nata a ridosso delle Cascate delle famosissime Cascate do Iguazù.
La vista di queste cascate ha superato enormemente ogni aspettativa. Si possono (anzi sia devono) visitare sia dal lato brasiliano che da quello argentino. Non saprei dirvi quale abbiamo preferito, sono due viste una più immersiva e una più panoramica e lasciano entrambe a bocca aperta. Saremmo rimasti ore ad ammirarle.
Nei dintorni delle cascate abbiamo anche visitato il Parque das Aves: 16 ettari di foresta dove ammirare gli uccelli e pappagalli più belli del Sudamerica.
Da Iguazù ci siamo spostati a nord, nella regione del Maranhao. Ci siamo fermati una sera a Sao Louis, patria della musica reggae, anche soprannominata la Giamaica brasiliana. Da lì l’indomani mattina siamo andati in autobus fino a Barrerinhas. Qui ci siamo fermati due giorni. Il primo per visitare il famoso Parco nazionale dos Lencois Maranhenses: il parco con le immense dune di sabbia che sembrano appunto lenzuoli, dove la pioggia che filtra tra la sabbia crea pozze di acqua cristallina.
Qui il più grande divertimento per noi adulti e per Siamo soprattutto è stato rotolarsi giù nelle dune e tuffarsi in acqua!
Il secondo giorno abbiamo invece percorso in barca il fiume Preguicas, attraversando foreste di mangrovia, di palme delle più svariate specie fino ad arrivare al faro Preguicas, i piccoli lenzuoli e infine l’oceano.
L’ultima tappa è stata Salvador de Badia, la capitale nera del Brasile, un tempo capitale dell’antica colonia portoghese, cuore afro-brasiliano del paese.
Il suo centro storico, nella città alta, si chiama Pelourinho ed è un pullulare di edifici coloniali colorati, chiese barocche, artisti di strada, teatri e scuole di capoeira. La piazza centrale è proprio quella dove gli schiavi venivano venduti all’asta.
La città bassa, il suo lungomare, la Barra, il suo faro offrono invece uno scenario diverso ma non meno in fermento.
Questa città è anche la patria della religione del candomblé, radicata nella cultura afrobrasiliana e legata agli antenati provenienti dall’Africa ai tempi della schiavitù. Si venerano gli orixà, divinità di questa religione e potete trovare spettacoli della danza che accompagna queste cerimonie in molti teatri del centro.
Il post con tutte le informazioni utili per organizzare un viaggio in Brasile con i bambini finisce qui. Se avete qualche altra curiosità, scrivetemi. Io intanto mi preparo a scrivere un articolo per ognuna delle tappe perchè ho veramente tante cose da raccontarvi e farvi vedere!!