Quest’anno le ferie sono iniziate dalla nostra città: abitare a Firenze è sicuramente una fortuna, una città così ricca d’arte che non smette mai di soprenderci in ogni angolo del suo centro storico, patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’Unesco. Ancora più sorprendente diventa quando si riesce a non darla per scontato e la gita in barca organizzata dall’Associazione Culturale i Renaioli ci ha permesso di vivere l’emozione di scoprire Firenze da un punto di vista fino ad ora sconosciuto.
L’Associazione è nata nel 1993 con lo scopo di mantenere in vita gli antichi barchetti d’Arno che i Renaioli usavano per estrarre la rena dal fondo del fiume, per poi utilizzarla nella costruzione dei palazzi storici fiorentini. Questi barchetti sono a fondo piatto perchè l’acqua dell’Arno è bassa ma anche irregolare e per questo motivo venivano guidati utilizzando una lunga asta che consentiva loro di spingere la barca su diverse profondità. Anche oggi i volontari dell’Associazione che portano i barchetti in Arno, usano la stessa asta per guidarli nel loro percorso.
Il lavoro dei Renaioli era molto duro: la rena, una volta estratta, veniva caricata sul fondo piatto del barchetto per poi essere vagliata. Venivano anche chiamati “Bucaioli” perchè facevano delle vere e proprie buche nel fondo del fiume per tirare su la rena e al grido “O bucaioli, c’è le paste!” (tipica espressione rimasta nel dialetto fiorentino anche se con un’accezione leggermente differente dal passato), le mogli richiamavano i loro mariti, invitandoli ad avvicinarsi a riva per mangiare e riposarsi dal duro lavoro.
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