Viareggio e le sue spiagge, Viareggio e la sua passeggiata, Viareggio e la Versilia.. Cose che sapete ma forse non tutti vi siete mai fermati a riflettere che prima di tutto Viareggio è il suo Carnevale: il Carnevale fatto col cuore che si tramanda di generazione in generazione fra i maestri carristi e la gente che ogni anno partecipa a questa manifestazione.
A me il Carnevale piace, ma i carri li avevo sempre visti solo in TV, con volti di politici che nell’anno avevano lasciato un segno nella storia del paese.
Visitare la Cittadella è invece tutta un’altra storia, è qualcosa che non ci si aspetta, io per prima non avevo idea di cosa mi sarei trovata davanti sabato scorso quando insieme al gruppo organizzato da Silvia Ciriegi per la prima #bloggingexperience, ci siamo recati lì. Continue reading “Scoprire Viareggio e il suo Carnevale del cuore”→
Da tanto tempo avevo in mente di tornare in Spagna e allora, grazie alle super offerte Ryanair di fine estate, mi sono ritrovata a prenotare un bel week end lungo a Barcellona.
Si, c’ero già stata, nel lontano 1990 o 91 con mamma e papà, quando si facevano quei luuunghi viaggi in macchina alla scoperta dell’Europa, ma in 25 anni le cose cambiano, i ricordi si affievoliscono, noi cambiamo, i posti cambiano e la voglia di tornarci ha vinto su tutto.
Un week end lungo, 4 giorni di full immersion in questa città di puro fermento catalano, di chiese bellissime, di architettura innovativa, di ore tarde, di sole e caldo primaverile, di strade brulicanti ad ogni ora, di tapas che fanno girare la testa, di paella e di tanta sangria da versare dai tipici boccali di coccio.
Vi racconterò come ci siamo organizzati, cosa abbiamo visto e visitato e come abbiamo suddiviso le nostre giornate per accontentare tutti, mamma, babbo e quattrenne, che si è confermato un vero piccolo grande camminatore, non facendosi scoraggiare dai tanti chilometri fatti (circa 20 al giorno secondo l’App del mio smartphone).
4 giorni (comprensivi del viaggio) non sono molti quindi inevitabilmente si devono fare delle scelte e, seppure incerti nel rinunciare a qualcosa siamo stati poi ampiamente ripagati da ciò che invece abbiamo deciso di visitare.
Avendo poco tempo, è indispensabile scegliere un b&b a portata di “centro” e così è stato. Anzi, voglio subito parlarvi della bellissima location trovata tramite booking.com a due passi da Piazza Catalunyia, nel quartiereEixample di Barcellona. Violeta Bouquet è un b&b che si trova all’interno di un antico palazzo tipicamente spagnolo. Se arrivate all’aereoporto di Girona e quindi scendete alla stazione dei Bus, lo potete raggiungere a piedi in 10 minuti.
Il B&B si articola su più piani, al primo piano la Reception, alcune camere e le aree comuni: una deliziosa corte esterna con divanetti e tavolini, un salotto e il corner per la colazione non inclusa ma gentilmente offerta, a base di latte, caffè, the e muffin. Tutto l’arredamento, lo stile delle pareti, e i colori, studiati nei dettagli, con un giusto contrasto tra mobili antichi o resi tale e accessori moderni.
I ragazzi alla reception sono stati sempre molto gentili e disponibili a darci consigli su come muoverci a Barcellona e l’atmosfera che si respira ha proprio il profumo della Spagna.
La nostra camera era al primo piano, spaziosissima, pulita, molto luminosa, silenziosa pur affacciandosi sulla strada e arredata nello stesso stile del b&b. Le camere sono davvero curate nei dettagli: dal phon (vero!) al materasso in lattice senza tralasciare gli accessori da bagno messi a disposizione degli ospiti.
Una volta fatto il check-in, ci sono state consegnate le chiavi di accesso esterne e interne così da renderci indipendenti (la reception rimane comunque aperta fino alle 23).
Insomma, noi ci siamo sentiti a casa!
Dal b&b in 5/10 minuti si raggiunge in piazza Catalunya fulcro della città, per trasporti, negozi (da qui inizia infatti la Rambla), ristoranti e tanto altro.
Per mangiare c’è l’imbarazzo delle scelta, il cibo spagnolo è davvero una garanzia, nessuna difficoltà nemmeno per i viaggiatori più piccoli. Noi abbiamo cercato di evitare i posti più turistici, ci siamo allontanati da Piazza Catalunya come ci avevano consigliati i ragazzi di Violeta Bouquet e ci siamo addentrati nei mercati (soprattutto per merende e spuntini), fra le strade del Barrio Gotico o della Barcelloneta, consultando le nostre guide o App e non siamo rimasti delusi. Ho recensito tutti i ristoranti dove abbiamo pranzato e cenato su Tripadvisor se può esservi utile, ma a seconda di cosa volete assaggiare mi sento di consigliarveli così: per la pella “Guell Tapas”, assaggiate anche quella nera, per le Tapas andate al “Taller de Tapas” (su Passeig de Gràcia), per bere un’ottima Sangria scegliete “La Alcoba Azul” e per il jamonserrano migliore andate “da Alfonso” e ordinate un menù degustazione.
A questo punto, siete pronti a scoprire i nostri itinerari? Rimanete sintonizzati sul blog e nei prossimi giorni vi parlerò delle nostre giornate:
Fine settembre, aria buona, tempo bello, domenica perfetta per organizzare qualcosa. Nasce cosí la nostra giornata al Parco Preistorico di Peccioli, il parco con le riproduzioni a grandezza naturale dei dinosauri, meta quindi decisamente gettonata dai bambini.
Dalla Fi-Pi-Li uscite a Pontedera e seguite le indicazioni (ricordandovi di girare a sinistra appena dopo l’uscita dalla superstrada, dopodichè sarà sempre segnalato) e a circa 10km troverete il parco (biglietto 5€ adulti, 4€ per bambini – parcheggio gratuito).
Il parco nasce dalla mente di un ex-circense ritiratosi qui dalla vita itinerante del circo, e che acquistò a Peccioli l’attuale terreno e una vigna, scoprendo piano piano che poco sotto i suoi peidi c’erano conchiglie e resti fossil. Da lì cominciò a coltivare l’idea di creare un luogo dove mostrare questi piccoli tesori, magari incastonandoli in un ambiente che poteva riprodurre la natura e gli animali dell’epoca a cui risalivano i suoi ritrovamenti. E così alla fine degli anni ’70 fu aperto il parco con le prime riproduzioni a grandezza naturale dei dinosauri preistorici. Ad oggi sono poco più di 20, incastonati tra gli alberi, con tanto di vulcano che erutta nel sottofondo e con la ricostruzione più grande in Europa di un branchiosauro.
Il parco non è grandissimo, in un’ora circa si fa tutto il giro, leggendo tutti i pannelli didattici e osservando da vicino questi enormi dinosauri e per i bambini è davvero ideale: curiosità ed entusiasmo la faranno da padroni nel rivedere gli animali dei loro cartoni, dei libri da leggere e da colorare.
Il mio correva da uno all’altro al grido di “mamma, babbo, guardate c’è il t-rex”, oppure “lo sapete che questo mangia solo l’erba?”, tutto questo camminando fra un brontosauro, un velocitaptor, uno stegosauro e molti altri compreso un gigantesco mammuth che non poteva che catapultarci nelle immagini dell’Era Glaciale. Che poi mi domando, come fa a sapere certe cose a 4 anni? Dove le ha imparate? Io non ho idea se sia più forte un T-Rex o un velociraptor mentre lui mi risponde sicuro che il T-Rex è quello più cattivo di tutti!!
Appena fuori dal parco, c’è poi a disposizione un’ampia zona giochi e molti tavoli da pic-nic e anche i servizi igienici, così così se siete vicini all’ora di pranzo e soprattutto siete partiti attrezzati, c’è la possibilità di rimanere qui.
Noi abbiamo optato per usare l’area giochi, la carrucola ha avuto molto successo con mio figlio, non so quante volte è andato su e giù, dopodichè abbiamo optato per un pranzo nel borgo di Peccioli, in un ristorante cercato su internet nei giorni passati e che non ha deluso le nostre aspettative, L’ Amicone (appena mi pubblicano la recensione, ve la posto).
Per il resto della giornata, visto che avevamo ancora voglia di starcene un pò a zonzo, abbiamo attraversato la tenuta di Castelfalfi, un vecchio borgo abbandonato e recentemente ristrutturato da una società tedesca che lo ha trasformato in un resort di fascia medio alta. Nel borgo troverete diverse botteghe dove assaporare i sapori del luogo, un ristorante di qualità e tutto intorno un bellissimo campo da golf, piscine, frantoi, cantine e le strutture ricettive della tenuta.
Proseguendo, data la vicinanza (circa 20 km) abbiamo concluso la nostra serata a San Gimignano, deliziandoci con uno dei gelati più premiati d’Italia e gustandolo tra le affascinanti torri del Borgo più bello d’Italia