Eccomi a parlarvi della prima parte del nostro viaggio in Florida con i bambini, rigorosamente on the road, che da Miami ci ha visti percorrere la Florida Scenic Highway 1 in direzione sud fino a Key West.
Il paesaggio attraversato da questa Highway è davvero suggestivo: 127 miglia di isolotti collegati da ponti, circondati dal mare che va dalle sfumature del blu intenso al verde smeraldo, palme che si alternano a mangrovie e insenature dove fare il bagno. Senza contare l’aria dal sapore cubano che si respira in ogni angolo, i colori e gli odori di una terra così vicina ma anche così lontana.
Curiosi di scoprire il nostro percorso lungo la Florida Scenic Highway 1?
Siamo atterrati a Miami la sera del 31 dicembre e volendo partire subito verso le Florida Keys abbiamo optato per un alloggio nelle vicinanze dell’aeroporto così da essere avvantaggiati per la partenza del giorno successivo (tanto a Miami ci saremmo fermati al ritorno).
Di buon mattino ci siamo diretti ad imboccare la Florida Scenic Hwy 1, una delle strade più celebrate al mondo, l’autostrada sospesa sull’oceano che collega un isolotto all’altro e che conduce fino all’estremo più a sud della Florida, attraversando il cordone di isole delle 5 regioni che la compongono: Key Largo, Islamorada, Marathon, Big Pine e le Lower Keys, e infine, Key West.
Tenete ben presente che sarebbe ideale arrivare a Key West in tempo per vedere il tramonto (intorno alle 18 nel mese di Gennaio) dalla famosa Mallory Square. Noi, ahimè non ci siamo riusciti, le soste intermedie sono tante, hanno preso il loro tempo e quindi siamo arrivati tardi. Ma se rimarrete a Key West 2 notti, non avrete problemi di tempo.
La prima sosta del nostro viaggio in Florida con i bambini, addentrandoci nelle Florida Keys, (Key deriva dallo spagnolo cayo e significa appunto isolotto) l’abbiamo fatta a Key Largo presso il John Pennekamp Coral Reef State Park. Questo è il primo parco marino degli Stati Uniti che offre ai visitatori un’esperienza unica tra mangrovie e paludi ma anche per la sua barriera corallina e la sua vita sottomarina. É possibile fare snorkeling, immersioni o dei tour con le barche dal fondo trasparente per infatti vedere l’unica barriera corallina degli Stati Uniti.
A piedi si possono invece fare vari percorsi (ci sono circa 200km di sentieri) tra cui il Wild Tamarind Trail (che abbiamo fatto noi) e il Mangrovia Trail.
Proseguendo verso Islamorada il paesaggio cambia, qui ci si trova davanti un gruppo di piccole isole ricche di insenature dove troverete tantissima gente con il Kayak caricato sulla propria auto. Islamorada è anche famosa per le uscite in Kayak e per la pesca sportiva, ma soprattutto per i suoi mercatini e le gallerie d’arte all’aperto.
Qui vi consiglio di fermarvi perchè più che gallerie d’arte, alcuni sono dei veri e propri mercatini dal sapore cubano dove troverete oggetti di qualsiasi tipo.
Noi abbiamo fatto sosta in uno dei tanti e ci siamo persi nel dedalo di negozietti con annessi cortili dove venivano esposti oggetti di ogni tipo, dai souvenir classici ai quadretti, l’attrezzatura da barca rivisitata, gli oggetti in vetro soffiato, in ceramica e non so quante altre cose.
Ci siamo fermati anche per una delle soste che sognavo da quando avevamo organizzato questo viaggio: quella per gustare un caffè cubano e una fetta della famosissima torta Key Lime Pie.
Una ricetta che ha proprio origine in questa zona perchè qui cresce una varietà di lime speciale, dai frutti più piccoli e più aspri di quelli che si trovano in Italia. Secondo la leggenda, la ricetta ha origine dai marinai di un tempo che non avendo alimenti freschi sulle loro barche usarono del latte condensato per preparare una torta.
Curiosi di scoprirne la ricetta?
Per scoprire tutti i segreti di questa torta, vi rimando alla pagina della bravissime LadiesAreBaking che inaugurano oggi una rubrica dal nome #worldfoodLAB dove proporranno ricette dal mondo e cominciano proprio oggi (che emozione questa nostra prima collaborazione!) da questa ricetta. Andate a leggere tutti i segreti per preparare un’ottima Key Lime Pie.. quella che hanno preparato loro ha davvero un bellissimo e invitante aspetto!!
Proseguendo dopo questa ottima merenda di metà mattina, abbiamo fatto sosta al Florida Keys Memorial, il monumento con le palme piegate dal vento, costruito per ricordare le vittime dell’uragano che il 2 sett 1935 distrusse l’intera zona con venti oltre le 200 miglia.
Per pranzo siamo arrivai al Robbie’s Marine, un porticciolo davvero caratteristico dove troverete un mercatino annesso dai tratti kitch, ideale per comprare qualche oggetto caratteristico della zona.
Il porto è invaso da tarponi, pellicani e leoni marini, tant’è che per la gioia dei più piccoli è possibile dare da mangiare ai pesci (solo a loro) cercando di fare attenzione ai pellicani che molto furbescamente sono pronti a rubare il cibo!
Ci siamo fermati qui per pranzo, mangiando presso l’Hungry Tarpon Restaurant dove con pochi dollari è possibile mangiare degli ottimi fish basket con patate fritte proprio davanti al molo e con dell’ottima musica dal vivo di sottofondo.
Proseguendo verso sud abbiamo fatto una deviazione a Duck Key, un grazioso quartiere residenziale da esplorare in auto tra ville e giardini curatissimi, alla ricerca delle buche delle lettere costruite con le forma della fauna locale (foche, pesci, leoni marini). Molto carino soprattutto per i bambini, non vi pare?
Nei dintorni di Marathon, a metà strada tra Key Largo e Key West, ci siamo poi fermati nella spiaggia piu famosa delle Keys: Sombrero Beach. Molto affollata ma ben servita, con aree pic nic e una bella passeggiata. Molto bello il paesaggio con le palme sulla spiaggia anche se purtroppo quel giorno c’erano tantissime alghe portate dal mare.
Il Seven Mile Bridge è uno dei punti panoramici più belli delle Keys. Attraversare con l’auto questi 11km di ponte (il più lungo dei 40 ponti che collegano le Keys) che corre verso sud affiancato dal vecchio ponte della ferrovia, è davvero suggestivo. Peccato non potersi fermare se non dal lato Sud, dove si può lasciare l’auto e percorrere un pezzo a piedi del vecchio ponte tra i curiosi che si affacciano e i pescatori in attesa di tirare su qualche pesce.
Come vi ho detto siamo arrivati a Key West, l’isola più a sud delle Florida Keys, il punto più meridionale degli Stati Uniti, troppo tardi per ammirare il tramonto da Mallory Square, la piazza proprio sul mare piena a quell’ora di artisti di strada. Il tramonto qui è una vera e propria festa, per molti troppo turistica ma sicuramente da vedere.
Questa è la città simbolo della Florida che segna la distanza di soli 90 miglia da Cuba. Qui l’atmosfera dell’isola caraibica è davvero forte, si respira in ogni angolo. La musica, il mare, l’odore dei sigari, il cartello che segna il miglio 0 che è un arrivo o perchè no, una partenza, i ristoranti dai profumi cubani, la Key Lime Pie da gustare seduti ai tavolini di un bar sulla strada principale.
A Key West tutto parla di Cuba.
Bisogna perdersi poi tra la musica e le atmosfere di New Orleans e le stravaganze di Las Vegas. Così l’ho vista davanti a me: un perfetto mix di Cuba (dove però non sono ancora stata) e queste due città che qui si riuniscono in un connubio perfetto.
Duval Street è il cuore pulsante della città da vivere assolutamente dopo il tramonto: locali con musica dal vivo, negozi di souvenir per tutte le tasche, ristoranti.
Il giorno successivo lo abbiamo completamente dedicato alla visita della città.
La prima tappa è stata presso il Southernmost point che sancisce proprio la distanza minima da Cuba che in questo punto è esattamente pari a 90 miglia.
Da lì, a piedi, abbiamo raggiunto la casa dove ha vissuto lo scrittore Ernest Hemingway con sua moglie Pauline e i suoi numerosi e famosi gatti a 6 dita. (Ingresso libero con guida cartacea – 14$ adulti, bimbi gratis fino a 6 anni).
E’ possibile visitare la dimora, di fatto ad oggi un museo e soprattutto esplorare il giardino dove ancora si trovano circa 60 gatti di cui circa la metà con 6 dita e tutti rigorosamente con nomi di personaggi famosi.
Hemingway è uno scrittore che soprattutto da ragazzina mi ha estremamente affascinato. E così il suo studio mi ha letteralmente avvolto dalla sua atmosfera. Si trova in un edificio separato dalla casa che un tempo lo scrittore raggiungeva tramite una passerella. Qui ha scritto i suoi libri più famosi e si è dedicato anche ad una delle sue più grandi passioni: la pesca.
Nella casa ci sono molti angoli da scoprire, arredamenti che hanno una storia dietro, come pure tante curiosità: la piscina che fu la prima costruita a Key West ma anche il centesimo deposto dallo scrittore nel cemento sotto la tettoia della piscina, quando scoprì l’enorme prezzo pagato dalla moglie per farla costruire.
L’isola vive così tanto l’aver ospitato lo scrittore che ogni anno a luglio si festeggia ancora il suo compleanno con un festival culturale.
Altra tappa d’obbligo a Key West è scattare una foto al cartello Mile 0 della Florida Scenic Highway 1 di cui avrete sicuramente visto almeno una volta nella vita gadget e souvenir a tema.
Anche questo un punto di arrivo o partenza…. questione di punti di vista!
Per noi ha significato partenza, dato che ci siamo rimessi in auto, ripercorrendo indietro la Florida Scenic Highway 1, verso la tappa successiva del nostro viaggio in Florida con i bambini.
To be continued..
Ma ricordatevi di andare a leggere tutti i segreti per preparare una buonissima Key Lime Pie sul blog delle LadiesAreBaking perchè come dice il loro motto “Per preparare perfetti dolci al forno, serve una felice atmosfera in cucina“.
Dove alloggiare a Key West
Di tutte le Florida Keys, Key West è indubbiamente la zona più cara. Già dall’Italia, complice anche il periodo di Capodanno, avevamo fatto fatica a trovare un alloggio non eccessivamente caro. Abbiamo optato per un grazioso cottage in centro a pochi passi da Duval Street con le camere affacciate su un cortile interno con tanto di piscina (piccola). Disponibile il parcheggio per le auto che però è piuttosto piccolo e si riempie subito.