Per tutti coloro che mi hanno chiesto della Croazia pensando al suo bel mare, questo è il post giusto!
Vi porto alla scoperta di Cres, una delle isole della regione del Quarnaro, che abbiamo scelto per trascorrere 3 giorni godendoci il bellissimo mare della Croazia.
Perchè abbiamo scelto Cres?
Quando abbiamo organizzato il nostro itinerario in Croazia, pensavamo ovviamente di trascorrere qualche giorno in una delle sue belle isole, ma essendo Agosto temevamo davvero di trovarci in mezzo a frotte di turisti che si sarebbero contesi tutti gli angoli delle spiagge. Così leggendo in qua e in là abbiamo cercato un’isola che, seppur molto frequentata, si presentava come un luogo dove la natura selvaggia la faceva da padrone e si percepiva ancora molto il ruolo incontaminato della natura.
Partiamo dal presupposto che non siamo una famiglia “da villaggio” quindi l’idea di girare per l’isola, fare delle belle camminate nella natura mediterranea per raggiungere le sue spiagge e cercarne anche di meno battute, erano tutte cose nelle nostre intenzioni e Cres è stata assolutamente la scelta più adatta a noi.
Come abbiamo organizzato i nostri 3 giorni a Cres?
Il primo giorno siamo arrivati sull’isola intorno all’ora di pranzo e ci siamo subito diretti nella cittadina di Cres per lasciare i bagagli nell’appartamento che avevamo prenotato. Dopodichè essendo già pomeriggio abbiamo optato per una passeggiata in città, un bagno in una delle sue spiaggette, in direzione dell’hotel Kimen e una gustosa cena ai chioschetti dello street food a base di Ribe Ribi, ossia calamari fritti e patatine serviti nel tipico cartoccio e, pensate, a sole 50kn!
La sera, ahimè abbiamo avuto una brutta sorpresa: il cinquenne aveva la febbre! Ma non ci siamo scoraggiati: col tempo caldo non c’era da aver paura a portarlo fuori. Così il giorno dopo ci siamo tranquillamente diretti a Valun a circa 15 minuti in auto da Cres città. Abbiamo obbligatoriamente lasciato l’auto fuori dal piccolo paesino e ci siamo incamminati a piedi.
Valun è un grazioso borgo a ferro di cavallo sul mare fatto di casette colorate e di un piccolo porticciolo dove abbiamo trovato un’atmosfera decisamente rilassante. Saremmo rimasti a lungo seduti su una delle panchine del porto ad osservare i pescatori che sbrogliavano le reti di ritorno dal mare.
Questa è decisamente una spiaggia adatta ai bambini, ampia, facilmente raggiungibile e con un pò di alberi sotto cui ripararsi dal sole.
Dopo pranzo siamo ripartiti da Valun in direzione Lubenice: un piccolissimo borgo arroccato su una collina che d’inverno è abitato da sole 5 persone mentre d’estate si ripopola di turisti e altri abitanti che da Cres città ritornano qui.
Anche a Lubenice abbiamo dovuto lasciare l’auto fuori dal paesino. In realtà il parcheggio a 15kn era stracolmo e allora ci siamo dovuti accodare alla fila di macchine parcheggiate lungo la strada sterrata che conduceva verso il paese. La maggior parte dei turisti arriva a Lubenice per raggiungere una delle più belle spiagge di Cres, Sveti Ivan, proprio a strapiombo sotto al paese. Per arrivarci ci vuole circa un’ora e mezza di cammino piuttosto impegnativo sia all’andata ma soprattutto al ritorno!
Tornando indietro da Lubenice, seguendo le indicazione lette su alcuni diari in rete, ci siamo fermati a Mali Podol, un semplice crocevia ben distinguibile da un olivo che faceva da spartitraffico con pochissime case intorno. Tra i 5 abitanti di Podol abbiamo trovato Claudia, una signora austriaca, che dopo anni trascorsi in giro per il mondo, ha lasciato tutto per trasferirsi su quest’isola con suo marito e preparare un gelato di fichi strepitoso, senza zucchero e con l’aggiunta di noci e mele. La loro casa si trova tra Valun e Lubenice e il cartello, “gelato di fichi” è stato un richiamo irrinunciabile! Oltre al gelato poi abbiamo assaggiato il suo famoso sciroppo (abbiamo scelto quello alla salvia), i biscotti fatti in casa al rosmarino e una torta dolce con noci e zucchine.
Claudia è stata davvero ospitale con i turisti che si sono fermati insiemea noi e per tutti ha avuto storie da raccontare e impressioni da condividere. Che dire, una merenda perfetta nel cortile della sua casa, ascoltando i racconti della sua vita e con i suoi gatti che girellano per racimolare le briciole da mangiare. Siamo ripartiti da questo angolo conviviale un pò fuori dal tempo, decisamente rigenerati e con una bella bottiglia di sciroppo da far assaggiare ai nostri amici in Italia.
Siccome eravamo alla ricerca di spiagge selvagge per le quali Cres è famosa, abbiamo seguito le indicazioni, sempre trovate in rete per raggiungere l’unica spiaggia con fondale sabbioso dell’isola, Meli Beach. Per raggiungerla abbiamo superato Vrana e Belej e lungo la strada principale, in corrispondenza del bivio per Ustrine, abbiamo imboccato la strada sterrata (sul lato opposto del bivio) accanto ad un casottino di pietra. Da lì abbiamo percorso circa 4\5 km di strada sterrata seguendo le indicazioni per Plat. Qui abbiamo dovuto lasciare l’auto e camminare lungo una mulattiera per circa 40 minuti (e non 15 \ 20 come avevamo letto). Nulla di male, seppure non in splendida forma, il nostro Simo ha camminato tranquillamente in mezzo alla campagna, attraversando campi e sentieri immersi nella natura selvaggia, osservando tutto ciò che c’era intorno a noi e annusando i profumi delle piante trovate lungo il cammino.
Giunti alla spiaggia di Meli, infatti, ci siamo trovati davanti un piccolo angolo di paradiso, sarà stato per il bianco del fondale, per la pace del luogo, per la luce del tramonto che stava per scendere, ma qui ci è sembrato davvero di fare pace col mondo. Anche qui come nelle altre spiagge abbiamo trovato un chioschetto che vendeva bibite e il servizio spiaggia per il solo noleggio dei lettini (ricordatevi che in Croazia è quasi impossibile riuscire a piantare un ombrellone).
Il terzo giorno sull’isola abbiamo optato per andare con l’auto verso Losinj. Come prima tappa della nostra giornata ci siamo fermati ad Ossur, dove essendo arrivati alle 9 abbiamo assistito all’alzata del ponte che collega Losinj a Cres. (il secondo passaggio per le barche è alle 17).
Ne abbiamo approfittato per fare una passeggiata nel piccolo borgo dove abbiamo trovato una chiesa rinascimentale e i resti di un antico monastero. Non essendoci però spiaggette dove fare il bagno siamo andati oltre, addentrandoci su questa nuova isola.
Abbiamo guidato fino a Nerezine, un paesino anche questo con un porticciolo che mi era rimasto impresso da quando avevo cercato un alloggio su una di queste isole e avevo letto delle belle recensioni su questo posto. Effettivamente il paesino è molto carino e dal centro parte una bella passeggiata lungo la quale si aprono tante piccole spiaggette di ciottoli e scogli che ci sono sembrate deliziose. Siamo rimasti fino all’ora di pranzo quando dopo un bel panino con l’hamburger mangiato proprio sul lungomare di Nerezine, ci siamo rimessi in macchina per andare verso la parte centrale dell’isola.
Arrivando fino a Mali Losjini, lungo la strada principale, all’altezza del porto, abbiamo individuato una bella insenatura, all’altezza dell’incrocio per l’hotel Apoksionem, questa volta però di soli scogli. Tuttavia abbiamo notato che tra gli scogli c’erano degli accessi facili all’acqua anche grazie a delle scalette incastonate tra le pietre (oltre che come sempre gli spogliatoi e le docce) e così ci siamo fermati.
Qui essendo a ridosso degli scogli, il fondale era incantevole. Appena tuffati e indossate le maschere ci siamo ritrovati davanti interi banchi di pesci di ogni dimensione e delle bellissime stelle marine. Senza contare che ci siamo divertiti da matti a tuffarci dagli scogli e stavolta dato che la febbre sembrava davvero passata, anche il piccolo Simo si è potuto sbizzarrire.
Sulla strada del rientro, avevamo ancora voglia di mare e così ci siamo fermati in una spiaggia che ci aveva consigliato il ragazzo che ci aveva servito gli hamburger a pranzo. Tornando via da Losjini, e superata Nerezine, abbiamo trovato sulla destra un benzinaio. Appena superato il distributore, c’è un’ampia spiaggia che di pomeriggio è prevalentemente all’ombra ma decisamente facile nell’accesso. In più c’è un bellissimo chiosco che ho avuto l’impressione preparasse degli ottimi piatti a base di hamburger e carne alla griglia oltre che offrire la possibilità di lasciare dei messaggini scritti appendendoli a dei fili simili a quelli per stendere i panni!
Il giorno dopo, prima di ripartire da Cres, abbiamo trascorso qualche ora tra le vie di Cres città, fra le sue casette colorate sul porto, i negozietti di souvenir, il mercato del pesce e quello della frutta dove abbiamo comprato dei buonissimi fichi, il cui profumo ci aveva accompagnato nei giorni precedenti.
Poi prima di imbarcarci definitivamente verso la terra ferma, abbiamo fatto un’ultima deviazione per visitare Beli, un piccolo borgo arroccato su una collina. La strada che devia dalla direttrice principale è più tortuosa e stretta del previsto oltre che essere a strapiombo in alcuni punti: il rischio di trovare un’altra auto e doverci scambiare ci ha messo un pò di tensione, ma per fortuna si è trattato di pochi chilometri. Il paese è piccolissimo, molte case hanno davanti un antico pozzo, le stradine sono tutte in salita e portano nella piazzetta principale dove si affaccia la chiesa. Un paesino molto ricercato dai turisti (molti italiani) perchè vivibile e lontano dal caos delle altre zone di Cres. Molto carino da visitare, ma col senno di poi, abbiamo fatto bene a non prenotare il nostro soggiorno qui anche perchè decisamente decentrato rispetto alle spiagge e a tutto quello che c’è da vedere a Cres.
I nostri 3 giorni sono finiti qui e siamo tornati via con negli occhi i colori delle sue spiagge, nel naso gli odori della sua terra e in bocca il sapore dei piatti assaporati qui. E il motto dell’isola “Cres non stress” ci è sembrato particolarmente azzeccato!
Dove mangiare sull’isola di Cres
Alloggiando a Cres città, c’è assolutamente l’imbarazzo della scelta per ristoranti e localini tipici.
Secondo noi è meglio allontanarsi da quelli proprio sul molo, un pò troppo turistici e cercare tra le vie interne del paese.
Se non volete prendere l’auto, vi consiglio il Bistrot Melin, un delizioso ristorante nella parte alta della cittadina di Cres. Il servizio è davvero molto cortese e disponibile, parlano benissimo italiano e le porzioni davvero abbondanti. Abbiamo assaggiato il risotto ai calamari e la grigliata di pesce mista con orata, spigola calamari e scampi, davvero ottima!
Dalla parte opposta invece c’è il ristorante Gustionica Belona. Qui è d’obbligo prenotare, ha fama di uno dei migliori ristoranti di Cres e quindi è davvero molto frequentato. Qui abbiamo mangiato l’antipasto di cozze e i famosi calamari alla griglia con contorno di bietola dalmata, una vera e propria delizia per il palato. Anche qui le porzioni sono state decisamente abbondanti, peccato solo per il servizio che quella sera aveva subito qualche intoppo, cosa comunque comprensibile considerando la gente che c’era!
Se invece vi va di prendere un buon aperitivo a base di malvasia, vi suggerisco il MIRAMAR, un locale molto carino proprio sul porto. Magari accompagnate il bicchiere di vino con un tagliere a base di prosciutto crudo di Cres e formaggio di pecora al tartufo.
Se andate a Valun vi suggerisco di fermarvi al ristorante MAMALU, in uno dei suoi tavolini con la vista sul porticciolo per gustare un buon piatto di spaghetti ai frutti di mare o un’ottima grigliata di pesce.
Come raggiugnere l’isola di Cres
Siamo partiti dalla nostra tappa Istriana a Fazana in direzione Brestova, per prendere il traghetto per Cres. Siamo partiti facendo due soste a Barban e Labin e arrivando quindi intorno all’ora di pranzo al porto. L’idea poteva funzionare se non che nell’ultimo tratto di strada, a circa 2 km dall’imbarco, ci siamo imbottigliati nella coda di aiuto che dovevano imbarcarsi. Abbiamo atteso circa 2 ore prima di salire in nave e fortunatamente, su indicazione di altri turisti italiani habitué della tratta, siamo scesi a pedi a fare i biglietti (il box si trova a circa 150 mt dall’imbarco proprio lungo la strada) così abbiamo evitato il sorpasso di chi il biglietto ce l’aveva già. Considerate che se arrivate verso l’imbarco all’ora di pranzo, c’è solo un bar dove c’è poco da comprare per mangiare, quindi arrivate attrezzati, la coda in alcuni giorni può essere davvero lunga!