Dopo tanti viaggi per lavoro, andata e ritorno nella stessa giornata, abbiamo organizzato un week end lungo per scoprire cosa vedere a Milano e dintorni.
Quello che avevo sempre intercettato nelle mie visite fugaci alla città, era un grande fascino che negli ultimi 15 anni è cresciuto tanto in questa città. Da città fredda fortemente industrializzata, l’ho percepita crescere ed evolversi attraverso eventi e attività che hanno arricchito e completato una metropoli (perchè di fatto lo è) con una componente storico-artistica piuttosto importante.
Perciò alla fine del nostro week end lungo, posso dire che Milano mi è piaciuta tanto che meriterebbe di essere vissuta per qualche giorno in più, c’è davvero tantissimo da visitare!
Veniamo a quello che siamo riusciti a visitare compatibilmente al tempo, il meteo (pioveva a dirotto) e le regole anti-covid per la prenotazione delle visite.
Cominciamo quindi con 8 cose da vedere assolutamente a Milano e dintorni
1 – Il Duomo
L’opera più imponente della città è senza dubbio il Duomo, la cui costruzione si è prolungata per cinque secoli a partire dal 1386 quando iniziarono i lavori. Il marmo bianco si erge in un mix di stile tra cui prevale quello gotico, incastonando statue, guglie e architravi. Gli altri stili visibili sono quello barocco che si manifesta nei portali e nei finestroni, quello neogotico e quello di primo Ottocento ripreso nella struttura a “capanna”. Sulla sua sommità si erge la famosa Madonnina, in rame dorato, simbolo indiscusso della città.
La facciata attualmente visibile fu ultimata da Napoleone che contribuì al completamento dei lavori della cattedrale.
Le statue presenti sono oltre 3.000 e rappresentano santi, martiri e figure sacre. Alcune molto particolari, merita soffermarsi e cercarne qualcuna caratteristica, come Sant’Erasmo con la pancia squarciata o Santa Margherita con il diavolo al guinzaglio
La cattedrale sorge dove un tempo si ergeva la Basilica di Santa Maria Maggiore e di Santa Tecla. Dall’interno della chiesa è possibile scendere al piano sottostante e visitare appunto i resti delle due precedenti chiese.
La struttura interna è a croce latina, divisa in cinque navate, con 52 pilastri e dove una della cose più caratteristiche è certamente la presenza di bellissime vetrate con soggetti religiosi e il rosone centrale con lo stemma dei Visconi.
Oltre a visitarla nell’interno, abbiamo acquistato il biglietto per salire 250 gradini per affacciarci dalle terrazze e camminare sul tetto del Duomo. Da qui si possono toccare quasi con mano le 135 guglie alte circa 17 metri che in questa struttura non hanno solo una funziona decorativa ma anche di sostegno. La guglia principale è quella dove oggi si trova la Madonnina alta 108 da terra. E da quassù è veramente ben visibile.
2 – La Galleria Vittorio Emanuele
Si tratta forse del tratto più rappresentativo della città. Da Piazza Duomo si può imboccare direttamente la galleria che la collega alla Piazza della Scala. Deve il suo nome al re Vittorio Emanuele II che la inaugurò nel 1867.
La sua copertura in ferro e vetro, sovrasta la struttura a croce alta 47 metri.
Al suo interno, la tradizione vuole che si facciano tre giri sulle palle del toro che si trova disegnato sul pavimento. Al centro della galleria sono infatti presenti le effigi di quattro città italiane: il toro che rappresenta Torino, la croce di Milano, il giglio di Firenze e la lupa di Roma. In alto invece è possibile ammirare le rappresentazioni dei 4 continenti.
Oggi la galleria è il salotto buono di Milano, dove passeggiare per farsi notare, fermarsi a prendere un caffè e guardare le vetrine dei negozi chic che si trovano all’interno.
3 – Piazza dei Mercanti
Questa piazza di origine medioevale rappresenta il fulcro del borgo dell’epoca in cui è stata realizzata, dove avvenivano gli scambi commerciali. Ai suoi lati sorgono quattro palazzi: il Palazzo della Ragione è il principale. Si tratta dell’edificio che un tempo ospitava la magistratura ed è composto da un loggiato a sette campate.
Di fronte si trova la Loggia degli Osii, a destra le scuole palatine e a sinistra la Casa del Panigarola. Il pozzo al centro fu costruito invece nel XVI secolo.
La piazza fu anche luogo di giustizia: da una delle finestre del Palazzo della Ragione veniva infatti calata una fune destinata ai condannati e in piazza si trovava il carcere. Pare inoltre che vicino al pozzo ci fosse anche la ‘pietra dei falliti‘, una pietra spigolosa sulla quale venivano fatti sedere a natiche nude i debitori prima della sentenza così da essere umiliati pubblicamente.
Un’ultima curiosità legata alla piazza è la presenza della scrofa semilanuta, un bassorilievo che si trova su un arco del palazzo della Ragione. A questo animale pare sia legato il nome di Milano. Secondo la leggenda un capo celtico che andò in cerca di terre da coltivare, vide in sogno una dea che gli indicò un luogo dove fondare una città. L’uomo parti alla ricerca di questa terra e si imbattè in mezzo alla Pianura Padana in una scrofa semilanuta che nella sua tradizione è simbolo propiziatorio, così si fermo in quel punto e decise che quello era il luogo dove fondare la città di Mediolanum.
4 – Piazza Gae Aulenti
Arrivando da Corso Como, anche questo interamente riqualificato e oggi centro della movida milanese, si accede a Piazza Gae Aulenti dove si viene catapultati subito in mezzo a panchine con fontane di acqua, negozi e palazzi dove hanno sede molte multinazionali dell’area tech.
Guardando oltre la piazza si scorgono subito due palazzi: la torre dell’Unicredit con il suo pennacchio che richiama la mosceha di Samara in Iraq e il famoso edificio conosciuto come il bosco verticale, il grattacielo nero sui cui balconi sporgono (non causalmente) fitte e numerose piante ben visibili anche da lontano.
5 – I Navigli
Quando si arriva in questo quartiere si ha la sensazione di essere trasportati altrove dato che ci si trova davanti un paesaggio inaspettato. Canali grandi e piccoli, ballatoi e cortili nascosti su cui si affacciano le “case di ringhiera” e vicoli caratteristici, tutti contornati da locali e bar dove i milanesi si fermano (a tutte le ore) a bere un aperitivo.
La zona nasce dai tempi in cui questi canali collegavano il Lago Maggiore e il lago di Como a Milano e venivano usati per il commercio in città. La Darsena circondava la città ma oggi sono rimasti visibili solo il Naviglio grande e quello Pavese.
Il primo risale al XII secolo e fu costruito per irrigare i campi. Poi fu reso navigabile e collegato al fossato che circondava la città per far arrivare le imbarcazioni fino in Piazza Duomo.
Il Naviglio Pavese collegava invece la città al Ticino e fu completato da Napoleone. Oggi ospita barconi con locali notturni.
All’incrocio dei due canali si trova la Darsena, quello che un tempo era un vero porto di arrivo e partenza delle barche da Milano.
Passeggiando lungo i Navigli, si trova il Vicolo dei Lavandai, un angolo molto caratteristico e fuori dal tempo dove sorgeva appunto un lavatoio rimasto in funzione fino agli anni ’50.
Cosa vedere a Milano e dintorni
6- Museo della Scienza e della Tecnica
Questo museo super adatto ai bambini, è stata una vera e propria scoperta. Al suo interno è infatti presente un importante tributo a Leonardo Da Vinci con una ricca esposizione dei suoi disegni, dei suoi prototipi, delle opere di pittura, appunti ed esperimenti fatti dal genio toscano.
Nel Museo ci sono poi esposizioni permanenti, ma anche la possibilità di prenotare con il biglietto di ingresso, un laboratorio o una visita guidata.
Noi abbiamo scelto la visita accompagnata al padiglione ferroviario e a quello aeronavale.
Altre zone molto affascinanti e piene di esperimenti tutti da provare sono l’area dedicata alle telecomunicazioni, allo spazio, al cibo e alla sostenibilità.
Una delle esposizioni che mi ha fatto più riflettere è comunque quella temporanea SOCIOCROMIE che ripercorre 100 anni di storia attraverso fatti ed eventi nominati attraverso l’uso dei colori: 25 cromotipi che rappresentano nel gergo comune eventi di ogni natura: dalle brigate rosse ai black bloc, dalla notte bianca al telefono azzurro, dalle quote rosa al black friday, dal pallone d’oro e maglia rosa fino all’istituzione del termine zona rossa.
7 – Museo Storico Alfa Romeo
Il museo si trova ad Arese, poco fuori Milano, esattamente dove sorgeva lo stabilimento italiano più grande del marchio Alfa Romeo.
Il museo fu inaugurato nel 1976 ma in seguito alla dismissione del sito produttivo e alla conseguente perdita della funzione direzionale della sede di Arese fu chiuso nel 2011. Oggi è nuovamente visitabile (solo su prenotazione) con una bellissima e ampia esposizione che ripercorrono la gloria dell’Alfa Romeo e delle persone che hanno fatto grande questo marchio.
Il museo è diviso in tre aree.
La timeline – dal 1910 al futuro
Il percorso qui inizia con un pò di storia sul logo e sui traguardi raggiunti e quasi subito si viene immersi nell’area dove sono esposte le auto più vecchie: dai modelli da corsa, a quelli che hanno corso la Mille Miglia, dalla 24 HP alle granturismo degli anni Venti e Trenta. Ovviamente sono poi presenti i modelli da sogno del secondo dopoguerra, la grande epoca segnata dalla Giulia e dalla Giulietta e successivamente dalle sportive Alfetta e Alfasud.
Bellezza – Fascino italiano
In questa area sono invece esposti i modello che si sono distinti nel design, anche grazie alla firma di alcuni famosi costruttori. Molti modelli sono stati utilizzati in pellicole cinematografiche per risaltare le scene e dare lustro agli attori.
Oltre a questi sono anche esposti tutti i più famosi prototipi che per varie ragioni non sono mai andate in commercio.
Velocità – Cuore Sportivo
Questa è invece l’esposizione in cui i protagonisti sono Nino Farina e Juan Manuel Fangio avendo dominato i primi due campionati di Formula 1 con la mitica Alfetta.
Infine ci sono i modelli Alfa Romeo usati negli anni 70 dai Carabinieri e successivamente dall’esercito e dalla Polizia.
Per visitare il museo, è disponibile una App da scaricare e che farà da audioguida all’interno, spiegandovi modello per modello, epoca dopo epoca, la storia di questo grande marchio e dei uomini e delle donne che lo hanno reso tale con dedizione, impegno e l’orgoglio di far parte di questa azienda.
8 – Il Murales di Fraintesa
Una tappa che vi consiglio di fare è quella per vedere il bellissimo murales dedicato a Fraintesa davanti al cimitero monumentale. Francesca Barbieri era una travel blogger tra le più famose in Italia, che ha iniziato il suo giro del mondo dopo aver annunciato la sua battaglia (allora vinta) contro il cancro. Ma quel giro del mondo fu però interrotto dal ripresentarsi improvviso della malattia. Malattia che poi l’ha portata via. Ma Francesca ha fatto e lasciato tantissimo, primo su tutti il suo incoraggiamento alla vita, a non dare per scontato nulla e a cogliere tutte le occasioni che ci si possono presentare.
Il murales, realizzato grazie al suo compagno Andrea Riscassi, è opera di Stereal , rappresenta il suo modo di essere e con lei sono rappresentate tutte le cose e le parole che per lei avevano un significato.
Cosa vedere a Milano e dintorni
Piaciuto il nostro itinerario a Milano?
In realtà c’è un’altra cosa famosissima che avremmo voluto vedere ma non siamo riusciti per via delle restrizioni anti-Covid. E’ accessibile infatti solo su prenotazione, ma con numeri limitatissimi e non siamo riusciti a trovare i biglietti per quei giorni.
Secondo voi quale è? Vi dò un indizio: si trova all’interno di una chiesa!
Vi aspetto nei commenti!