La Casa sul Fiume di Lena Manta è la storia di una saga familiare. 5 figlie femmine inseguono le loro ambizioni fuggendo lontano, ma con un’unica e comune consapevolezzaHo comprato La Casa sul Fiume di Lena Manta al supermercato. Sapete quegli scaffali vicino alle casse dove inevitabilmente casca l’occhio (per lo meno a me) quando mi avvicino a pagare la spesa.
Ultimamente le saghe familiari mi attirano molto.
La Casa sul Fiume – la trama
Il libro inizia alle pendici del monte Olimpo in Grecia dove vivono Teodora e Gheràsimos, una coppia conosciutasi giovanissima, innamoratissimi e decisi a formare una famiglia quanto prima.
L’arrivo di 5 figlie femmine suggella il loro amore e dà inizio ad una storia familiare fatta di grandi sofferenze, fughe, intrighi amorosi e passioni inseguite.
Dopo la scomparsa prematura del padre, le 5 figlie iniziano a vivere come tormento interiore il fatto di vivere in un piccolo villaggio dell’entroterra senza prospettive e dove la loro intraprendenza sembra frenata.
Così una alla volta, inseguendo amori capitati per caso e sogni di un futuro più avvincente, scappano via dal villaggio, lasciando sola e disperata la loro madre.
Si aprenno la strada verso una vita, a volte complicata, ma in ogni caso lontana dalla casa sul fiume che le ha viste crescere.
Le 5 ragazze si trovano davanti 5 vite travagliate, piene di imprevisti, disgrazie e intrighi. Ed emergono 5 donne a tratti dissolute, a tratti infelici, a tratti combattive in nome di quei valori che la loro mamma aveva cercato di trasmettere loro prima di lasciarle andare. E alla fine ogni vicenda farà loro riscoprire cosa è più importante nella vita.
5 destini che alla fine si intrecceranno al destino che è stato della loro madre e al luogo da cui tutto ha avuto inizio: la casa sul fiume.
La Casa sul Fiume – la mia recensione
Il libro è scorrevole e si viene travolti dalle vicende delle 5 sorelle. In alcuni tratti non ho apprezzato il carattere dissoluto e di facile perdizione della donna. Per fortuna non tutte le protagoniste sono caratterizzate così e poi comunque la riflessione finale che ciascuna di loro fa sui veri valori della vita, fa riflettere.
“Se un giorno non riuscirai a resistere alle tentazioni, ricordati che qui, in questo angolo di mondo, troverai sempre il fiume ad aspettarti, pronto ad accoglierti nelle sue acque per purificarti.”
Visto il successo del mio post sui 5 regali di Natale utili per chi viaggia, ho pensato di darvi un pò di idee di regali originali per bambini che viaggiano con mamma e papà.
Anche questi sono oggetti che ho personalmente già acquistato per mio figlio in vista di un viaggio o per altri suoi amichetti. In alcuni casi si tratta invece di cose che fanno parte della nostra wish list e nel post vi spiegherò perchè.
Si tratta essenzialmente di regali utili (più o meno impegnativi nel prezzo) per preparare i bambini al viaggio, per farli viaggiare comodi, per intrattenerli durante gli spostamenti (treno, aereo o auto) o magari per ingannare quei tempi morti di una vacanza che spesso con i bimbi sono difficili da passare (Es. quando si è al ristorante in attesa di essere serviti).
Ai piedi del Monte Amiata, in località Bagni di San Filippo nel cuore della Val D’Orcia, si trovano le Terme San Filippo. Noi non ne avevamo mai sentito parlare fino a che questa estate una nostra amica non ci ha raccontato la sua esperienza e ci ha fatto vedere delle bellissime foto.
Abbiamo quindi preso nota e trovandoci in zona, abbiamo deciso di andarci, approfittando tra l’altro di una giornata di tregua dopo una settimana ininterotta di pioggia.
Terme San Filippo – come arrivare
Per raggiungere la sorgente termale libera, si deve arrivare presso la località Bagni San Filippo a Castiglion d’Orcia che dista circa 2 ore da Firenze e 1 ora scarsa da Castiglion del Lago in Umbria dove ci trovavamo noi. Arrivati nel piccolo borgo, si devono seguire le indicazioni per le terme libere, parcheggiare l’auto lungo la strada in discesa e proseguire a piedi dentro al bosco. All’ingresso si trovano i bagni (chimici) e qualche tavolo da pic-nic. Bagni non ce ne sono altri, mentre per pranzare si può tranquillamente trovare un posticino all’ombra anche seduti davanti alle vasche termali.
Terme San Filippo – il percorso
Dopo pochi minuti di cammino, si arriva alle prime due pozze ma vi consiglio di non fermarvi e proseguire perchè lo spettacolo è certamente più avanti e queste due pozze non sono poi così calde perchè, tra l’altro, incrociandosi con l’acqua del fiume non riescono a mantenere l’acqua ad alta temperatura.
Seguendo il percorso del torrente Fosso Bianco si scende nel fitto bosco fino a trovarsi, dopo una decina di minuti, al cospetto della Balena Bianca.
Si tratta di un enorme blocco di calcare bianco brillante, chiamato così proprio per la somiglianza con la bocca di una balena e sui cui scorrono le acque termali che qui sgorgano a 48 gradi, formando una cascata caldissima. Alla vostra destra, si aprono poi un pò di piscine naturali in cui si riversa la sorgente.
Ricordate che è vietato arrampicarsi sulla Balena Bianca data la fragilità del calcare.
La quantità d’acqua che sgorga dalla sorgente cambia spesso e anche i colori della formazione calcarea offrono continuamente uno spettacolo diverso. Per esempio in autunno e inverno, quando le acque termali si mescolano con la pioggia che contiene materiale organico, la roccia assume delle sfumature marroni e rossastre.
Ai piedi dell’enorme roccia, con le spalle appoggiate alla parete su cui scorreva la cascata calda, ci siamo goduti gli effetti rigenerativi delle acque termali, facendo anche qualche impacco con il fango termale che si trova nel fondo delle pozze e che ci ha reso la pelle morbida e levigata.
Le acque delle Terme San Filippo hanno proprietà analgesiche e anti infiammattorie e sgorgano in una zona, la Val d’Orcia, che è nota fin dall’antichità per questo tipo di sorgenti di cui è molto ricca.
Noi abbiamo trovato un bel pò di gente e anche tante famiglie. Vista la temperatura dell’acqua e la conformazione delle vasche, consiglio la visita alle famiglie con bambini di almeno 5/6 anni.
Terme di San Filippo – cosa portare
Le terme sono accessibili e libere tutto l’anno. Non ci sono spogliatoi quindi il mio consiglio è di indossare il costume a casa e portare un paio di teli per asciugarsi e cambiarsi una volta usciti dalle pozze. Utili anche delle scarpe infradito per raggiungere l’acqua o meglio ancora le scarpette da scoglio (tipo queste che trovate su Amazon) soprattutto se non amate il contatto con il fondale melmoso.
Indispensabile poi un sacchetto dove rimettere la roba bagnata e una bottiglia di acqua dolce per sciacquarsi mani e viso dato che la sorgente lascia addosso una patina bianca che può risultare fastidiosa, specie ai bambini!
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In una domenica mattina di Fase 3 post lockdown abbiamo deciso di visitare uno dei musei più gettonati di Firenze, la Galleria dell’Accademia ovvero il luogo dove si trova il David di Michelangelo.
Era un sogno che nostro figlio Simone coltivava da molto tempo e allora, “approfittando” di questo momento in cui Firenze è purtroppo ancora senza visitatori ed è nel frattempo tornata in mano ai fiorentini, abbiamo deciso di goderci un paio di ore a fare noi i turisti nella nostra città.
Molti si lasciano affascinare dalla bellissima copia del David che troneggia in Piazza Signoria proprio accanto all’ingresso di Palazzo Vecchio, oppure dalla seconda copia che si erge nel centro di Piazzale Michelangelo e che sembra proteggere Firenze dall’altro.
Invece nessuna di queste due è l’originale, che invece si trova all’interno della Galleria dell’Accademia. L’originale è rimasta infatti in Piazza Signoria fino al 1910, ma poi fu trasferita all’interno del museo per evitare che si deteriorasse.
All’interno dell’Accademia sono presenti due sale molto ricche di opere e dedicate alla pittura del XIII-XIV secolo e a quella del XV secolo con opere del Perugino, di Botticelli, del Ghirlandaio e di Filippino Lippi.
La più ricca è senza dubbio la Sala del Colosso dove al centro troneggia il modello in gesso di Giambologna per il Ratto delle Sabine, bellissimo esempio di scultura cinquecentesca, il cui originale si trova sotto la Loggia dei Lanzi in Piazza Signoria.
Ma la sala più impressionante, dove si vive un vero e proprio crescendo di emozioni è senza dubbio la Sala dei Prigioni. Qui in prima battuta si trovano le 4 statue incompiute di Michelangelo, commissionategli per la tomba di Papa Giulio II. Si chiamano appunto i Prigioni e rappresentano le allegorie dell’anima imprigionata nel corpo.
In fondo alla sala si raggiunge invece l’apice della perfezione ammirando la statua più famosa del Rinascimento: il David di Michelangelo. Giorgio Vasari cercò di raccontare la bellezza di questa statua e le ragioni della meraviglia davanti alla visione del David dicendo che la statua superava in bellezza e maestria tutte le sculture viste fino ad allora e che non valeva la pena guardarne più altre.
Nel 1501 l’Opera del Duomo concesse a Michelangelo di lavorare un blocco di marmo di Carrara che era “avanzato” nel cantiere della Cattedrale di Firenze Santa Maria del Duomo. Michelangelo impiegò due anni per scolpirla e il 24 giugno del 1503 presentò alla città la sua opera.
La statua rappresenta il giovane David nel momento precedente al suo scontro con Golia: si vede infatti che possiede una pietra nella mano destra e una fionda appoggiata sulla spalla sinistra. Ma non tutti la pensano allo stesso modo. Alcuni studiosi infatti sostengono che la frombola sia appena visibile a conferma del fatto che la vittoria ottenuta sul gigante fosse solo merito dell’intelletto e dell’innocenza del giovane e non delle armi usate.
Dopo averla mostrata alla città, cittadini e autorità però iniziarono a pensare che fosse riduttivo porla all’interno della Cattedrale così fu deciso di trasferirla in Piazza Signoria dove ci rimase fino ai primi del ‘900.
Il David di Michelangelo diventò quindi simbolo di libertà e civiltà negli anni in cui la giovane Repubblica di Firenze era sotto assedio dai nemici.
Siamo rimasti incantati dalla bellezza di questa statua: i muscoli così definiti con ogni fibra del corpo che sembra tesa e pronta per combattere ed avere la meglio. Al tempo stesso ha uno sguardo molto concentrato quasi a voler combattere la sua battaglia solo con l’intelletto. Quindi in sostanza, forza e intelletto si uniscono per combattere il nemico.
Inoltre c’è un altro particolare da notare, ovvero la testa e le mani che sembrano più grandi rispetto al resto del corpo. Pare che Michelangelo abbia agito di proposito per sottolineare quanto la mente sia ciò che contraddistingue l’uomo dagli animali, mentre le mani siano il mezzo che la testa utilizza per dare forma alle idee.
Insomma una vero e proprio capolavoro simbolico, orgoglio da allora della città di Firenze.
Dove si trova il David di Michelangelo – informazioni per la visita
In questo periodo, è possibile visitare la Galleria al prezzo scontato di 8€. Noi abbiamo optato per prenotare la visita, chiamando il numero +39 055 294883 e pagando 4€ a biglietto per la prenotazione (i minori di 18 anni pagano solo la prenotazione). All’interno della galleria è possibile fare le fotografie senza però usare il flash.
All’ingresso viene consigliato di scaricare l’App The Right Distance che vi avvertirà se qualche visitatore si avvicinerà troppo a voi. Poi è obbligatorio sanificare le mani, tenere la mascherina e ovviamente viene misurata la temperatura corporea.
Al momento l’utilizzo delle audioguide è sospeso ma accanto ad ogni opera troverete i pannelli con le descrizioni.
Stai programmando un weekend a Firenze? Io per le città italiane mi affido sempre alle guide Pocket della Lonely Planet con tutte le informazioni più importanti e comode e leggere da mettere in borsa!
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