Proprio come te di Nick Hornby – la mia recensione

Nick Hornby è l’autore che mi ha accompagnato e catalizzato durante gli anni dell’università. L’ho ripreso in mano dopo un pò di anni con grandi aspettative, per leggere “Proprio come te” opera di Nick Hornby del 2019.

Se avessi scritto la recensione del libro Proprio come te di Nick Hornby, subito dopo averlo letto tutto, avrei detto di aver avuto una grande delusione. La scrittura mi era apparsa sotto tono, la storia mediocre e la Londra in cui è ambientata troppo presa da altre vicende di attualità da riuscire ad elaborare una storia ad altà intesità.

Ho lasciato passare un pò di tempo e ho metabolizzato il messaggio che viene fuori dal libro, riflettendo su ciò che Hornby ha voluto trasmettere.

Sono rimasta convinta che leggere i suoi romanzi a 20 e a (quasi) 40 anni abbia una presa completamente diversa. Ma questo libro si porta dietro la volontà di unire 2 persone seppure così diverse tra loro, oltre le convenzioni sociali e i timori personali.

Lucy è un insegnate bianca di 42 anni, da poco separata da un uomo che ha fatto dell’alcol la sua vita e con due figli adolescenti.

Joseph è il macellaio 22enn del quartiere, dalla pelle nera e che arrotonda lo stipendio con altri lavoretti tra cui fare il deejay per dare spazio alla sua passione per la musica.

Sullo sfondo un paese, l’Inghilterra, ala prese con il referendum per la Brexit che rischia di decretarne l’uscita dall’Europa. Lucy e Joseph appartengono a due generazioni diverse, due mondi lontani, due culture distanti e due estrazioni sociali completamente opposte.

Perciò faticano ad ammettere che il loro legame non si basa solo su un’attrazione fisica, non è passeggero e non possono far finta che non li stia unendo ogni giorno di più.

I figli di Lucy si legano al giovane 22enne, ritrovando una sintonia con una voce maschile adulta che credevano di aver perso dopo le vicissitudini passate con il loro padre.

Ma nonostante ciò, tutto e tutti sembrano remare contro la loro unione: la madre di Joseph che non vede nella coppia alcun futuro, gli amici londinesi di Lucy che faticano a capire cosa possa esserci tra loro. Ma Lucy e Joseph vanno avanti, combattuti tra il remain e il leave, come nel referendum che andranno a votare.

Arriveranno a trovare la risposta per il loro futuro dando più importanza alle affinità che non alle differenze?

da Proprio come te di Nick Hornby

“E proprio per questo Lucy era speciale: lei lo tirava dentro il presente [….] E forse in questo no c’era futuro, ma c’era il presente e proprio in questo consiste la vita!

Una scrittura senza scossoni nè grandi colpi di scena. Ma che alla fine si porta dietro un messaggio profondo nella ricerca delle affinità.

Le 10 piazze più belle d’Italia

Qualche tempo fa ho pubblicato la foto di Piazza Santa Croce a Firenze, scattata durante un giro in bici fatto in una Firenze deserta, post lockdown. Nel post ho spiegato le ragioni per le quali questa piazza sia la più bella di Firenze e ho chiesto ad amici e follower di raccontarmi quale sia la loro piazza del cuore.
Così ho raccolto i commenti e qualche ricordo dei miei viaggi per questo articolo che alla fine fa, a tutti gli effetti, una panoramica delle 10 piazze più belle d’Italia.

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza Santa Croce a Firenze

piazze_piu_belle_italia_firenzeE’ una delle piazze più importanti di Firenze e anche la mia preferita. La Chiesa di Santa Croce che si affaccia sulla piazza è la più grande chiesa francescana del mondo, anche soprannominata il Pantheon degli artisti o Tempio delle Glorie italiane.

Al suo interno sono infatti sepolti grandi nomi della cultura e della storia italiana: da Michelangelo Buonarroti a Galileo Galilei, da Ugo Foscolo a Niccoló Macchiavelli. Ma la chiesa ospita anche tra le più belle e famose opere di Brunelleschi, Giotto e Donatello.

Nella piazza, accanto alla Chiesa si erge poi la statua di Dante, risalente al 1865, anno delle fastose celebrazioni dantesche. Molti potrebbero pensare di trovare sepolto all’interno della chiesa anche il celebre sommo poeta, ma in realtà il sarcofago è vuoto poichè le sue spoglie si trovano a Ravenna.

Il perimetro della piazza è circondato da bellissimi palazzi di epoca medioevali dove oggi, nei piani bassi si trovano molti negozi di pelletteria e bar.

La piazza è anche teatro di grandi manifestazioni, una su tutte il calcio storico fiorentino che si tiene ogni anno a giugno. Le 4 squadre (Blu, Rossi, Bianchi e Verdi) che rappresentano i 4 quartieri storici di Firenze (Santa Croce, Santa Maria Novella, Santo Spirito e San Giovanni) si sfidano in 3 partite molto accese dato che le regole del gioco sono molto “violente”, pensate che è consentito colpire l’avversario a testate e gomitate. E’ per questo che spesso le partite finiscono in rissa tra le urla degli spettatori!

L’ultima partita si gioca il giorno di San Giovanni, patrono di Firenze ed è sempre accompagnata da uno spettacolo degli sbandieratori e da una sfilata in costume.

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza San Marco a Venezia

I ricordi di Roberta di In viaggio con Lollo mi hanno portato in questa bellissima piazza. Roberta ha ricordato quando camminava tra le pozzanghere della piazza ascoltando Besame Mucho in sottofondo, in un’atmosfera che non è riuscita a ritrovare altrove. E come darle torto.

I miei primi ricordi di questa piazza risalgono alle foto sfogliate negli album di famiglia, di una piccolissima me seduta per terra a dare da mangiare ai piccioni. L’ultima visita risale invece a pochi anni fa, in un caldo settembre che ancora affollava Venezia di turisti.

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Piazza San Marco è il luogo simbolo della città, soprannominato addirittura il Salotto D’Europa.

Si compone in realtà di tre piazze:

  • Piazza San Marco, la zona più estesa che è racchiusa tra le Procuratie vecchie e nuove e dove si affaccia la famosissima basilica ma anche li campanile. Sapete che il campanile è formato da 5 diverse campane, ognuna con un proprio nome ed una propria funzione? Servivano infatti a scandire differentemente i momenti della giornata ma anche per comunicare fatti e appuntamenti importanti per la città
  • Piazzetta San Marco che è quella  che si affaccia sul bacino di San Marco. Ai lati le facciate della biblioteca Marciana e della Zecca. Avvicinandosi al mare troneggiano le Colonne di San Marco e San Teodoro, dedicate all’attuale e al precedente patrono della città
  • Piazzetta dei Leoncini, chiamata così per la presenza di due statue a forma di leone

Non so voi ma nella mia lista dei desideri, vorrei essere in questa piazza in occasione del famoso Carnevale.

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza Vecchia a Bergamo Alta

Hilary (Con quel nome da straniera) mi ha invece catapultato in una città che non conosco e di cui ho da poco scoperto l’esistenza di una città alta e bassa.

La sua piazza del cuore è la Piazza Vecchia con il Campanone che svetta e la fontana Contarini con i leoni. Questa piazza un tempo rappresentava il centro politico e sociale della città. Ancora oggi è luogo di incontro su cui si affacciano il Palazzo della Ragione e il Palazzo Nuovo, un tempo sede del comune e oggi Biblioteca.

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Se volete saperne di più sulla piazza e su cosa visitare a Bergamo, vi consiglio di leggere l’articolo di Francesca Sparaco, alias MumWhatElse che racconta Cosa fare a Bergamo con i bambini

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza Maggiore a Bologna

La mia amica Eleonora ha invece scelto Bologna e Piazza Maggiore come suo luogo del cuore. Come darle torto. Se non mi fossi trasferita a Firenze per l’università, avrei scelto certamente Bologna!

Su questa piazza, cuore pulsante della città, si affacciano i più importanti edifici medievali: il Palazzo del Podestà, la basilica gotica di San Petronio, il Palazzo dei Banchi con il portico diell’Archigginasio, sede medioevale dell’Università di Bologna e oggi sede di una delle biblioteche più ricche d’Europa.

Nella piazza troneggia poi la famosa statua di Nettuno realizzata dal Giambologna. Lo sapete che la statua è oggetto di una curiosa illusione ottica? Il Giambologna infatti creo la statua con l’indicazione di non dare evidenza agli organi maschili, cercando addirittura di mimetizzarli. Questo però avrebbe spoporzionato la statua. Quindi per vendicarsi, l’artista realizzò la mano posizionandola in un modo tale che, osservandola da una certa prospettiva (dai gradini della Sala Borsa), sembrasse si avesse l’illusione di vedere addirittura un membro eretto!

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza Navona a Roma

piazze_piu_belle_italia_romaE’ una delle piazze più ricche di Roma, espressione di una Roma barocca. Ho ricordi di ogni tipo di questa piazza, affollata durante il mercato dell’Epifania, pacifica nelle calde sere d’estate, con il tepore dell’autunno.

La sua forma deriva dallo stadio di Domiziano che aveva una capienza di oltre 30.000 spettatori e da cui ha ereditato la forma rettangolare con uno dei lati corti a forma curva, lo stesso dove poi nel Rinascimento furono costruite chiese e palazzi.

3 fontane troneggiano nella piazza. La fontana del Moro costruita sotto l’influenza del Bernini, la fontana dei Fiumi con l’obelisco, costruita dallo stesso Bernini e in cui sono rappresentati i 4 fiumi principali dell’epoca: il Nilo, il Danubio, il Gange e il Río de la Plata.

Infine la fontana del Nettuno che rimase disadorna per lungo periodo fino a che nel XXIX secolo non fu completata con il dio dell’acqua che combatte con il suo tridente contro un polipo.

 

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza del Plebiscito a Napoli

Questa piazza è impressa nella mia memoria come la Piazza dei grandi concerti, primi fra tutti quelli del grande Pino Daniele.

Fu edificata nell’Ottocento con un colonnato ispirato a quello del Bernini di Piazza San Pietro, chiamata così dopo il plebiscito del 21 ottobre 1860 decretò l’annessione del Regno delle due Sicilie al Regno d’Italia. 25 mila metri quadrati circondati da monumenti: dalla Basilica di San Francesco di Paola, al palazzo Salerno, al palazzo della Prefettura, fino al Palazzo Reale, una delle quattro residenze reali dei Borbone risalente al 1600.

Piazza Plebiscito tra le 10 piazze più belle d'Italia

Sapete perchè molti turisti provano ad attraversare la piazza bendati, cercando i passare in mezzo alle due statue a cavallo di Antonio Canova?

La verità che è pare sia un’impresa impossibile, a causa di una maledizione della regina Margherita che, secondo la tradizione, pare fosse disposta a concedere la grazia ad uno dei suoi prigionieri a patto che riuscisse ad attraversare la piazza partendo dalla porta di Palazzo Reale. Non ci riuscì mai nessuno e pare che la maledizione duri ancora adesso.

[Leggi anche Weekend a Napoli: cosa vedere e dove mangiare]

 

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza delle Erbe a Verona

piazze_piu_belle_italia_veronaSono tornata a Verona la scorsa estate dopo ben 25 anni e sono rimasta molto affascinata dal suo centro storico, ricco di storia, di vita pulsante e del suo fascino.

La Piazza delle Erbe è la piazza più antica della città. La sua costruzione risale infatti ai tempi dei romani che qui crearono il loro foro. Solo nel XIV secolo prese il nome di piazza delle Erbe dato che qui si teneva una grande mercato di frutta e verdura che tutt’ora colora la piazza.

Su di essa si affacciano molti edifici storici: il palazzo della Ragione, la torre dei Lamberti, le Case Mazzanti, edifici antichissimi di Verona decorati con affreschi che rappresentano l’Ignoranza, la Prudenza e l’Invidia.

Poi c’è Palazzo Maffei e la torre delle Ore chiamato così perchè su di essa è posto un antichissimo orologio meccanico a campana. Infine sul lato occidentale si può ammirare il Domus Mercatorum, sede nel 1300 delle Arti e dei Mestieri.

Nel centro della piazza, si trova la Fontana Madonna Verona: il corpo femminile della statua è circondata dalle effigi dei re del passato, raffigurando una vera e propria signora medioevale, simbolo della ricchezza e dello splendore della città.

A caratterizzare ancora di più la statua e a confermare questa simbologia, l’incisione leggibile tra le mani della figura femminile dove si legge
“Questa città è dispensatrice di giustizia e amante della lode”.

 

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza San Carlo a Torino

L’eleganza di Torino assume la sua massima espressione in Piazza San Carlo, un vero e proprio salotto per la città. Un tempo era la Piazza Reale, ma Maria Cristina di Francia, moglie di Vittorio Amedeo I di Savoia la trasformò perchè nostalgica della sua Parigi. E in effetti sembra di essere proprio in una piazza della capitale francese.

Nella piazza si erge una delle statue più famose di Torino, quella del duca Emanuele a cavallo che ringuaina la spada dopo la battaglia vinta di San Quintino. Duca al quale viene riconosciuto il merito di aver portato la Sacra Sindone in città nel 1578.

Le 10 piazze piu belle d'Italia Torino

Sulla piazza si affacciano le chiese gemelle di Santa Cristina e San Carlo Borromeo, nate però a qualche decennio di differenza.

Oltre alla sua bellezza, la piazza è famosa per il suo ruolo sociale avuto fin dalla sua costruzione. Ai lati della piazza infatti, sotto i portici sorgono da sempre caffè dove nobili e letterati si sono soffermati un tempo e dove ancora oggi i torinesi si ritrovano.

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza Unità d’Italia a Trieste

Questa è un’altra piazza legata a doppio filo con la storia del nostro paese. Affacciata sul Golfo di Trieste, deve il suo nome all’annessione della città all’Italia il 4 novembre 1918, dopo oltre 550 anni di dominio asburgico.

Le 10 Piazze più belle d'Italia - Trieste

Sulla piazza si affacciano i più bei palazzi della dominazione austriaca:

  • il palazzo della Luogotenenza austriaca
  • il palazzo Stratti dove in cima si possono ammirare delle allegorie di fortuna e progresso rappresentanti la città di Trieste
  • il palazzo Modello
  • il Municipio, ribattezzato dai triestini Palazzo Cheba per la sua struttura simile ad una gigantesca gabbia per uccelli ma anche Palazzo Sipario in quanto con la sua imponenza nascondeva le brutture della Cittavecchia dietro di sè.
  • il palazzo Pitteri, il più antico della piazza
  • il Grand Hotel Duchi d’Aosta
  • il palazzo della compagnia di navigazione Lloyd Austriaco di Navigazione

Osservandola dal mare si ha la sensazione di essere abbracciati e accolti da questa piazza a ferro di cavallo sul Golfo.

Nei pressi del Municipio si trova la Fontana dei Continenti, che come a Roma, vengono rappresentati da quattro importanti fiumi: il Gange, il Mississippi, il Danubio e il Nilo.

Fate caso al fatto che manca però un continente, visto che quando fu costruita nel 1751, l’Oceania, e in particolare l’Australia, non era ancora stata scoperta.

Sono passata velocemente da questa città e questa piazza ma ci tornerò perchè voglio assolutamente vederla al tramonto con un aperitivo in mano come usano i Triestini.

Le 10 piazze più belle d’Italia – Piazza dei 4 Canti a Palermo

piazze_piu_belle_italia_palermoI 4 Canti di Palermo rappresentano una piazza ottagonale che incrocia le popolarissime Via Maqueda e il Cassaro. E’ il fulcro della Palermo barocca, il punto di incontro dei 4 quartieri o cantoni della città: Palazzo Reale, Castellammare, Tribunali e Monte di Pietà.

La piazza fu voluta dal vicerè spagnolo Villena (nome con cui viene anche riconosciuta la piazza) dove fece costruire edifici barocchi, chiese e palazzi nobili.

I Quattro canti sono i quattro apparati che delimitano l’incrocio e che sono costruiti su livelli.

Dal basso verso l’alto, si trovano infatti una fontana a rappresentare una stagione, la statua di un sovrano spagnolo e le statue delle sante patrone di Palermo.

Nel piano più basso si trovano quindi le fontane che rappresentano i fiumi della città antica (Oreto, Kemonia, Pannaria, Papireto); salendo si possono vedere le allegorie delle quattro stagioni (rappresentate da Eolo, Venere, Cerere e Bacco.

Più in alto, in stile ionico, le statue di Carlo V, Filippo II, Filippo III e Filippo IV. Infine, al livello più alto, le quattro sante palermitane, Agata, Ninfa, Oliva e Cristina, patrone della città già prima dell’avvento di Santa Rosalia (1624).

I quattro edifici simboleggiano il rispettivo quartiere che si trova alle loro spalle.

[Se vuoi saperne di più, leggi i nostri articoli sulla città di Palermo]

 

Recensione di Un’amicizia di Silvia Avallone

La storia di Un’Amicizia di Silvia Avallone è fatta di circostanze, legami, sintonia, dell’inseguimento del domani e della perfezione.

Tutte cose che potremmo trasporre nell’adoloscenza di molte di noi. Chi non ha mai avuto l’amica desiderabile e più desiderata, quella con cui ci siamo legate a doppio filo e con cui ci siamo divise il ruolo di amica prevaricante e amica succube.
Quella che anche a distanza di anni e seppure separate dalle vicende personali, resta la persona che più intimamente ci ha conosciute e con cui abbiamo condiviso il nostro tutto?

Elisa e Beatrice sono agli antipodi, ma si desiderando, si scelgono e si legano per sempre.

Hanno solo 16 anni, vanno al liceo classico, sono le più brave della classe e iniziano un’amicizia totalizzante e piena di contraddizioni ed esasperazioni. Perchè a 16 anni tutto è così amplificato.

Hanno alle spalle due famiglie diversissime che inevitabilmente segnano entrambe: Beatrice vive in un ambiente agiato, apparentemente perfetto ma profondamente diviso; Elisa ha alle spalle una famiglia separata, una mamma senza regole che non ha ancora trovato la sua strada, un fratello perso dietro alla marijuana e un padre, professiore universitario, lontano geograficamente ma da cui viene catapultata a 16 anni e  che  inizia a conoscere solo allora.

Recensione di Un’amicizia di Silvia Avallone

Elisa e Beatrice vivono gli anni in cui Internet, i blog e soprattutto i social cominciano ad affacciarsi nel mondo dei ragazzi.

“La vita ha davvvero bisogno di essere raccontata, per esistere?” – da Un’amicizia di Silvia Avallone

E se Elisa è la secchiona, amante della letteratura e dei grandi classici, schiva e che non azzarda mai, Beatrice è invece quella che osa, sfida il mondo e che resta fin da subito affascinata dal mondo digitale che sta nascendo nei primi anni del 2000 e ne diventa velocemente schiava, fino a diventare un personaggio osannato e con la propria vita schiaffata sulla copertina dei giornali.

Un rapporto morboso ma fortemente sbilanciato, che le vede crescere unite nel nome della più grande forma d’amore: l’amicizia. Ma sarà sempre questo amore a spezzere il loro cuore e renderle egoiste e, addirittura, cattive.

E dopo 13 anni tutto questo farà ancora male e permettera a Elisa di liberarsene solo attraverso la scrittura che le farà sviscerare fuori tutti gli anni e le vicende che hanno vissuto insieme, fino all’ultimo giorno della loro amicizia.

Solo nelle ultime pagine però si rivela ciò che le ha legate fin da ll’inizio e ciò che le ha liberate per sempre alla fine.

E’ una lettura piacevole e scorrevole, sullo sfondo di una società in cui l’essere viene prevaricato troppo spesso dall’apparire.

 

“Chi siamo è infinitamente più interessante e commovente di quel che vorremmo a tutti i costi sembrare” – da Un’amicizia di Silvia Avallone

 

Val di Fiemme con i bambini: tra trekking e parchi giochi

La montagna è da sempre una meta molto amata per le famiglie con i bambini perchè tutto è organizzato e studiato per il loro intrattenimento e divertimento.
Dopo altre belle esperienze fatte in montagna, per la strana estate 2020 abbiamo optato per la Val di Fiemme consigliata da tutti come molto adatta ai bambini.

Effettivamente sia per noi adulti che per Simone, si è rivelata un vero tesoro di scoperte: tante attrazioni a misura di bambini, bellissimi percorsi di trekking per tutti, con il costante scampanellio delle mucche in alpeggio e anche tanti borghi caratteristici da visitare!

Abbiamo soggiornato a Cavalese, uno dei maggiori centri della valle e punto strategico per muoversi e raggiungere i vari impianti. Si trova a circa 1000mt di altitudine ed è noto per essere il punto di partenza della Marcialonga, una delle più famose gare di sci di fondo.

Abbiamo scelto di prendere un appartamento nel residence Des Alpes, appena fuori il centro storico ma ben raggiungibile in un quarto d’ora a piedi. Gli appartamenti sono ben organizzati, puliti e attrezzati. L’unica pecca del nostro era dovuta alle scale, sia interne che esterne, un pò scomode per il trasporto delle valigie. Quindi magari, in fase di prenotazione, se avete bambini piccoli, ad esempio, vi consiglio di richiedere un appartamento facilmente raggiungibile.

Abbiamo scelto ogni giorno un percorso diverso, perciò qui di seguito vi propongo le escursioni che abbiamo fatto con qualche consiglio che spero possa tornarvi utile.

Val di Fiemme con i bambini >>  Escursione alle Alpe Cermis

Per questa escursione si prende la funivia Cermis proprio da Cavalese (o in alternativa dalla prima fermata a Masi di Cavalese). La funivia, tristemente nota per l’incidente 1998 quando un aereo americano ne tranciò i cavi, è fatta di due tronconi che prima scendono e poi risalgono la montagna davanti a Cavalese.

  • La telecabina Cavalese – Fondovalle conduce alla località Doss dei Laresi (1280 m) dove c’è il rifugio Baita Dosso Larici e dove si trova il parco Cermislandia, un vero paradiso per i bambini
  • Il secondo troncone di telecabinaporta alla località Cermis (2000 m) e al rifugio Eurotel, partenza (o arrivo) della Via del bosco.
  • Infine da Cermis, parte la seggiovia Lagorai che conduce fino alla cima Paion del Cermis (2250 m).

Noi abbiamo scelto di salire subito fino al rifugio Paion dove si trova una piccola fattoria di animali a cui dare da mangiare e dove poi si può ammirare il bellissimo Panoramio a 360 gradi sulle cime del Lagorai.

Val Di Fiemme Panoramio

 

Da questo punto abbiamo intrapreso il percorso (circa 40 minuti) fino ai Laghi di Bombasel, sentiero non adatto per i passegini ma fattibile con i bambini.

Tornando indietro al rifugio Paion, abbiamo poi imboccato il sentiero in discesa verso il rifugio Eurotel. Sarà che era una bellissima giornata di sole, sarà che intorno a noi “volavano” con i parapendii e il sentiero è molto panoramico, per me è stata una delle camminate più belle della vacanza. In circa mezz’ora si arriva al rifugio e questo tratto si può assolutamente fare anche con i passeggini.

Arrivati in fondo, parte la famosa Via Del Bosco, un sentiero tematico fatto su misura per i bambini. Lungo il percorso infatti ci sono tante installazioni e pannelli didattici per giocare alla scoperta della flora e della fauna locale. I cartelli segnalano 3 ore di percorrenza fino a Cermislandia ma noi lo abbiamo fatto in meno di due ore.
Il sentiero attraversa una delle zone colpite dalla tempesta Vaia del 2018 che ha abbattuto decine di migliaia di ettari di foresta tra la Val di Fiemme e la Val di Fassa: 41 milioni di alberi abbattuti come stecchini. I danni di questa tempesta sono visibili in tanti punti della valle e sono davvero impressionanti.

Durante il sentiero si trova anche un un mulino ad acqua che aziona un carillon completamente di legno.

Val di Fiemme - La via del Bosco

Alla fine della Via del Bosco, si trova uno dei parchi gioco più belli della valle: Cermislandia. Dai giochi in legno ai laghetti con piccoli percorsi, è un vero paradiso per i bambini.
C’è poi anche un bellissimo parco avventura molto ben strutturato, con 3 diversi percorsi a seconda dell’età dei bambini. Simone si è divertito moltissimo, riuscendo a fare anche il percorso più difficile. L’ingresso per i bambini viene 12€ e ci vogliono circa un paio di ore per fare tutto.

Val di Fiemme con i bambini >> Latemar e la MontagnaAnimata

Per salire sull’imponente cima del Latemar, abbiamo preso l’impianto Latemar 2200 da Predazzo. All’arrivo della telecabina a Gardonè, si deve prendere la seggiovia fino a Passo Feudo.
Come prima cosa vi consiglio di fermarvi proprio a Gardonè per prendere almeno un giocolibro che vi accompagnerà nei 3 sentieri tematici: La foresta dei Draghi, Il Pastore distratto e i Geotrail Dos Capèl. Se non sapete qualche sentieri scegliere, sappiate che noi li abbiamo fatti tutti e 3 nella stessa giornata, cominciando dal Geotrail (del quale abbiamo acquistato il giocolibro).

Questo sentiero dura circa 2 ore (ci sono solo 2 salite impegnative) e parte e arriva nello stesso punto a Passo Feudo. Grazie al giocolibro, rispondendo a tanti indovinelli e cercando vari fossili e rocce, siamo andati alla scoperta della geologia di questa montagna che un tempo era un atollo in un immenso mare tropicale.

LatermarArt

Da Gardonè parte invece l’altro sentiero, quello del Pastore Distratto: un anello di 1,5 km panoramico (non percorribile con i passeggini ma con marsupi e zaini), alla scoperta delle abitudini di vita dei pastori in alpeggio. Anche in questo caso, tanti indizi e tanta sperimentazione, per far conoscere ai bambini i saperi di un tempo: come usare il rastrello e la falce, quale è il ciclo dell’acqua ma anche percorrere a piedi nudi un tratto tra muschi e rametti per immergersi nella vita dei pastori di una volta.

Il terzo percorso tematico è quello della Foresta dei Draghi, 1,4km (circa 45 minuti) fattibile con i passegini alla scoperta delle storie di draghi fantastici tra i boschi di questa montagna.

Per concludere una giornata di grande divertimento, non potevamo farci mancare un giro (anzi due) sul bob della Alpine Coaster Gardonè. Si sale da soli o in coppia, si viaggia su rotaie e con le cinture di sicurezza, la velocità si può regolare e si va giù per una discesa di tutto divertimento!! Ricordatevi di sorridere alla fine del percorso per la fotografia di rito 😉

 

Val di Fiemme con i bambini >> Le cascate di Cavalese

Val di Fiemme - Cascate di CavaleseQueste cascate rappresentano una delle 7 meraviglie della Val di Fiemme.
Per raggiungerle ci sono vari percorsi, noi abbiamo scelto di partire da Masi di Cavalese e tutto il giro lo abbiamo fatto in poco più di mezza giornata (circa 9km).

Da qui abbiamo percorso la strada in direzione della Malga Salanzada dove abbiamo fatto una piccola sosta tra gli animali dell’agriturismo. (a dire la verità la Malga ci ispirava molto anche per pranzare e l’abbiamo risentita nominare spesso dalle persone che facevano il percorso contrario)

Dalla Malga abbiamo imboccato il sentiero verso Rio Val Moena, accessibile a tutti, pianeggiante e molto panoramico nel bosco. Lungo il percorso, abbiamo poi girato a destra seguendo le indicazioni per il Pezo del Gazolin. Incontrerete subito un’area picnic attrezzata, per poi scendere verso valle.
Nel bosco dopo dirca 1,5km si incrocia la deviazione per l’abete rosso monumentale, un esemplare di oltre 30 metri che risale al 1798.

Ritornati sul sentiero principale, si continua a scendere per circa un altro chilometro fino alle cascate, alte circa 15 mt ma con un salto molto potente. Si possono ammirare dal basso oppure attraverso un sentiero che sale nel bosco è possible raggiungere una piccola terrazza panoramica a stretto contatto con la parte più alta della cascata.

Una volta rifocillati, abbiamo proseguito per altri 4km per ritornare a Masi di Cavalese dove avevamo lasciato l’auto.

 

Val di Fiemme con i bambini >> LatemarArt

Questa escursione è stata certamente la più bella e particolare di tutta la Val di Fiemme: un perfetto connubbio tra panorami e opere di arte moderna, alcune davvero molto molto scenografiche.

Siamo partiti da Pampeago per prendere la seggiovia Agnello. All’arrivo dell’impianto parte un percorso ad anello per ammirare le opere di uno dei più grandi musei in quota: in tutto circa 4km con un paio di salite/discese impegnative.

Il museo RespirArt è un vero museo a cielo aperto, composto da 29 installazioni ispirate alla natura e al paesaggio dolomitico tra pascoli e le cime dolomitiche del Latemar, dichiarati Patrimonio Naturale dell’Umanità dall’Unesco.

A noi è piaciuto moltissimo, soprattutto interpretare il significato di ciascuna opera in un’atmosfera molto spesso immersiva. Guardate un pò le foto per vedere alcune delle meravigliose opere dei più grandi artisti contemporanei.

Per tutta l’escursione si impiega poco meno di mezza giornata (ovviamente se partirete presto), perciò tornati a Pampeago abbiamo optato per una seconda escursione ai laghi di Colbricon.

Val di Fiemme con i bambini >> Da Passo Rolle ai Laghi di Colbricon

Raggiungendo in auto il Passo Rolle, si può imboccare il sentiero n. 348 di fronte a Malga Rolle. Meno di 3km nel bosco (circa 45 minuti) per ammirare il paesaggio riflesso nelle acque di questi laghi dove furono scoperti i primi insediamenti in alta quota tra i 10.000 e gli 8.000 anni fa.

Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio (attenzione, nelle giornate clou, si riempie facilmente), attraversando la strada siamo scesi verso gli impianti di risalita e poi imboccato il sentiero sulla destra.

Il sentiero è molto semplicee adatto ai bambini: si snoda attraverso un bosco di larici e abeti, è caratterizzato da qualche leggero saliscendi,  meglio se con marsupi o zaini portabimbi. Ai laghetti di Colbricon si trova anche l’omonimo rifugio e qui noi ci siamo rilassati, abbiamo pranzato e ci siamo relativamente rilassati fino all’arrivo delle nuvole. Abbiamo comunque fatto in tempo a fare il giro dei laghetti e scattato qualche foto con dei bei riflessi delle montagne…. poi è venuto giù un bel temporale e, ahimè, abbiamo fatto tutto il percorso indietro sotto l’acqua!

Val di Fiemme - Laghi di Colbricon

Val di Fiemme con i bambini >> Da Passo Lavazè al Rifugio Gurndin

Val di Fiemme - verso Malga OraQuesta passeggiata l’abbiamo costruita, unendo più sentieri. Siamo partiti (e tornati) da Passo Lavazè, uno dei più panoramici della zona che unisce la Val di Fiemme con la Val d’Ega.
E’ il paradiso dei fondisti d’inverno ma anche d’estate, quindi attenzione quando attraverserete i sentieri perchè alcuni si incrociano con le piste asfaltate di fondo per gli atleti che si allenano in questa stagione.

Qui al passo c’è di tutto per una sosta ad ogni ora: ottimi rifugi per gustare una merenda, parchi giochi per i bambini, sdraio per prendere il sole ed è anche possibile pescare le trote nel lago.

Dal passo parte un sentiero ad anello che conduce alla Malga Ora attraverso il bosco, che nella parte iniziale corre proprio parallela alla pista di fondo. Il sentiero è inizalmente pianeggiante per poi salire leggermente e anche in questo percorso si attraversano intere aree spazzate purtroppo via dalla tempesta Vaia del 2018.

Si arriva a Malga Ora in circa un’oretta (3km) e qui i bambini si possono scatenare in un’arae giochi interamente realizzata con i tronchi.

Da qui abbiamo proseguito in direzione Passo Oclini, a 2000mt. Ci si arriva con un’altra ora di camminata, più in salita del tratto precedente ma sempre fattibile con bambini (anche con  i passeggini).

Al Passo Oclini si ammirano le bellissime cime del Corno Bianco e del Corno Nero e da qui partono molti percorsi (anche impegnativi) verso queste due vette.

Noi abbiamo deciso di proseguire in pianura, lungo un sentiero molto panoramico ai piedi di queste vette che in circa 20 minuti ci ha portati al Rifugio Gurndin dove la fanno da padrone in estate un enorme pratone e le mucche in alpeggio.

Proseguendo si arriva ad un punto panoramico ma noi vista la strada che ci aspettava al ritorno, abbiamo preferito rientrare.

Escursione al Lago di Carezza

Dopo la nostra escursione dal passo Lavazè al passo Oclini, tentati dalla vicinanza con una delle meraviglie della zona, abbiamo deciso di andare al Lago di Carezza per vedere con i nostri occhi la bellezza dei suoi colori, dei riflessi del Catinaccio e del Latemar sulle sue acque che lo hanno reso famoso con il nome di Lago dell’Arcobaleno.

Nel lago aleggia una profonda atmoesfera misteriosa fatta di leggende. La più famosa è quella che racconta di una bellissima ninfa di nome Ondina che faceva innamorare tutti i viandanti con la sua voce soave. Di lei si innamorò anche lo stregone del Latemar che tentò ogni stratagemma per conquistare la ninfa, anche quello di creare un arcobaleno con gioielli e pietre preziose. Ondina, attirata dai colori di quell’arcobaleno, uscì dalle acque ma quando riconobbe lo stregone fuggì  e nessuna la vide mai più. Lo stregone, pazzo d’amore lanciò i gioielli nel lago, facendo a pezzi l’arcobaleno i cui colori vennero assorbiti dalle acque del lago, dandogli da allora i riflessi e la magia di cui oggi risplende

Un facile sentiero consente di percorrere il perimetro del lago e ammirare il gioco di luci e colori da ogni sua parte.

L’escursione è breve (circa un’oretta) ma vi consiglio di prendervi tutto il tempo per immergervi nella magia dei colori che vi si presenteranno davanti agli occhi

Lago di Carezza

Alpe de Lusia

Per questa giornata avevamo programmato una passeggiata in quota e una sosta ad un bel parco giochi.

Siamo partiti con la cabinovia Bellamonte che con due tronconi porta a quasi 2000 mt a La Morea. Da qui abbiamo imboccato un percorso di circa 2h in direzione Malga Bocche. Il sentiero è prevalentemente in pianura e attraversa bellissimi distese verdi alternate a fitti boschi con masi privati tutte da fotografare.

Solo l’ultimo tratto è in salita per raggiungere la Malga dove la bellezza delle Pale di San Martino vi ripagherà della fatica.

Purtroppo il meteo non ci ha assistito e dopo poco il nostro arrivo a Malga Bocche ha iniziato a diluviare, costringendoci a tornare e rifare le 2 ore di cammino indietro sotto la grandine!

Non dando tregua, non ci siamo potuti fermare al primo troncone della cabinovia dove c’è il bellissimo parco giochi tematico Giro d’Ali.