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3 giorni a Caorle con i bambini

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Quest’anno per le nostre ferie di agosto siamo partiti in uno dei giorni da bollino NERO e così anzichè avventurarci in una tappa in macchina che rischiava di diventare troppo lunga per il traffico (eravamo diretti in Croazia, ci avete seguito con l’hashtag #girovagandoversolacroazia?), abbiamo optato per una sosta intermedia tutta italiana. Così ci siamo fermati 3 giorni a Caorle: una cittadina sul mare, 60 km dopo Venezia, caratteristica per le sue casette colorate, i bellissimi percorsi in bicicletta, i ristorantini di pesce, i cartocci di fritto da passeggio e i dintorni da scoprire. 3 giorni che ci sono serviti per passare dal grigio della scrivania ai colori delle ferie, dai pranzi frugali di lavoro ai lunghi aperitivi veneti a base di Spritz e sarde in saor, in un posto decisamente adatto ai bambini. Tantissime sono, infatti, le possibilità che Caorle offre per le famiglie.

Ecco quindi come abbiamo organizzato i nostri 3 giorni a Caorle.

Innanzitutto avevamo portato la bici per nostro figlio mentre per noi avevo fatto attenzione a prenotare un hotel che ne avesse alcune in dotazione. Ho scoperto quando poi ero lì che praticamente tutti gli alberghi, anche quelli più piccoli ne hanno sempre un certo numero a disposizione, questo vi fa capire quanto la bici sia il mezzo più usato per gli spostamenti ed esplorare la città: le piste ciclabili infatti attraversano interamente la cittadina e i suoi dintorni.

Caorle è principalmente famosa per il suo centro storico da cartolina: casette colorate e camini che svettano sui tetti, persiane dai colori che contrastano con le facciate, calli in stile veneziano e un duomo romanico su cui svetta il famoso campanile cilindrico e anche un pò pendente.

E’ divisa praticamente a metà da un piccolo promontorio su cui si trova il Santuario della Madonna dell’Angelo che fa da spartiacque tra la spiaggia di Levante e quella di Ponente. La prima molto più larga, a forma di mezza luna e che dal Santuario si estende verso Trieste, la seconda più stretta (si fa per dire) e, se vogliamo, più vicina al centro e alla zona pedonale.


Entrambe sono attrezzatissime: servizio spiaggia, docce, bar, ristoranti, giochi per bambini, ampie zone per il gioco libero.

Proprio per questo il primo giorno lo abbiamo completamente dedicato al mare e al relax sulla spiaggia.

L’hotel 3 Rose dove abbiamo alloggiato è un grazioso albergo a gestione familiare che si trova dalla parte della spiaggia di Ponente, vicinissimo alla zona pedonale, a 150mt dal mare e con servizio spiaggia incluso. Cosa volere di più per il nostro primo giorno di ferie? La spiaggia è completamente sabbiosa e il fondale basso, molto adatto quindi ai bambini. Senza contare che per pranzo abbiamo potuto scegliere uno dei ristoranti che si trovano proprio lungo la spiaggia e gustare un bel piatto di spaghetti alla busera, piatto tipico della zona.

Nel pomeriggio, dalla spiaggia di Ponente siamo andati a piedi verso il Santuario della Madonna dell’Angelo che ricorda l’anima marinara di Caorle; pare infatti che l’effige della Madonna sia stata ritrovata dai pescatori nel mare in tempesta. Per raggiungerlo abbiamo attraversato quella che viene definita la passeggiata più bella dell’alto Adriatico: la Scogliera Viva, un tratto di lungomare dove gli scogli sono stati trasformati in vere e proprie sculture all’aria aperta da artisti proveniente da tutto il mondo. Questa passeggiata insieme ai colori delle casette del centro storico di Caorle, sono le due cose che sicuramente ci sono rimaste più impresse nella mente.

Lungo la scogliera, infatti, ci siamo tornati più volte durante i nostri giorni di permanenza in città. Al tramonto è forse il momento migliore per godersi questa passeggiata: il colore del sole che accarezza il Santuario e la lunga scogliera davanti sono davvero un paesaggio da cartolina, senza contare che ci siamo divertiti molto a scovare ogni volta forme e significati nuovi nelle sculture presenti.

La sera il centro di Caorle si anima con i ristoranti, i tavoli all’aperto, le gelaterie, i negozi, i vicoli che pullulano di gente e tutto crea una piacevole atmosfera di relax e allegria.

Per la nostra prima cena in ferie abbiamo optato per il ristorante All’Anguilla, d’obbligo prenotare perchè è davvero molto frequentato. L’ambiente è molto curato, il servizio impeccabile e il fritto di calamari con polenta arrosto davvero da provare. Questo ristorante è di fascia medio alta, ma per una sera, la prima delle nostre ferie, ci stava tutto! 🙂

Il giorno seguente, siamo usciti di buon mattino e con la bici del piccolo e quelle a disposizione nel nostro hotel siamo andati fino ai Casoni di Caorle: 12 km di pista ciclabile che ci ha condotti alla scoperta della laguna e delle antiche abitazioni dei pescatori.

Per raggiungerli si deve percorrere il lungomare della spiaggia di Levante, superare la zona dei campeggi e poi imboccare la ciclabile Palagon Falconera. Arrivati all’inizio della ciclabile, abbiamo iniziato un bellissimo percorso in mezzo alla natura lungo un crinale (sterrato) che separa la laguna dai campi coltivati. I Casoni sono delle abitazioni di legno con il il tetto spiovente e le pareti fatti di canne e sollevate da terra per sfuggire al pericolo delle alte maree. Servivano da rifugio per i pescatori, da riparo per le attrezzature da pesca ma anche da abitazione.

Il primo fra quelli che abbiamo incontrato lungo la ciclabile è stato adibito a ristorante, mentre gli altri sono a tutti gli effetti delle abitazioni. Arrivati verso la fine del percorso, si giunge all’Isola dei pescatori caorlotti, una vera e propria isola nella laguna dove sono stati costruiti nel passato diversi Casoni. Il primo che ci siamo trovati davanti era visitabile e ci ha permesso di scoprire la vita all’interno, i campi coltivati intorno, le tecniche usate per la costruzione dei casoni e le opere di artigianato realizzate dai pescatori stessi.

Dopo questa bella pedalata, che é consigliabile fare la mattina presto, ci siamo rilassati a mare ma, siccome fermi non riusciamo a stare e avendo letto i consigli di altre blogger, nel pomeriggio abbiamo affittato un risciò. Anche di questi, come delle biciclette, ce ne sono e se ne affittano tanti, così abbiamo fatto un bel  giretto fino al tramonto fermandoci alla fine lungo la Scogliera Viva che in questo momento della giornata raggiunge il suo pieno splendore.

Nei giorni trascorsi a Caorle non ci siamo fatti mancare mai l’ora dell’aperitivo, d’altronde siamo nella patria dello Spritz, che dovevamo fare? Fra tutti mi va di consigliarvi quello al Porto dove la bevuta viene accompagnata da dei deliziosi cicchetti a base di baccalà, sarde in saor e altre specialità del posto.

Per cena abbiamo optato per una trattoria più “alla mano” che ci è piaciuta così tanto che ci siamo tornati anche il giorno dopo: si tratta dell’Hostaria Vecia, un ristorantino che nel marasma dei locali acchiappa turisti si distingue per la gestione (tutti ragazzi giovani molto allegri e cortesi), per la qualità delle portate e la bontà delle ricette. Vi consiglio di assaggiare i primi, in particolar modo gli spaghetti all’hostaria con radicchio trevigiano e gamberetti o gli spaghetti all’imbriagone con il nero di seppia e le seppie stesse cotte nel vino bianco. Se poi siete dei golosi come me, assaggiate anche la Polenta dolce di Caorle a base di pan di spagna e crema…una vera delizia!

Il terzo giorno a Caorle, il tempo era un pò incerto e così abbiamo optato per un giro nei dintorni. Le strade in questa zona del Veneto orientale passano in mezzo a distese sconfinate di mais e viti e accanto a siti di alto interesse naturalistico, si trovano borghi di pregio ricchi di patrimoni artistici. Consultando la guida e seguendo i consigli ricevuti dal personale del nostro Hotel, ci siamo infatti diretti per prima cosa  a Concordia Sagittaria, storica colonia militare dell’Impero Romano e famosa per il suo bellissimo duomo con annesso battistero, appunto romanico, che la rese un centro nevralgico per la diffusione del Cristianesimo.

Proseguendo ci siamo fermati a Porto Gruaro, collegato a Concordia addirittura da una pista ciclabile lungo il fiume Lemene e comunque a metà strada tra Trieste e Venezia. Accedendo attraverso il parco posto lungo il confine del paese (e dove c’è il parcheggio per lasciare le auto), si viene catapultati lungo il fiume e davanti agli storici mulini. Qui, a parer mio, sembra di essere trasportati con la mente in Provenza, in particolare a Fontaine De Vaucluse: l’atmosfera che si respira è la stessa e anche il paesaggio, con i mulini e le cascate, mi ricorda molto quello del paesino nel sud della Francia.

Il centro storico é poi caratterizzato da lunghe file di palazzi signorili di epoca veneziana e dai portici che uniscono il nucleo centrale con le antiche porte di accesso alla cittá. Seguendo il loro percorso, vi ritroverete davanti al Duomo di Sant’Andrea, il Municipio con la facciata arricchita con le merlature e alla fontana con le gru, simbolo della città.

L’ultima sosta della giornata l’abbiamo fatta a Sesto al Reghena per visitare l’abbazia benedettina di Santa Maria in Silvis, di epoca romanica intorno alla quale sorgeva l’antico borgo. Un luogo abbastanza insolito, gli edifici del complesso si affacciano infatti su una corte alla quale si accede attraverso un torrione e anche molto suggestivo per il silenzio e la pace che trasmette. D’estate all’interno della corte vengono organizzati anche concerti e spettacolo teatrali.

Questi i nostri 3 giorni di inizio ferie a Caorle, rimanete sintonizzati perchè il diario continua con le tappe successive del nostro viaggio in Croazia!

Per informazioni sulla città di Caorle vi segnalo i siti:
www.visitcaorle.it
www.caorlespiaggia.it

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